Jonas Vingegaard conferma la sua voglia di Giro d’Italia 2026. Già prima di conquistare la Vuelta a España, il due volte vincitore del Tour de France aveva aperto alla possibilità di partecipare alla Corsa Rosa la prossima stagione; un progetto che dopo il successo di Madrid sembra voler concretizzare sempre più a caccia della Tripla Corona. Intervistato da L’Equipe, il leader della Visma | Lease a Bike rilancia dunque il suo progetto, chiaramente senza escludere dal programma la presenza alla Grande Boucle, che resta comunque il grande obiettivo soprattutto per la squadra.

Sottolineando come “vincere i tre grandi giri è un sogno per ogni corridore” il classe 1996 ribadisce che si tratta di una cosa “molto importante” per lui che vorrebbe riuscire nell’impresa già il prossimo anno, sottolineando tuttavia ancora una volta quanto la decisione spetti anche alla dirigenza della formazione neerlandese. In lizza per diventare l’ottavo corridore della storia a riuscire nell’impresa, dopo Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Felice Gimondi, Bernard Hinault, Alberto Contador, Vincenzo Nibali e Chris Froome, nonché prima dell’eterno rivale Tadej Pogacar che non partecipando alla Vuelta quest’anno ha perso la sua prima occasione di riuscirci, Vingegaard sembra aver fatto di questo obiettivo il fulcro della sua prossima stagione.

Se “il programma con la squadra” non è stato ancora completamente definito, il 28enne scandinavo non nasconde “la sua idea e il suo desiderio” di inserire nel programma, che quasi certamente includerà la Grande Boucle “troppo grande affinché non sia in calendario”, anche la Corsa Rosa. “Vorrei provarci il prossimo anno” aggiunge, prima di una riflessione aggiuntiva che coinvolge anche Vuelta a España e Mondiali di Montréal. Lo svolgimento della rassegna iridata in Canada fa sì che “l’approccio migliore” sia affrontare due settimane prima la trasferta per le due classiche WorldTour, rimanendo poi nel paese, piuttosto che affrontare le tre settimane spagnole per poi volare in Nordamerica con una settimana di ritardo.

Ne cominceremo a parlare in novembre con la squadra e il mio programma sarà definito a inizio dicembre“, conclude colui che quest’anno non ha corso in Rwanda, ma ha comunque fatto il suo ritorno in nazionale in occasione degli Europei di Drôme-Ardèche, pur concludendo la sua prova con un ritiro dopo essersi staccato già molto lontano dal traguardo, peraltro ancor prima che la corsa entrasse davvero nel fuoco dell’azione con lo scatto decisivo di Tadej Pogacar.