La Japan Cup di ieri ha messo fine alla lunga stagione di Kyrylo Tsarenko. Una stagione foriera di belle soddisfazioni, ultima la conquista del Tour de Kyushu, una delle tante prove a tappe del calendario asiatico. Una di quelle corse che fanno da ossatura per una squadra come la Solution Tech-Vini Fantini, alla quale il corridore ucraino quest’anno ha portato un gran numero di punti, risultando decisivo per il suo ranking.

Gli ultimi giorni in terra asiatica, complice anche la lunghezza della trasferta erano stati un po’ pesanti, anche perché per quanto i moderni device siano un aiuto, è anche vero che la lontananza dalla “sua” Emilia la sente fortemente. Anche per colpa del clima: «So che in Italia è autunno, ma qui abbiamo incontrato molti cambiamenti: a sud era caldo, qua già verso nord, a Utsunomiya era già più freddo, ma molto cambiava in base alle giornate».

Il successo nella prima tappa è stato decisivo per Tsarenko, trovatosi solo con l'estone Taaramae a insidiarlo in classificaIl successo nella prima tappa è stato decisivo per Tsarenko, trovatosi solo con l’estone Taaramae a insidiarlo in classifica

Il successo nella prima tappa è stato decisivo per Tsarenko, trovatosi solo con l'estone Taaramae a insidiarlo in classificaIl successo nella prima tappa è stato decisivo per Tsarenko, trovatosi solo con l’estone Taaramae a insidiarlo in classifica

A Kyushu ti aspettavi di vincere la classifica generale?

Diciamo che sapevamo bene come tutto si giocasse nella prima frazione. Abbiamo corso per il risultato pieno e mi sono ritrovato alla fine a giocarmi la vittoria con una vecchia volpe come l’estone Taaramae, ma avendo vinto poi dovevo puntare a mantenere la leadership nelle due frazioni successive, più semplici ma solo in apparenza. E’ sempre una bella impresa quando riesci a portare a casa una classifica generale.

Non è la prima quest’anno per te, perché tu avevi già vinto il Tour di Hainan. Ti stai trovando a tuo agio in questo tipo di corse, di pochi giorni?

Sì, soprattutto quando sono percorsi non facili, ma neanche durissimi, percorsi abbastanza impegnativi. Mi sto trovando abbastanza bene. Non posso dire di essere diventato un corridore da corse a tappe, ma penso di essere cresciuto da questo punto di vista e poter dire la mia in certi contesti.

In classifica il 25enne ucraino ha preceduto Taaramae di 4", terzo Garibbo a 49"In classifica il 25enne ucraino ha preceduto Taaramae di 4″, terzo Garibbo a 49″

In classifica il 25enne ucraino ha preceduto Taaramae di 4", terzo Garibbo a 49"In classifica il 25enne ucraino ha preceduto Taaramae di 4″, terzo Garibbo a 49″

Rispetto all’altra vittoria, questa aveva poi una partecipazione abbastanza importante. C’erano anche squadre del World Tour…

Non solo, c’era la TotalEnergies che comunque a tutte le corse che partecipa porta sempre una bella squadra ed è particolarmente specializzata in questo tipo di corse. Aver vinto con una concorrenza del genere mi ha dato molta soddisfazione, più che nel caso precedente, ma posso dire che è stato la ciliegina sulla torta di un’ottima stagione.

E’ stato difficile poi, nelle due tappe successive, difendere il primato? Hai corso in difesa o all’attacco?

In difesa, perché c’erano troppe squadre che erano vicine. Soprattutto mi aspettavo qualche colpo proprio dalle formazioni del WorldTour, anche con gente specializzata per questo tipo di corse. E’ stata abbastanza dura, soprattutto l’ultima tappa: dall’altimetria se guardi non sembrava niente di che, ma la gara dura la fanno sempre i corridori, quindi è stata bella impegnativa e devo dire grazie alla squadra, a come ha lavorato per riuscire a portarmi al traguardo e difendere quei 4 secondi che avevo.

Fondamentale per la sua vittoria è stato il supporto del team nel controllare la corsa nelle 2 tappe restantiFondamentale per la sua vittoria è stato il supporto del team nel controllare la corsa nelle 2 tappe restanti

Fondamentale per la sua vittoria è stato il supporto del team nel controllare la corsa nelle 2 tappe restantiFondamentale per la sua vittoria è stato il supporto del team nel controllare la corsa nelle 2 tappe restanti

Un corridore come te che vince corse a tappe diventa interessante anche per le squadre del World Tour. Qualche offerta ti è arrivata?

Durante tutto l’anno ho visto che tanti si sono interessati, ma è rimasto tutto nel vago. Arrivano a un certo punto, guardano i valori, vedono che non sono un fenomeno e il discorso si chiude quasi subito. Ormai neanche i risultati bastano più, è tutta questione di numeri. A dir la verità anch’io non ero poi così ossessionato: mi trovo bene nel team, ho già firmato per la prossima stagione, quindi non mi pongo il problema.

Ti trovi meglio nelle corse all’estero rispetto a quelle italiane? Perché anche nelle gare europee tu riesci a ottenere tanti ottimi risultati.

Non direi, non dipende tanto da dove le corse si fanno. Ci sono periodi quando magari vado più concentrato o magari ho la forma un pelino meglio ed emergo, ma anche alle classiche italiane che ho fatto sono andato bene, ad esempio la top 10 centrata al Memorial Pantani, che quest’anno è venuta durissima, abbiamo finito la gara in 30 corridori. Oppure la Coppa Sabatini. C’è un aspetto del quale si parla troppo poco: il problema del ciclismo d’oggi è che arrivare nei primi 10 o al sessantesimo c’è talmente poca differenza che spesso è solamente questione di testa. Non bisogna mollare neanche per un secondo…

Per il corridore ucraino sono arrivate 6 vittorie in stagione, con altrettante Top 10Per il corridore ucraino sono arrivate 6 vittorie in stagione, con altrettante Top 10

Per il corridore ucraino sono arrivate 6 vittorie in stagione, con altrettante Top 10Per il corridore ucraino sono arrivate 6 vittorie in stagione, con altrettante Top 10

Ora dove vai in vacanza?

Non ci vado, non è cosa per me, piuttosto vado a trovare i miei amici.

Da quanto tempo è che non torni a casa in Ucraina?

Io sono andato via da casa il 5 di gennaio 2022. La mia città è nel centro dello stato, geograficamente. Molti mi chiedono se è zona di guerra, ma è chiaro che ormai da anni tutto il mio Paese vive addosso la guerra. La mia città non è proprio teatro di battaglia, ma le incursioni non mancano, non manca la paura, la situazione è uguale ovunque…