di
    Enrica Roddolo
Il presidente della Repubblica nel messaggio affidato al libro d’oro degli ospiti, ha ricordato: «Belgio e Italia condividono un attaccamento al progetto europeo fondato sui principi di pace, libertà, democrazia e solidarietà»
Banchetto di Stato questa sera al palazzo reale di Laeken in onore del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella accompagnato dalla figlia Laura in visita in Belgio. Dopo l’accoglienza stamane secondo il protocollo della monarchia del re dei belgi, sulla piazza d’armi del palazzo reale e una colazione a corte per il presidente Mattarella, l’incontro con il premier Bart De Wever.
Lo spirito della visita riflette «le eccellenti relazioni tra Italia e Belgio e segna un importante passo nel rafforzar i legami diplomatici ed economici», dice il palazzo. E il clima di profonda amicizia tra i Paesi che passa per il progetto europeo, è stato sottolineato dalle parole scritte dal presidente Mattarella sul libro degli ospiti al palazzo reale: «Belgio e Italia condividono un attaccamento al progetto europeo fondato sui principi di pace, libertà, democrazia e solidarietà».     
Senza dimenticare che re Filippo, figlio di Paola Ruffo di Calabria divenuta regina dei Belgi con le nozze con re Alberto negli anni ’60 che fecero sognare il mondo, ha sangue in parte italiano e un legame speciale con il Belpaese. Quanto alla regina Mathilde per dare il benvenuto al presidente Mattarella ha scelto un capo di Giorgio Armani, gesto di amicizia e omaggio al designer quintessenza dello stile italiano, scomparso meno di un mese fa.
Domani sarà il momento di una visita alla biblioteca reale del Belgio per vedere il tesoro di diversi manoscritti originali del sommo poeta, Dante Alighieri. Ma il momento al cuore della visita di Stato sarà la visita a Marcinelle: al Bois du Cazier a Marcinelle il presidente onorerà la memoria delle 262 vittime del disastro minerario del 1956. Molti minatori di origine italiana. Quindi la visita continuerà a Bruges. Prima di ripartire il presidente darà un concerto di restituzione al teatro La Monnaie di Bruxelles.
Il re dei belgi – così chiamato per indicare il senso di unificazione del Paese svolto dalla monarchia come spiega bene anche il costituzionalista Vernon Bogdanor – ha tagliato la boa dei primi dieci anni di regno nel 2023. Era il 2013 quando re Alberto II con al fianco la regina consorte, l’italiana Paola Ruffo di Calabria disse «Figlio mio, hai tutte le qualità di cuore e intellettuali per servire bene il nostro Paese».
Re Alberto II aveva abdicato poche settimane prima. Seconda abdicazione — nel giro di pochi mesi in quell’estate 2013: anche la regina Beatrice d’Olanda passava la mano al figlio Guglielmo Alessandro, consorte della regina Maxima. E un anno dopo, nell’estate del 2014, avrebbe abdicato anche il re di Spagna Juan Carlos a beneficio del figlio Felipe VI. Filippo del Belgio veniva incoronato – ma con un rito laico in parlamento, nulla a che vedere insomma con la solennità della cerimonia del 6 maggio 2023 per re Carlo III a Londra.
Filippo è il settimo sovrano del Paese passato attraverso la «Questione reale» belga (come sarà chiamata la riabilitazione della monarchia dopo la seconda guerra mondiale), e sovrano educato alle università di Oxford e Stanford, con in tasca un brevetto da pilota.
20 ottobre 2025 ( modifica il 20 ottobre 2025 | 22:58)
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