Il principe Andrea è caduto in disgrazia e le sue figlie, le principesse Eugenia e Beatrice, hanno dato forfait al ballo inaugurale Pink Ball del British Museum a cui erano state invitate. E tutto questo nell’arco di sole 24 ore. La monarchia inglese è ancora una volta nell’occhio del ciclone. Le due giovani teste coronate erano nella lista degli invitati all’evento che ha raccolto il meglio dell’alta società, “rivale” del Met Gala di New York. Tra gli 800 ospiti infatti c’erano anche Isha Ambani, la figlia dell’uomo più ricco dell’India e co-organizzatrice della serata, la top model Naomi Campbell e l’attore James Norton. Riguardo la loro assenza però non vi è una motivazione ufficiale, anche se non è escluso che la perdita di potere del padre abbia influenzato la loro decisione di non prendere parte al Pink Ball. Tema di quest’anno del Pink Ball è stato scelto per rendere omaggio a una mostra in corso nel museo dal titolo “Ancient India: Living Traditions”. Anche il menù della cena offerta agli ospiti era a base di pietanze tipiche del paese asiatico. Erano presenti anche l’ex primo ministro Rishi Sunak, il sindaco di Londra Sadiq Khan, la star televisiva Maya Jama e Lady Kitty Spencer, figlia maggiore di Charles Spencer e nipote della defunta principessa Diana.
La caduta del principe Andrea e le memorie di Virginia Giuffre: la famiglia reale nell’occhio del ciclone
Il fratello di re Carlo III ha annunciato d’aver perso il titolo di duca di York, così come l’ex moglie Sarah non è più duchessa di York, tuttavia la coppia continuerà a vivere nella Royal Lodge di Windsor. Non fa neanche più parte dell’Ordine della Giarrettiera, l’ordine cavalleresco più antico d’Inghilterra, ma manterrà il titolo di principe perché figlio della regina Elisabetta II, così come Eugenia e Beatrice resteranno principesse perché lo sono dalla nascita. Tuttavia si moltiplicano le pressioni affinché anche quest’ultimo titolo reale gli venga revocato.
Lo scandalo che coinvolge il principe Andrea arriva in concomitanza alla pubblicazione delle memorie postume di Virginia Giuffre, coinvolta nel traffico di donne di Jeffrey Epstein e colei che accusò il reale di aver avuto rapporti sessuali con lei quand’era ancora minorenne e . È la famiglia della defunta a guidare le proteste che vorrebbero il principe Andrea privato del suo ultimo titolo nobiliare. Attualmente però una fonte di Buckingham Palace ha dichiarato alla Bbc che non ci sono novità a riguardo.
Gli esperti reali temono che questa vicenda possa oscurare i prossimi impegni di re Carlo III e della regina consorte Camilla. I sovrani mercoledì si recheranno in visita a Città del Vaticano, la prima volta che un monarca britannico si ritroverà a pregare insieme al Papa in una funzione pubblica dai tempi della Riforma.
L’esperto di questioni reali Richard Fitzwilliams ha dichiarato al Daily Mail: «Il problema della famiglia reale è che non riesce a controllare gli eventi. Le memorie postume ‘Nobody’s Girl’ della povera Virginia Giuffre, che si è tolta la vita nell’aprile di quest’anno saranno, secondo le prime indiscrezioni, tossiche per Andrew». E ha concluso dicendo che «solo l’1 per cento dei documenti collegati a Epstein è stato reso pubblico. Quasi sicuramente ci sarà disgusto da parte del pubblico per ciò che verrà rivelato». «Quando William diventerà re – ha aggiunto in chiusura – probabilmente adotterà una politica dura e potremmo non vedere mai più Andrew o Sarah in pubblico a un evento reale».
Le accuse di Virginia Giuffre: «Usata e umiliata. Credevo sarei morta di sesso»
Una copia di “Nobody’s Girl” è pervenuta alla Bbc. La Giuffre afferma di essere stata abitualmente «usata e umiliata» e venduta a «decine di persone ricche e potenti» aggiungendo: «Credevo che sarei potuta morire come schiava del sesso». Nel volume Giuffre racconta di essere stata costretta ad andare a letto con il principe Andrea in almeno tre occasioni quando aveva 17 anni. Il re ha sempre trovato intollerabile l’intera vicenda e non ha mai voluto sottoporre la questione al Parlamento, poiché avrebbe significato uno spreco di risorse e tempo. Una fonte reale ha dichiarato in seguito all’annuncio del principe Andrea: «Il pensiero che lui continuasse a usare i titoli e gli onori che gli erano stati conferiti per un altro giorno, mese o anno, mentre altre opzioni venivano esplorate e attuate era intollerabile, per il bene della famiglia allargata. E alla fine, per il bene comune, Andrew ha trovato la ragione».
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