Quasi 300 milioni bruciati in meno di tre anni. Era l’inverno del 2022 quando la Juventus si trovò a fare i conti con le dimissioni dell’intero Cda in seguito all’inchiesta Prisma. La mossa della proprietà Exor fu avviare un nuovo corso, all’insegna, come spiegò John Elkann nella lettera agli azionisti dell’aprile 2024, prima della “risoluzione dei problemi con la Giustizia Sportiva”, poi della costruzione di “una struttura di costi sostenibile, in linea con le nuove normative Uefa”. Il risultato, però, nonostante tre diversi uomini mercato (Cherubini, Giuntoli e Comolli), alla luce della recente procedura della Uefa per possibile violazione del fair play finanziario, sembra essere stato raggiunto solo in parte. Tanto che è già stato annunciato un nuovo aumento di capitale fino a 110 milioni (30 già versati). La causa è da ricercare nelle tante operazioni di mercato sbagliate: ecco quanto sono costate nel dettaglio, tra corrispettivo per il cartellino e oneri accessori (commissioni per gli agenti).