La musica, le auto, le moto, i libri, il podcast, i viaggi, la famiglia (e la politica?). Roberto Parodi uno nessuno e centomila, e anche il feed Instagram non riesce a contenere tutte le passioni, inclinazioni e sfumature della sua personalità. Che siano consigli dei rapporti tra uomini e donne o un commento tranchant sulla ZTL in via Montenapoleone, nella cassa di risonanza del Parods non c’è spazio per il politically correct e i followers sembrano apprezzare questa insolita iniezione anti-woke. Il terzo membro della fratellanza Parodi, il fratello maggiore delle sorelle Cristina e Benedetta che non hanno bisogno di presentazioni, potrebbe essere pronto ad un nuovo, ennesimo, cambio di scenario nella sua vita e carriera professionale, che potrebbe portarlo direttamente a Palazzo Marino.
I suoi video alla Milanese Imbruttito sono virali, i suoi consigli sul mondo delle due e delle quattro ruote seguitissimi, ma anche gli sketch divertenti o i j’accuse pubblici contro l’attuale sindaco di Milano Bebbe Sala che non perde occasione di bacchettare pubblicamente. Roberto Parodi, ha trovato nel 2.0 una tela bianca dove esprimersi a 360 gradi e traslare il suo modo di essere e pensare, prima affidato alla carta stampata, ai libri e ai reportage dei suoi viaggi overland. Prese di posizioni nette e senza giri di parole, a volte boutade sarcastiche, altre vere e proprie invettive, che ruotano intorno alla città di Milano, tra stereotipi e criticità. Per questo, ma anche per charme, potente forza comunicativa e dialettica sopra la media, c’è chi chiede a gran voce una sua candidatura a primo cittadino meneghino. In una recente intervista con Italia Oggi, il 62enne ha affrontato la questione una volta per tutte.
Roberto Parodi e la candidatura a sindaco di Milano
“Me l’hanno chiesto effettivamente. Darò una risposta dopo l’estate”, ha detto rispondendo alla domanda sulla volontà di candidarsi a sindaco di Milano, “si tratta di una sfida, un impegno folle ma bellissimo, anche se si tratterebbe di cambiare vita per l’ennesima volta”.
E poi, “quando ho iniziato a fare i video sono ripartito da zero. Ho rifatto la gavetta imparando come si montano i video o ripetendo 10 volte la stessa frase finché non mi veniva bene davanti alla telecamera. Comunque, deciderò se candidarmi o meno in base a come sarà definita e supportata la mia eventuale candidatura”. Una possibilità più concreta che mai. “Quando ti candidi non ti assumono”, ha specificato sempre alla testata, “magari ti sbatti tantissimo in campagna elettorale e poi rimani col cerino in mano. Certo è che io sposto tanti voti. Nel dettaglio, almeno 20 mila come quando ho sostenuto la petizione contro il blocco delle moto, atteso a Milano dal prossimo ottobre”.
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Roberto Parodi con la sua motocicletta nel 2010
I cambiamenti di certo non spaventano il Parods ed è la sua bio a dirlo a chiare lettere. Nato ad Alessandria nel 1963, 25 anni dopo Roberto si laurea in ingegneria meccanica al Politecnico di Torino. Inizia così la prima fase della sua vita segnata dal lavoro nella finanza internazionale come dirigente di banche estere, tra cui Chemical Bank, Chase Manhattan Bank, JP Morgan e Société Générale.
Nel 2012, la prima grande svolta: Roberto decide di dedicarsi completamente alla scrittura e al giornalismo e alla sua passione per i motori (per tre anni è stato direttore responsabile della rivista Riders, attualmente collabora con le riviste Quattroruote e Ruote Classiche ndr) conducendo tra gli altri sei stagioni di Born To Ride sulle reti Mediaset e Diario Della Motocicletta su Rai 2.
Roberto Parodi e la carriera social
La sua “terza vita” fa rima con i social. Con 1,3 milioni i follower tra Instagram, Facebook, TikTok e YouTube, oggi Roberto Parodi è un affermato content creator. A spingerlo alla metamorfosi, l’ennesima, la voglia di reinventarsi e mettersi sempre alla prova e alzar l’asticella. Il suo core business sono i monologhi brillanti e semiseri, in cui ride dei giargiana che poi difende nella lotta quotidiana ai parcheggi e all’area B. “La nostra Milano ha incominciato ad avere una nomea tipo Gotham City, no? E Batman dov’è? Ci manca Batman”, ha detto ad un evento lo scorso aprile. E se fosse lui Bruce Wayne?
Roberto Parodi: moglie e figli
Tra tanti scossoni professionali, la certezza della famiglia: i tre figli Pietro, 30 anni, Vittorio, 28 e Fiammetta, 18 nati dal matrimonio celebrato nel 1994 con Giovanna Dedè, avvocata ma anche founder della linea di abbigliamento da notte chiamata Del Selletto. E poi la matriarca della Parodi Fam, mamma Laura Casabassa (papà Pietro è scomparso nel 2012) e le sorelle Cristina (1964) e Benedetta (1972) con rispettiva prole, Alessandro, Benedetta e Angelica e Matilde, Eleonora e Diego e i due cognati “famosi”, Fabio Caressa e Giorgio Gori, sindaco di Bergamo dal 2014 al 2024, a cui potrebbe aver chiesto qualche consiglio…