Firenze, 20 ottobre 2025 – La Guida Ristoranti d’Italia 2026 del Gambero Rosso è una autentica bibbia della buona tavola e ogni anno mette in fila una valanga di locali che vanno dal ristorante chic alla trattoria, dal bistrot al wine bar, con in tutto ben 2.600 indirizzi lungo tutta la Penisola. Grandi città e piccoli borghi, non importa: conta quello che esce dalla cucina.

La Toscana non solo figura nell’elenco dell’élite, quelli delle “Tre Forchette“, ma soprattutto ricorre spesso nei premi speciali, quelli che certificano – forse un po’ a sorpresa – una regione che in cucina si dimostra sperimentatrice e molto specializzata. 

Per la cronaca tra i 55 ristoranti che hanno hanno ottenuto il massimo (le famose Tre Forchette) svettano i magnifici tre, cioè l’immancabile Osteria Francescana dello chef Massimo Bottura, poi il Piazza Duomo di Alba (Cuneo) con Enrico Crippa e il Ristorante Reale di Niko Romito a Castel di Sangro (L’Aquila) che raggiungono la massima votazione, cioè 97 su 100.

Sempre per gli amanti delle statistiche, ci sono in tutto cinque nuove entrate: Contrada Bricconi (Oltressenda Alta, Bergamo), Villa Maiella (Guardiagrele, Chieti), Zia (Roma) e Marotta (Castel Campagnano, Caserta). La quinta la lasciamo da parte perché, pur essendo a Milano, ha profonde radici toscane: si tratta de Il Luogo Aimo e Nadia, dove il grande Aimo Moroni, originario di Pescia, insieme alla moglie Nadia Giuntoli, di Chiesina Uzzanese, portò la cucina toscana ai milanesi già negli anni Sessanta diventando una leggenda. Moroni è scomparso a 91 anni un paio di settimane fa: questo riconoscimento al locale che fece nascere è un bellissimo omaggio alla memoria.