Il Regno Unito riconoscerà a settembre lo Stato palestinese. È quanto emerge da una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri a Londra. Il cambio di linea del premier Starmer è dovuto alla pressione politica interna alla Gran Bretagna aumentata a causa dell’aggravarsi della crisi umanitaria a Gaza, con parlamentari e membri del governo laburista che sollecitano il riconoscimento della Palestina dopo la mossa della Francia. Parigi approva la scelta: ‘Insieme riapriamo una prospettiva di pace’. \”Non ne abbiamo parlato e non abbiamo un’opinione\” ha detto Trump dopo l’incontro con Starmer. La carestia nella Striscia è confermata dal monitoraggio dell’osservatorio dell’Onu sulla fame globale. Ancora morti per gli aiuti, superate le 60mila vittime dal 7 ottobre. Pressing europeo per i rifornimenti, missione Londra-Berlino-Parigi la prossima settimana.\n\n
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Andrebbero letti come un tentativo di fare pressioni su Hamas, affinché torni ai negoziati ormai in stallo e accetti un accordo, i presunti piani israeliani che, secondo le rivelazioni dei giorni scorsi dei media locali, prevederebbero l’annessione di aree della Striscia di Gaza se il gruppo non dovesse accettare un’intesa. Lo scrive il giornale israeliano Haaretz, che cita un ministro israeliano secondo il quale \”non si tratta di qualcosa che sta per accadere\”.
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\”E’ un atto disperato per convincere il gruppo ad accettare l’accordo provvisorio che il premier Benjamin Netanyahu vuole raggiungere\”, scrive il giornale, che in un’analisi titola \”I ministri di Netanyahu insistono: l’annessione israeliana di Gaza non è sul tavolo\”.
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\”Ritengo sia molto difficile vederlo concretizzarsi\”, ha commentato anche un esponente di spicco della coalizione. \”Stiamo cercando di minacciare Hamas, con quello che dovrebbe fare più male, il territorio\”, ha aggiunto la fonte citata da Hareetz. Secondo il giornale, l’idea andrebbe quindi letta come tattica, più che come strategia per placare Bezalel Smotrich e Itamar Ben-Gvir, contrari a un accordo per un cessate il fuoco, o essere indicativa di un’intenzione reale.
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Israele ha attaccato obiettivi nella provincia siriana di Sweida, a maggioranza drusa. Lo ha riferito L’Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr), aggiungendo che i droni israeliani hanno colpito combattenti beduini e milizie filogovernative nella parte occidentale della provincia nella Siria meridionale.
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Secondo l’ong con base in Gran Bretagna, gli attacchi rientrano in una più ampia escalation dell’attività dei droni israeliani nella regione. Testimoni e attivisti locali hanno segnalato intensi voli di ricognizione israeliani con droni ed elicotteri su varie parti della Siria meridionale nelle ultime 24 ore.
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\”Starmer premia il mostruoso terrorismo di Hamas e ne punisce le vittime. Uno Stato jihadista al confine con Israele OGGI minaccerà la Gran Bretagna DOMANI. L’appeasement nei confronti dei terroristi jihadisti fallisce sempre. Fallirà anche per voi. Non accadrà\”. Lo dichiara su X il premier israeliano Benyamin Netanyahu dopo l’annuncio del premier britannico di voler riconoscere lo Stato di Palestina.
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Le Forze israeliane hanno allentato le restrizioni per l’accesso degli aiuti umanitari a Gaza, ma le difficoltà non sono finite. E’ quanto sostiene l’Onu nel suo bollettino quotidiano. \”In gran parte della Striscia di Gaza – ha dichiarato il portavoce, Farhan Haq – le Nazioni Unite e i nostri partner devono ancora coordinare i movimenti umanitari con le autorita’ israeliane. Stiamo riscontrando un minor numero di rifiuti espliciti da parte delle autorita’ israeliane, ma le squadre continuano a incontrare ostacoli sul terreno\”. \”Ieri – ha aggiunto – tutti i tentativi sono stati inizialmente approvati, ma solo la metà è stata effettivamente facilitata. Cinque su dieci. Questo coordinamento ha permesso alle nostre squadre di ritirare i carichi da Kerem Shalom e Zikim, gli unici valichi disponibili per noi, oltre a svolgere altre operazioni critiche\”. \”I restanti cinque movimenti – ha continuato il portavoce – hanno incontrato ostacoli: due sono stati completati, mentre tre non sono stati portati a termine completamente o per niente\”.
