Reggio Emilia, 21 ottobre 2025 – Aveva solo 54 anni, ma ha lasciato dietro di sé una lezione che nessun manuale potrà contenere. È la commovente vicenda di Federico Fioresi, docente di Storia dell’arte al liceo artistico Chierici di Reggio e, prima ancora, insegnante di sostegno all’istituto professionale statale Carrara di Guastalla. Scomparso nella notte del 19 marzo scorso, ha voluto che la sua biblioteca tornasse ai suoi studenti, che amava.

“Siamo felici che il sogno di nostro fratello si stia realizzando”, racconta la sorella Elisa.

“Nei suoi ultimi giorni pensava molto agli studenti, che gli avevano dato tante dimostrazioni di affetto, e ai suoi libri, collezionati con cura per tutta la vita. Queste due passioni le ha unite nella sua ultima volontà: donare i libri ai ragazzi”.

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Dal Chierici al Carrara si è snodato un viaggio di carta e la seconda tappa del sogno si è realizzata all’istituto Carrara, a Guastalla, dove il professore ha lavorato per anni come docente di sostegno, sono arrivati sei grandi scatoloni di libri di narrativa, classici e dizionari.

“Essendo rimasti ancora tanti libri, abbiamo pensato che fosse giusto condividere anche il Carrara, dove ha lasciato un segno forte, umano e professionale”, continua Elisa.

A ritirare i libri sono stati la dirigente Maria Elena Torreggiani, il vicepreside Emanuele Fraiese e la docente Giovanna Pelicelli, colleghi del professore.

Torreggiani ricorda: “Lui qui aveva fatto sostegno, non aveva classi proprie, ma era molto amato dai ragazzi. Abbiamo scelto libri di narrativa, opere italiane e straniere, e diversi dizionari. Sono sei scatoloni pieni di passione e memoria”. La dirigente dell’istituto, racconta Elisa, “era entusiasta e ha detto che questa è l’occasione perfetta per avviare finalmente una biblioteca scolastica, cosa che il Carrara non ha mai avuto”.

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Una memoria che cresce: molti volumi restano ancora custoditi a casa della famiglia. “Ci sono libri di geografia, itinerari turistici e tanti testi teatrali – dice Elisa –. Mi piacerebbe donarli a una scuola di teatro. E poi vogliamo realizzare altri progetti: la pubblicazione del libro di storia dell’arte che stava scrivendo, uno spettacolo teatrale in sua memoria e le proiezioni al cinema Rosebud di Reggio. Un uomo di scuola e di cultura, ricordato da chi l’ha conosciuto come un docente gentile, appassionato e capace di avvicinare all’arte anche i più timidi.

“Era molto amato – conferma Torreggiani – non solo per la sua preparazione ma per l’umanità con cui sapeva stare accanto agli studenti più fragili”.

Ora i suoi libri vivono una nuova vita tra le mani dei ragazzi.

“Sapere che saranno letti, sfogliati, amati ancora è la cosa più bella – conclude Elisa –. Così mio fratello continuerà a insegnare, ogni giorno, attraverso le sue pagine”.