di
Grazia Sambruna
La quarta puntata del reality vede scorrere fiumi di lacrime più o meno pretestuose. L’unica speranza d’evasione è il vigile urbano Francesco Rana, un estemporaneo Fantozzi
Jonas sbotta con Grazia (e poi vuole pure condurre): 4
È il concorrente che non sa nemmeno come si chiama. All’anagrafe Matteo, al «Grande Fratello» ha deciso di rispondere al nome di Jonas, per qualche motivo non ancora spiegato ma che, di certo, non sa per nulla di personaggio costruito. È anche il 24enne che la scorsa puntata aveva manifestato disappunto verso Giacomo Leopardi, rivelando di aver scritto una lettera per rimbrottare il poeta perché non si sarebbe goduto abbastanza la vita. E come si gode la vita Matteo/Jonas? Occhieggiando qualunque fanciulla della Casa, specie Giulia e Rasha, con fare da platessa dal passato tenebroso. Comunque, nessuna ci casca nonostante lui, è evidente, ritenga d’essere assai charmant. Fin qui sarebbe la solita macchietta, già fastidiosamnte vista e stravista in quel contesto. Invece, riesce a diventare anche peggio: durante un confronto in diretta con la coinquilina Grazia, le intima stizzito di stare «Zitta! Muta! C*zzo!». A conduttrice e opinionisti pare Natale in anticipo: finalmente, possono fare la morale a qualcuno. Il ragazzo, di rimando, piange disperate lacrime asciutte, aggiudicandosi un blocco tutto per sé. Dice di portare da sempre «grandissimo rispetto per le donne» e che quasi quasi preferirebbe uscire dopo questa figuraccia. Sonia Bruganelli lo conforta spiegando al pubblico che «stavolta nel reality ci sono tutte persone che non sono abituate al contesto televisivo e che, a maggior ragione, possono sbagliare». Si tratterebbe dunque di un sempliciotto che si lascia trasportare dalle emozioni senza rendersi conto delle telecamere? Certo, per chi ci crede. Il nostro, comunque, pone fine alla «mariomerolata» lacrimosa tra le coccole di tutti gli astanti. Allora, vedendosi perdonato, ripiglia coraggio e, quando Ventura gli ricorda di non mollare, contrattacca: «Simona, te l’ho detto: io fra qualche anno questo programma lo conduco». Eh sì, proprio uno che nell’anonimato sta comodissimo, Matteo/Jonas, lui non ha alcuna aspirazione nel mondo dello spettacolo, sia mai! Grazie al cielo, il wannabe Tommaso Zorzi finora si sta giocando ogni carta peggio che può. E nemmeno ne è consapevole. Non sappiamo se ridere o piangere (lacrime bagnate). Alla fine dei conti, un’unica certezza: che noia mannara.
L’ex pugile Matteo è «dio di se stesso», oltre l’ego cosa c’è: 3
Un gran bel carrozzone di antipatici quest’anno, va detto, complimenti vivissimi all’ufficio casting. L’ex pugile Matteo Azzali, in particolare, ha il vezzo di mettersi di traverso rispetto a qualunque cosa che non sia un complimento gli venga detta o financo solo sussurrata. «Io sono il dio di me stesso – dice – vado nelle scuole a insegnare ai bambini la non violenza. Se non faccio il protagonista, non capisco come mai dovrei rimanere qui né perché mi teniate in gioco. Comunque non permetto a nessuno di dire che non sono una persona vera, Ascanio (Pacelli, ex gieffino ora opinionista del reality, ndr) mi ha definito addirittura ‘trasparente’, non va bene!». Ai gloriosi tempi andati, Simona Ventura avrebbe fatto irruzione nella Casa ancor prima che Matteo terminasse il discorso per evacuarlo all’istante, a pedate nel posteriore. Invece, forse perché sono amici da qualche Isola dei Famosi orsono, lo lascia delirare. Fortunosamente, interviene Sonia Bruganelli a ricordargli di abbassare la cresta: «Non sei a casa tua, qui le regole non puoi mica farle tu». Lui, per tutta risposta, sfida il pubblico a mandarlo in nomination perché «mi stimola». E la preghiera viene accolta, ora speriamo che il televoto lo rispedisca nell’anonimato con uno zero virgola percentuale di preferenze. Insostenibile e malmostoso assai, continua a ripetere di non voler litigare, anzi, che conduttrice e opinionisti complottino insistentemente per costringerlo a farlo. In realtà, è lui il primo (e unico) a dare in escandescenze da solo appena riceve una mezza critica. La boxe era proprio il suo mestiere. Parafrasando il sommo Maccio Capatonda (quando ancora faceva ridere), questo Matteo Azzali è proprio da «pugni nelle mani». Metaforici, s’intende: siamo per la «non violenza».
