Firenze, 20 ottobre 2025 – Le pagelle viola di Milan–Fiorentina:
De Gea 6 – Parte con un attimo sul tiro di Leao che è vero è angolato, ma non velocissimo, tanto da rimbalzare davanti senza però incidere sulla traiettoria. Si riprende con gli interessi disinnescando Gimenez alla sua maniera.
Pongracic 5,5 – Nervoso almeno in avvio. Deve avere l’occhio attento su Leao che si muove come un ghepardo sornione, pronto a innescarsi. Per tutta la partita è un continuo battibecco con il portoghese e questo nervosismo finisce per portarlo fuori giri.
Marí 6 – Stavolta prova anche a impostare e non solo a rompere il gioco. Di testa comanda sempre dentro l’area e si disimpegna bene anche quando entra Gimenez che torna a essere un riferimento centrale.
Ranieri 5,5 – Rinvio maldestro che poteva costare carissimo, ma il colpo di Pavlovic sfila via. Ha il merito di rimettere il pallone nel mezzo che Maignan smanaccia dando origine al vantaggio viola. Poi una partita con pochi lampi.
Dodo 6 – Il più intraprendente nel primo tempo. Dire che è tornato sui suoi standard è presto, ma è incoraggiante quanto visto almeno per un’ora, dove torna padrone della sua corsia preferita. Poi paga il grande dispendio di energie e ’scende’ di intensità.
Mandragora 5 – Deve tenere sotto controllo una zona delicata del campo e avere l’occhio lungo anche su Leao, quando il pericolo pubblico numero uno incrocia la sua zona. Il portoghese appena si accende è sempre pericoloso e infatti alla minima distrazione Rolly paga un prezzo altissimo. Da un giocatore di esperienza come lui ci si aspetta che sappia anche prendere per mano i compagni nei momenti delicati. Dall’87’ Dzeko
Nicolussi C. 5,5 – Si alza e si abbassa a seconda delle necessità. Gioca spesso corto, ma il compito è chiaro: non perdere le distanze. Cerca di innescare Kean, ma lo fa con poca continuità. Cala alla distanza, anche considerati gli 11 chilometri percorsi. Dall’87’ Sohm sv.
Gosens 6,5 – Si gioca poco sulla fascia mancina perché dall’altra parte la corsa di Dodo resta la fonte primaria del gioco. Spinge in rete la goffa smanacciata corta di Maignan, seguendo l’azione con lucidità e facendosi trovare pronto. Per il resto una partita di grande applicazione, magari non appariscente ma di sostanza e applicazione. Sulla strada del recupero totale. Dal 69′ Parisi 5,5 – Entra con buon piglio e punta in particolare Tomori che si arrangia come può. Poi la leggerezza che costa carissima, anche se in compartecipazione di arbitro e var.
Fagioli 5,5 – Torna di fatto nella sua posizione, slegato da compiti di regia, ma di sostegno alla manovra. Se da una parte in copertura non sfigura, quando ha la palla non sempre riesce a fare la scelta giusta. Tanta quantità che non sempre si traduce in qualità.
Fazzini 6 – Gioca tantissimi palloni e ne perde pochi. Semmai dovrebbe osare anche la giocata, visto che spesso si appoggia indietro. Però non perde le distanze cercando sempre di fare da argine alle ripartenze avversarie, andando sui secondi palloni. Dal 69’
Gudmundsson 5,5 – Inizia in panchina, un po’ a sorpresa, entra ma si vede poco.
Kean 5,5 – Schierato titolare pur reduce dal noto problema alla caviglia, lotta da solo con la retroguardia rossonera. Ci prova, ma la guardia ruvida di Pavlovic non lo fa esprimere come nelle sue corde. Dal 75′ Piccoli 5,5 -Lascia poche tracce.
All. Pioli 5,5 – Gli Dei del calcio non si voltano dalla sua parte (come le decisioni arbitrali che lasciano perplessi) e arriva un’altra sconfitta sanguinosa dopo una partita che tutto sommato poteva finire pari. Ma il problema è che la vittoria proprio non si avvicina e la classifica spaventa. Lasciare fuori Gud scelta coraggiosa.