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Il sostegno degli americani per l’azione militare di Israele a Gaza registra un calo. E’ quanto emerge dal sondaggio Gallup, secondo il quale solo un americano su tre appoggia la linea di Benjamin Netanyahu. Questo dato segna un crollo dei consensi, considerato che all’inizio della guerra ad Hamas la metà degli intervistati aveva approvato la risposta israeliana. A guidare i consensi verso il basso sono soprattutto gli elettori democratici, indipendenti e i piu’ giovani. Inoltre metà degli americani ha ora un giudizio negativo verso Netanyahu, il risultato piu’ basso dal ’97, anno in cui il premier è stato inserito nei sondaggi.
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Prima del suo annuncio pubblico, il primo ministro britannico Keir Starmer ha informato l’omologo israeliano, Benjamin Netanyahu, che il Regno Unito valuterà la possibilità di riconoscere lo Stato palestinese entro settembre e lo ha esortato a revocare immediatamente le restrizioni agli aiuti a Gaza. Lo riferisce Downing Street. Secondo il comunicato stampa, Starmer ha parlato con Netanyahu prima della riunione d’emergenza del suo gabinetto, dopo la quale ha annunciato la nuova posizione britannica sulla Palestina. In una dichiarazione televisiva, il premier di Londra ha affermato che il Regno Unito riconoscerà lo Stato palestinese a settembre, dinanzi all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, se Israele non soddisferà una serie di condizioni, tra cui compiere progressi verso la fine della \”situazione catastrofica a Gaza\”, dichiarare un cessate il fuoco e garantire che non annetterà la Cisgiordania.
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L’Onu ha respinto le critiche israeliane alla conferenza sulla Palestina, dopo che l’ambasciatore Danny Danon ha parlato di \”circo\”. \”Sul valore della conferenza – ha commentato il portavoce Farhan Haq – ha parlato ampiamente il segretario generale\”. Il riferimento e’ alle parole di Antonio Guterres che lunedi’, nel suo intervento in apertura di conferenza – organizzata da Francia e Arabia Saudita – ha lodato l’iniziativa e chiesto di accelerare verso il riconoscimento della soluzione \”due popoli due Stati\”.
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Donald Trump rivelera’ presto i dettagli del nuovo piano di aiuti per Gaza. Lo ha detto al Times of Israel la vice portavoce della Casa Bianca, Anna Kelly dopo che lunedi’, durante una conferenza stampa con il primo ministro britannico Keir Starmer, il presidente degli Stati Uniti aveva annunciato la costruzione di \”centri alimentari dove le persone potranno entrare senza restrizioni\”. \”Attualmente la gente vede il cibo da trenta metri di distanza ma hanno eretto delle recinzioni in modo che nessuno possa nemmeno prenderlo. E’ pazzesco\”, ha detto Trump. Israele non ha ancora confermato che un piano del genere sia in fase di elaborazione. Parlando con i giornalisti a bordo dell’Air Force One, quando gli e’ stato chiesto tra quanto tepo saranno allestiti i nuovi centri alimentari, il presidente ha detto \”molto presto\”, sottolineando che gli Stati Uniti hanno donato 60 milioni di dollari alla causa.