Francesco Rana è Fantozzi: 8
In un bestiario di gente che si prende davvero troppo sul serio per essere reale, finora si staglia un eroe: Francesco Rana, vigile urbano di Giovinazzo. Forse l’unico in tutta la puntata a non piangere per qualche motivo, a questo ragazzo viene affidata ogni residua speranza di evasione. Pure perché è fantozziano e sembra esserlo proprio per natura. Ammaliato dalla bellissima Rasha, si trova in «competizione» sentimentale col siriano Omer. In pratica, è spacciato. E allora s’inventa un dispetto al bellone, regalando la scena più divertente dall’inizio di questa lacrimevole edizione: in accappatoio, prende un uovo dalla cucina e lo mostra alla telecamera, sogghignando. Poi esce in cortile e lo smaciulla con nonchalance in testa al rivale in amore, impegnato a fare trazioni a bordo piscina rimirandosi i guizzanti addominali. Se la Gialappa’s commentasse ancora il Grande Fratello (magari!) avrebbe già incoronato il nuovo MedioMan, vendicatore di bellocci vanesi. Comunque con Rasha non sta andando benissimo: una mattina le porta la colazione a letto e finisce per rovesciarle il bicchiere del latte in faccia, svegliandola così, a mo’ di involontario gavettone. Lei non ne è compiaciuta. Rimedia il giorno seguente con un biglietto scritto di proprio pugno che le fa trovare sul comodino. Almeno, una cosa asciutta e senza rischi, bravo! L’ammaliante coinquilina alla fine non si metterà con nessuno dei due pretendenti, ma le comiche di «King Rana» (ha la pretesa di farsi chiamare così) sono a oggi l’unico motivo per seguire questa valle di lacrime che, un tempo, ricordiamo essere stata un programma di intrattenimento.
Anita, Ivana e le altre tristi storie: 5
Questa edizione del Grande Fratello sarà pure a base di concorrenti non famosi, ma c’è in gioco troppa gente che si prende eccessivamente sul serio. Dell’ex pugile Matteo, urticante come pochi, abbiamo già scritto. Ma pure il belloccio Omer che passa tutto il tempo a docciarsi«per le fan fuori» non è da meno. In generale, però, il reality dovrebbe davvero riflettere su se stesso e ripensarsi: a quale titolo questa trasmissione può ergersi a faro morale per il pubblico, insegnare agli spettatori cosa sia bene e cosa, invece, male? Le scelte degli autori finiscono sempre per mettere in primissimo piano il piagnisteo o la storia triste (a ragion veduta o meno). Così, ogni concorrente viene tramutato in una sorta di moderna favola di Esopo con Simona Ventura impegnata a tirare le fila per assicurarsi che «arrivi un bel messaggio a casa’». Questa puntata si è aperta con il commovente ritorno di Anita – ritiratasi una settimana fa a causa di un lutto grave: le è venuta a mancare la madre. Bruganelli sostiene che la scelta di rientrare non debba essere giudicata, mentre letteralmente nessuno al mondo sta giudicando questa ragazza. L’emozione viene estorta col forcipe allo spettatore e il reality diventa qualcosa di aspirazionale: «Sono tornata per volontà sua (della madre scomparsa, ndr) e anche mia. Lei mi ha spinto tanto a vivere questo sogno, non sarebbe giusto rinunciare», spiega Anita mentre non ci sarebbe alcun bisogno di «spiegazioni». Poi tocca a Ivana che racconta la delicatissima storia della propria transizione. Simona Ventura ripete «normalità» un numero di volte davvero increscioso per essere vero. Ivana principia il proprio (toccante) racconto dicendo che «se anche solo una famiglia vedendomi in tv potrà cambiare mentalità, allora ne sarà valsa la pena». Ancora una volta, pare che si vada al Grande Fratello per insegnare, non per intrattenere, per diventare modelli di riferimento. Dubitiamo sia questo lo spirito con cui la gente guardi (o voglia guardare) il programma. A rincarare la dose pensa Bena che, appena eliminato, lancia un appello «a tutti i ragazzi come me, senza un cognome importante e che vengono dalle case popolari: l’impossibile può diventare possibile! Guardate dove sono e che sogno sto vivendo!». Sarà pur sempre meglio che lavorare, ma davvero partecipare al Grande Fratello può essere una così grande aspirazione esistenziale? La narrazione miracolosa supera la realtà oggettiva e per questo bocciamo la linea editoriale «intensa» portata avanti fin qui, non certo i drammi personali di ognuno dei coinvolti. È solo che vorremmo anche sorridere, ogni tanto.
Bruganelli sa fare l’opinionista: 7,5
Per un’edizione che, usando un pallido eufemismo, stenta a decollare con gli ascolti, a chiunque dotato di buonsenso sarebbe parso un filo azzardato convocare in soccorso una delle opinioniste più controverse di sempre: Sonia Bruganelli. L’ex concorrente di Ballando con le Stelle, però, sa fare questo mestiere. E infatti azzera, già al primo intervento, il contributo del trio di reduci gieffini Ascanio Pacelli, Cristina Plevani e Floriana Secondi, ancora attrespolati lì nell’impalpabile ruolo delle civette sul comò. C’è anche da dire che a Bruganelli, a differenza loro, viene dato spazio e tempo per dire la propria. E lei la dice contrariando tutti: si mette perfino a difendere l’indifendibile Jonas cercando di condircelo come un povero ragazzo «non abituato alle telecamere e che, di conseguenza, non sa muoversi in quel contesto». Non ci crede nemmeno lei, Jonas ha l’occhio della tigre puntato sulle telecamere. Ma schierarsi insensatamente dalla sua parte genera qualcosa di miracoloso: un parere differente. Un parere differente che fa indignare gli utenti su X che, fomentati, cominciano a commentare il programma, le danno al solito della strega, non la possono proprio (ri)vedere lì con la sua empatia da cyborg guasto sempre pronta a piazzarsi dalla parte sbagliata della storia. Nel male e nel male, ogni volta che Sonia Bruganelli apre bocca, il Grande Fratello diventa rilevante, qualcosa di cui (s)parlare. In una edizione contraddistinta fin qui mai appetibile, non è certo una disgrazia, anzi, assume più i contorni di vera e propria manna dal cielo. La «strega» tornerà, lo ha promesso a Ventura, anche lunedì prossimo. E speriamo che continui a «stregare».
21 ottobre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA