L’Hungaroring sarà teatro degli ultimi giorni di attività della Formula 1 prima della pausa estiva. Infatti, qui non si svolgerà soltanto il Gran Premio d’Ungheria, quattordicesimo appuntamento della stagione che raggiunge quest’anno il traguardo delle quaranta edizioni, ma anche una sessione di test per lo sviluppo delle gomme 2026, in programma martedì 5 e mercoledì 6 agosto, con la collaborazione di Ferrari (un giorno), Racing Bulls (un giorno), McLaren (un giorno) e Alpine (due giorni). Le prove saranno funzionali alla delibera delle costruzioni per il prossimo anno, da omologare per regolamento entro il 1° settembre, e per sperimentare anche dei prototipi delle mescole: per queste ultime, il termine per l’omologazione è il 15 dicembre e, prima di allora, sono previsti altri sei giorni di test (due a Monza, due al Mugello e due a Città del Messico).

LE MESCOLE

La terna di gomme slick selezionata è identica a quella dello scorso anno: C3 come Hard, C4 come Medium e C5 come Soft. Fino allo scorso anno, sarebbe stata la più morbida possibile ma nel 2025 è stata introdotta la C6 che, però, è troppo estrema per un tracciato con queste caratteristiche di densità di energia esercitata sui pneumatici per ogni giro: se il livello delle forze non è elevato in termini assoluti, la brevità del tracciato comporta infatti un accumulo importante ad ogni tornata. Inoltre, un altro parametro importante da considerare sono le alte temperature che, tradizionalmente, accompagnano il fine settimana ungherese e determinano un degrado prevalentemente termico, anche a causa dell’asfalto molto scuro: lo scorso anno qui si raggiunsero le temperature più elevate della stagione sull’asfalto (58,6 °C).

Pressioni minime al via

Anteriore: 22,0 psi
Posteriore: 20,0 psi

Camber massimo

Anteriore: -3,25°
Posteriore: -2,00°

COSì NEL 2024

La strategia più gettonata è stata a due soste, usando varie combinazioni fra C3 e C4. La Medium ha avuto il rendimento migliore ed è stata montata da 13 piloti alla partenza; gli altri sette si sono suddivisi fra Soft (quattro) e Hard (tre). Un solo pilota, Yuki Tsunoda con la Racing Bulls, è riuscito ad arrivare alla bandiera a scacchi dopo aver effettuato solamente una sosta mentre gli autori di una gara con tre pit-stop si sono fermati nel finale per un breve stint con la Soft. I due piloti di Aston Martin (Fernando Alonso e Lance Stroll) hanno effettuato sì due soste ma hanno usato tutte e tre le mescole dopo aver scelto una strada diversa nella gestione delle gomme durante le prove libere: il canadese è stato il pilota che ha fatto lo stint più lungo (14 giri) con la Soft.

IL TRACCIATO

L’Hungaroring sta vivendo una fase di grande trasformazione. Dopo il rifacimento dell’area del paddock, quest’anno le modifiche più importanti hanno riguardato la pit-lane e il rettilineo principale, nonché il pit-building e la tribuna centrale. La superficie della griglia e quella della pit-lane sono state riasfaltate, utilizzando 860 tonnellate di una miscela appositamente studiata e contenente bitume con un punto di rammollimento più elevato. La stesura dell’asfalto è stata eseguita cercando di ridurre al minimo le onde longitudinali in modo da garantire una consistenza uniforme. La nuova superficie è stata già utilizzata in gare GT all’inizio di luglio e verrà analizzata nei prossimi giorni per verificarne i valori di aderenza.

Di solito, su questa pista l’evoluzione delle prestazioni durante il fine settimana è molto marcata, soprattutto nei primi due giorni. Il graining potrebbe fare la sua comparsa nelle prove del venerdì per poi andare a ridursi man mano che le vetture gommeranno l’asfalto. L’elevato degrado termico è un fattore che i piloti dovranno affrontare anche nel giro di qualifica, con la Soft che – se non gestita adeguatamente – potrebbe metterli in difficoltà nelle ultime due curve della pista. 

PAROLA CHIAVE: ARIA

Prima del fine settimana, la Pirelli gonfia i pneumatici con aria compressa, essiccata utilizzando un macchinario apposito. Nella “fitting area”, dove vengono montate e smontate tutte le gomme delle competizioni di cui Pirelli è fornitore durante l’evento, appositi macchinari portano la pressione dei pneumatici fino a 60 psi per verificarne il corretto montaggio sul cerchio, quest’ultimo fornito dalle squadre. Successivamente, la pressione viene ridotta a 45 psi, valore con cui vengono consegnate ai team. Ogni scuderia può scegliere se mantenere l’aria compressa essiccata oppure sostituirla con azoto, un gas inerte ignifugo e meno permeabile rispetto all’ossigeno: l’utilizzo di ogni altro gas o miscela di gas è vietato dal regolamento tecnico.

Per ogni evento, Pirelli prescrive inoltre i valori di pressione minimi di partenza e quelli da raggiungere e mantenere da stabilizzare durante ogni sessione, da rispettare obbligatoriamente per motivi di sicurezza. Ad esempio, per il venerdì all’Hungaroring le pressioni minime di partenza sono fissate a 22 psi sull’asse anteriore e 20 psi su quello posteriore. Al termine di ogni sessione, il regolamento consente eventualmente di modificare le pressioni minime, rendendole così obbligatorie per quella successiva. 

L’ANGOLO DELLE STATISTICHE

Il Gran Premio d’Ungheria è entrato a far parte del Campionato del Mondo nel 1986, portando per la prima volta la Formula 1 in quella che era ancora l’area del Patto di Varsavia: da allora è sempre stato presente, pure nella stagione 2020 segnata dalla pandemia del COVID. Il pilota che ha vinto più edizioni è Lewis Hamilton, che ha nel suo palmarès otto successi, nove pole position e dodici piazzamenti sul podio. Michael Schumacher è secondo sia come vittorie (quattro) che pole position (sette) mentre come piazzamenti sul podio alle spalle di Lewis c’è Kimi Raikkonen (nove).

Fra le squadre, la McLaren è la più vittoriosa (12 successi), seguita da Williams e Ferrari con sette ciascuno. McLaren e Mercedes condividono il primato di pole position (nove), con la Ferrari terza a quota otto. In termini di piazzamenti sul podio, la Ferrari è prima a quota 29, davanti alla McLaren (25) e alla Williams (18).

Tre piloti in attività hanno colto all’Hungaroring il loro primo successo in Formula 1: Fernando Alonso nel 2003 con la Renault, Esteban Ocon che vinse nel 2021 con l’erede della vettura di Enstone, l’Alpine, e Oscar Piastri lo scorso anno con la McLaren.

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