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Il Regno Unito riconoscerà a settembre lo Stato palestinese. È quanto emerge da una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri a Londra. Il cambio di linea del premier Starmer è dovuto alla pressione politica interna alla Gran Bretagna aumentata a causa dell’aggravarsi della crisi umanitaria a Gaza, con parlamentari e membri del governo laburista che sollecitano il riconoscimento della Palestina dopo la mossa della Francia. Parigi approva la scelta: ‘Insieme riapriamo una prospettiva di pace’. “Non ne abbiamo parlato e non abbiamo un’opinione” ha detto Trump dopo l’incontro con Starmer. La carestia nella Striscia è confermata dal monitoraggio dell’osservatorio dell’Onu sulla fame globale. Ancora morti per gli aiuti, superate le 60mila vittime dal 7 ottobre. Pressing europeo per i rifornimenti, missione Londra-Berlino-Parigi la prossima settimana.
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2 minuti fa
Media, ‘per ministri Israele annessione Gaza non è davvero sul tavolo’
Andrebbero letti come un tentativo di fare pressioni su Hamas, affinché torni ai negoziati ormai in stallo e accetti un accordo, i presunti piani israeliani che, secondo le rivelazioni dei giorni scorsi dei media locali, prevederebbero l’annessione di aree della Striscia di Gaza se il gruppo non dovesse accettare un’intesa. Lo scrive il giornale israeliano Haaretz, che cita un ministro israeliano secondo il quale “non si tratta di qualcosa che sta per accadere”.
“E’ un atto disperato per convincere il gruppo ad accettare l’accordo provvisorio che il premier Benjamin Netanyahu vuole raggiungere”, scrive il giornale, che in un’analisi titola “I ministri di Netanyahu insistono: l’annessione israeliana di Gaza non è sul tavolo”.
“Ritengo sia molto difficile vederlo concretizzarsi”, ha commentato anche un esponente di spicco della coalizione. “Stiamo cercando di minacciare Hamas, con quello che dovrebbe fare più male, il territorio”, ha aggiunto la fonte citata da Hareetz. Secondo il giornale, l’idea andrebbe quindi letta come tattica, più che come strategia per placare Bezalel Smotrich e Itamar Ben-Gvir, contrari a un accordo per un cessate il fuoco, o essere indicativa di un’intenzione reale.
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24 minuti fa
Ong, ‘Israele ha attaccato obiettivi drusi in Siria’
Israele ha attaccato obiettivi nella provincia siriana di Sweida, a maggioranza drusa. Lo ha riferito L’Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr), aggiungendo che i droni israeliani hanno colpito combattenti beduini e milizie filogovernative nella parte occidentale della provincia nella Siria meridionale.
Secondo l’ong con base in Gran Bretagna, gli attacchi rientrano in una più ampia escalation dell’attività dei droni israeliani nella regione. Testimoni e attivisti locali hanno segnalato intensi voli di ricognizione israeliani con droni ed elicotteri su varie parti della Siria meridionale nelle ultime 24 ore.
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08:00
Netanyahu: ‘Starmer premia Hamas e punisce le sue vittime’
“Starmer premia il mostruoso terrorismo di Hamas e ne punisce le vittime. Uno Stato jihadista al confine con Israele OGGI minaccerà la Gran Bretagna DOMANI. L’appeasement nei confronti dei terroristi jihadisti fallisce sempre. Fallirà anche per voi. Non accadrà”. Lo dichiara su X il premier israeliano Benyamin Netanyahu dopo l’annuncio del premier britannico di voler riconoscere lo Stato di Palestina.
07:59
Onu, Israele allenta restrizioni aiuti ma ancora ostacoli
Le Forze israeliane hanno allentato le restrizioni per l’accesso degli aiuti umanitari a Gaza, ma le difficoltà non sono finite. E’ quanto sostiene l’Onu nel suo bollettino quotidiano. “In gran parte della Striscia di Gaza – ha dichiarato il portavoce, Farhan Haq – le Nazioni Unite e i nostri partner devono ancora coordinare i movimenti umanitari con le autorita’ israeliane. Stiamo riscontrando un minor numero di rifiuti espliciti da parte delle autorita’ israeliane, ma le squadre continuano a incontrare ostacoli sul terreno”. “Ieri – ha aggiunto – tutti i tentativi sono stati inizialmente approvati, ma solo la metà è stata effettivamente facilitata. Cinque su dieci. Questo coordinamento ha permesso alle nostre squadre di ritirare i carichi da Kerem Shalom e Zikim, gli unici valichi disponibili per noi, oltre a svolgere altre operazioni critiche”. “I restanti cinque movimenti – ha continuato il portavoce – hanno incontrato ostacoli: due sono stati completati, mentre tre non sono stati portati a termine completamente o per niente”.
