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Il ciclismo vive e si nutre delle grandi salite. E’ sui tornanti più impegnativi, sugli strappi scoscesi con improbe pendenze che la rotondità della pedalata diviene gesto poetico. Fatica e sbalzi di cuori ballerini si inebriano di colori e paesaggi che spesso richiamano il contatto con la trascendenza. A questo e tanto altro si pensa quando il ciclista, non importa quanto veloce sia il suo passo, si inerpica sulle rampe lunghe dieci chilometri della salita che cela la ferocia tranquilla. Imponente, imprevedibile come la storia, anche la più drammatica che lo racconta, iconico nell’immagine simbolo della napoletanità. La maestosità del Vesuvio si staglia a dominare il Golfo, reso eterno, nelle giornate in cui l’azzurro del mare e il sole dolce d’autunno si baciano, dai versi di poeti e scrittori di ogni epoca. Potenza distruttiva e bellezza mozzafiato del gigante, che continua a vibrare, si fondono in una cartolina di rara intensità. Il cuore infuocato di Napoli è uno scrigno di biodiversità, tra  distese di ginestre, rocce laviche modellate dal tempo, boschi profumati e silenziosi. E’ sui versanti della salita celebrata in tre occasioni anche dagli arrivi del Giro d’Italia, che la B.Bike Cycling del patron Giuseppe Bottino ha riportato l’agone del ciclismo, con il fascino di una ciclo scalata partita da Torre del Greco e arrivata a quota 1000 metri. Lì, nella crono rosa del 1959, l’asso lussemburghese Charly Gaul aggiunse il gagliardetto del Vesuvio a quelli già prestigiosissimi del Bondone, dello Stelvio, del Passo Gavia che ne fanno ancora oggi uno degli scalatori più forti di sempre. Una folla insistente spingeva idoli alati come Baldini, Van Looy, Defilippis, Anquetil alla conquista ardimentosa della cima. Nell’arrivo del 1990 lo spagnolo Eduardo Chozas riuscì per 26 secondi ad anticipare il futuro vincitore del Giro Gianni Bugno mentre nel 2009 a spuntarla fu, nel suo arrivo solitario ai 1000 metri del Vesuvio, un altro spagnolo, quel Carlos Sastre che l’anno prima aveva conquistato il Tour de France.

130 i partenti all’evento della B.Bike Cycling, e un villaggio espositivo che li ha accolti nel cuore della città del corallo, così come accade nei grandi appuntamenti dello sport del pedale. Tra gli stand immancabile quello di Evolution Bikes, con la competenza e la professionalità di Beniamino Desiderio, torrese doc, e dei prodotti d’alta gamma Trek. Poco meno di 14 i chilometri previsti e bagarre non appena i giudici hanno interrotto il passo iniziale, studiato a velocità controllata. A far l’andatura sin dai primi metri è stato l’incontenibile Romolo Gentile, ciclista pugliese del Team Diemme Sport, cui quest’anno è riuscita la storica doppietta Campionato Italiano Cronoscalata e Campionato Italiano Granfondo FCI. Gentile ha provato in un paio di occasioni a forzare l’andatura con scatti che hanno messo a durissima prova i compagni di sortita Giuseppe Bianco e Agostino Ambrogio Chiriaco. Il terzetto tuttavia è arrivato a giocarsi lo sprint per la vittoria e ancora una volta è toccato a Gentile lanciare la volata ai 100 metri. L’ultima cartuccia utile tuttavia non è bastata al generosissimo atleta pugliese, passato a pochi metri dal traguardo da Chiriaco (Autoricambi Marrone), cui la Campania porta evidentemente molto bene, in 45 minuti e 12 secondi, alla media di quasi 18 orari, e dal giovane Giuseppe Bianco (Cycling Explorers). Tra i ragazzi di casa ottimo quinto posto del sempre competitivo Pasquale Sirica. Nella gara al femminile la vittoria non è sfuggita alla triatleta Lidia Principe, che ha anticipato di quasi cinque minuti Annalisa Cretella e di quasi undici Anna Dumas. A completare il successo al femminile del Team Giunigor B.Bike c’ha pensato Mariagrazia D’Anna.

La grande festa ha attirato tantissimi appassionati nel grande villaggio allestito nel cuore di Torre del Greco, per uno spettacolo che è auspicabile diventi un appuntamento fisso del calendario di gare.


Il podio maschile

«Per noi il ciclismo è impegno condiviso. – ha dichiarato a margine dell’evento il dinamico organizzatore Giuseppe Bottino – Abbiamo un gruppo corposo di quasi cento atleti, disposti a rimboccarsi sempre le maniche in nome della passione che ci anima. Sono mesi che ci adoperiamo per la buona riuscita dell’evento ma la cartolina eterna del territorio che ci ospita, e la maestosità del Vesuvio che abbiamo inteso scalare con pedalate più o meno veloci, ci ripaga abbondantemente. Ci ritroveremo ad inizio novembre per un’altra gara contro il tempo, sul lungomare altrettanto bello ed accogliente di Torre Annunziata».

Al seguito della crono scalata del Vesuvio anche il presidente della Federciclismo Campania Umberto Perna.

«E’ stata una grande festa, – ha affermato Perna – il Vesuvio rievoca imprese che fanno rima con la storia del ciclismo. Intendo congratularmi con Giuseppe Bottino: dirigenti come lui sono la fortuna del nostro sport e contiamo di poterci avvalere delle sue idee e del suo preziosissimo contributo. Vedere tutta questa gente felice per noi non ha prezzo, bravi tutti».


Il podio femminile

Bel siparietto nel dopo gara tra i pugliesi Chiriaco e Gentile, amici nella vita e spesso compagni di allenamento. Al rammarico del campione d’Italia per aver anticipato di qualche decina di metri lo scatto finale ha risposto il vincitore con parole simpatiche e di profonda stima. 

«Romolo è un gran corridore, tenergli la ruota non è mai facile quando la strada prende a salire. – ha aggiunto sorridendo Chiriaco – Ad un certo punto non mi sono voluto nascondere e gli ho detto chiaramente che non potevo dare il cambio, semplicemente perché ero a tutta e non sarei riuscito a fare di più. Poi nel finale ho avuto il guizzo per partire in terza ruota e anticipare i miei compagni, con tutte le forze residue. E’ stata una giornata bellissima e una vittoria che conserverò nel cuore».