Torna l’appuntamento con Le Iene presentano: Inside, lo spin-off dello storico show ideato da Davide Parenti e dedicato agli approfondimenti di cronaca. La prima puntata, in onda martedì 21 ottobre in prima serata su Italia 1, sarà incentrata su uno dei casi più discussi degli ultimi vent’anni: il delitto di Garlasco, in cui venne uccisa Chiara Poggi. Nell’inchiesta di Alessandro De Giuseppe e Riccardo Festinese intitolata Delitto di Garlasco: una nuova verità è vicina? testimonianze esclusive, rivelazioni inedite e possibili sviluppi investigativi.

La prima puntata di Le Iene Inside dedicata a Garlasco

Il 13 agosto 2007, il cadavere senza vita della 26enne Chiara Poggi fu trovato senza vita nella sua villetta di Garlasco: secondo la verità giudiziaria, ad ucciderla sarebbe stato il suo ex fidanzato Alberto Stasi, ma l’affiorare di nuove prove e testimoni ha portato a una riapertura del caso la scorsa primavera. Proprio a questa vicenda, in cui sembrano esserci pochissime verità assolute, è dedicata la prima puntata della nuova stagione di Le Iene presentano: Inside, in onda martedì 21 ottobre alle 21:20 su Italia 1.

Alessandro De Giuseppe e Riccardo Festinese continueranno a indagare su anomalie, contraddizioni e negligenze che da anni alimentano i dubbi sul caso: lo speciale ripercorre quindi le tappe fondamentali della vicenda e presenta nuovi indizi mai emersi prima, costruiti grazie a un lavoro di inchiesta sul campo. Parlando con persone e recuperando documenti, i giornalisti cercheranno di ricomporre i pezzi di una storia che lascia molte domande senza risposta.

A commentare i fatti di ieri e di oggi, l’avvocato Giada Bocellari, legale di Stasi. Nello speciale, ci sarà spazio anche per una lunga e inedita intervista al giudice Stefano Vitelli, il magistrato che assolse Stasi in primo grado, che offrirà una prospettiva inedita e diretta su uno dei passaggi più delicati dell’intera vicenda giudiziaria.

I nuovi risvolti nel caso Garlasco

Il caso di Garlasco è stato ufficialmente riaperto nel marzo 2025 con l’iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, Marco. Da allora, numerosi risvolti e colpi di scena hanno segnato le indagini, contribuendo all’emergere di un clima di incertezza e ambiguità sempre cresente.

All’inizio di giugno si apre un duro confronto tra accusa e difesa su cosa analizzare e quali campioni di DNA confrontare. I Carabinieri ripetono da zero la BPA, la ricostruzione della dinamica del delitto basata sul sangue, con tecnologie avanzate per individuare i movimenti dell’assassino. I legali della famiglia Poggi contestano le nuove operazioni. Il 12 giugno vengono consegnati i reperti da analizzare: particolare attenzione suscita un segno a tre puntini sulla pelle di Chiara, probabilmente formato quando era ancora viva. Riemergono le ipotesi di più aggressori e la sparizione dell’“impronta 33”.

I primi risultati dell’incidente probatorio mostrano che le impronte sulla porta non contengono sangue. Vengono poi esaminati rifiuti e sacchetti senza esiti rilevanti, salvo un capello non attribuito. Emergono voci infondate come l’assenza di Marco Poggi il giorno del delitto, e testimonianze come quella di Alessia Villani, amica di Stefania Cappa, che sollevano ulteriori dubbi sugli orari della morte di Chiara. Successivamente si scopre un DNA maschile sconosciuto su una garza dell’autopsia, poi ritenuto contaminazione. L’“impronta 33” diventa centro di accese dispute tra consulenti e avvocati.

Parallelamente, intercettazioni e accuse di irregolarità coinvolgono l’ex procuratore Mario Venditti. A settembre il DNA sotto le unghie della vittima risulta utilizzabile, mentre la difesa del nuovo indagato cambia più volte consulenti. In ottobre il tribunale annulla il sequestro del materiale informatico di Venditti e la famiglia Sempio modifica strategia, nominando un nuovo pool legale guidato da Angela Taccia. Ma chi ha davvero ucciso Chiara Poggi?