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07:58
Gallup: solo 1 americano su 3 approva linea di Israele
Il sostegno degli americani per l’azione militare di Israele a Gaza registra un calo. E’ quanto emerge dal sondaggio Gallup, secondo il quale solo un americano su tre appoggia la linea di Benjamin Netanyahu. Questo dato segna un crollo dei consensi, considerato che all’inizio della guerra ad Hamas la metà degli intervistati aveva approvato la risposta israeliana. A guidare i consensi verso il basso sono soprattutto gli elettori democratici, indipendenti e i piu’ giovani. Inoltre metà degli americani ha ora un giudizio negativo verso Netanyahu, il risultato piu’ basso dal ’97, anno in cui il premier è stato inserito nei sondaggi.
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06:58
Starmer ha condiviso piano su Palestina con Netanyahu
Prima del suo annuncio pubblico, il primo ministro britannico Keir Starmer ha informato l’omologo israeliano, Benjamin Netanyahu, che il Regno Unito valuterà la possibilità di riconoscere lo Stato palestinese entro settembre e lo ha esortato a revocare immediatamente le restrizioni agli aiuti a Gaza. Lo riferisce Downing Street. Secondo il comunicato stampa, Starmer ha parlato con Netanyahu prima della riunione d’emergenza del suo gabinetto, dopo la quale ha annunciato la nuova posizione britannica sulla Palestina. In una dichiarazione televisiva, il premier di Londra ha affermato che il Regno Unito riconoscerà lo Stato palestinese a settembre, dinanzi all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, se Israele non soddisferà una serie di condizioni, tra cui compiere progressi verso la fine della “situazione catastrofica a Gaza”, dichiarare un cessate il fuoco e garantire che non annetterà la Cisgiordania.
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06:57
Onu risponde a Israele: conferenza su Gaza non è circo
L’Onu ha respinto le critiche israeliane alla conferenza sulla Palestina, dopo che l’ambasciatore Danny Danon ha parlato di “circo”. “Sul valore della conferenza – ha commentato il portavoce Farhan Haq – ha parlato ampiamente il segretario generale”. Il riferimento e’ alle parole di Antonio Guterres che lunedi’, nel suo intervento in apertura di conferenza – organizzata da Francia e Arabia Saudita – ha lodato l’iniziativa e chiesto di accelerare verso il riconoscimento della soluzione “due popoli due Stati”.
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06:56
Trump: “presto nuovi centri di distribuzione aiuti a Gaza”
Donald Trump rivelera’ presto i dettagli del nuovo piano di aiuti per Gaza. Lo ha detto al Times of Israel la vice portavoce della Casa Bianca, Anna Kelly dopo che lunedi’, durante una conferenza stampa con il primo ministro britannico Keir Starmer, il presidente degli Stati Uniti aveva annunciato la costruzione di “centri alimentari dove le persone potranno entrare senza restrizioni”. “Attualmente la gente vede il cibo da trenta metri di distanza ma hanno eretto delle recinzioni in modo che nessuno possa nemmeno prenderlo. E’ pazzesco”, ha detto Trump. Israele non ha ancora confermato che un piano del genere sia in fase di elaborazione. Parlando con i giornalisti a bordo dell’Air Force One, quando gli e’ stato chiesto tra quanto tepo saranno allestiti i nuovi centri alimentari, il presidente ha detto “molto presto”, sottolineando che gli Stati Uniti hanno donato 60 milioni di dollari alla causa.
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