di
Paola De Carolis

Con la pubblicazione postuma dell’autobiografia di Guiffre cresce la rabbia nei confronti del fratello del re. La polizia indaga sui fatti di allora

LONDRA – Quale sarà il futuro del principe Andrea? Con la pubblicazione dell’autobiografia postuma di Virginia Giuffre, Nobody’s Girl, cresce la rabbia nei confronti del fratello del re, che non ha mai espresso pubblicamente rammarico o dispiacere per le sofferenze delle vittime del giro di molestie, stupri e traffico di giovani donne messo in piedi e gestito da Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell.

Il principe – che qualche giorno fa fatto sapere di rinunciare all’utilizzo dei suoi titolisostiene di essere innocente. Dice di non ricordare di aver mai incontrato Giuffre. Se nel 2022 è arrivato a patteggiare per mettere fine alla causa intentata da Virginia nei suoi confronti – avrebbe sborsato, sembra, più di 10 milioni di sterline – continua a dirsi estraneo alla vicenda. Di fronte alle parole di Giuffre, che ad aprile si è tolta la vita a soli 41 anni, la tesi del principe sembra sempre meno attendibile e, dal mondo pubblico, politico e giuridico, si profilano nuovi guai all’orizzonte.



















































Giuffre dice di essere stata costretta a tre incontri sessuali con il principe quando era ancora minorenne. Andrea, nel 2011, chiese a una sua guardia del corpo, spesata dal contribuente, di scavare nel passato di Giuffre per trovare qualche informazione che potesse screditarla. Allora, a capo del gruppo che gestisce la protezione dei reali e del personale diplomatico, c’era Lord Peter Rosslyn, oggi stretto collaboratore di re Carlo. La polizia ha fatto sapere di considerare le accuse molto gravi: sta studiando la situazione per appurare i fatti.

Helena Kennedy, nota avvocata britannica, ha sottolineato che – se si faranno avanti altre vittime – non è escluso che Andrea possa essere accusato e processato per stupro, mentre si apprende che re Carlo avrebbe consigliato al fratello di “sparire”, abbandonare la lussuosa vita che continua a fare a Royal Lodge, dove una volta abitava la regina madre, e non far più in nessun modo parlare di sé. Sembra anche che ad Andrea sia stato suggerito di trasferirsi all’estero, possibilmente in Svizzera.
   
La condotta del principe è di grande imbarazzo per la famiglia reale, oltre ad essere in pieno contrasto con il ruolo pubblico della regina Camilla, che si opera per enti benefici contro lo sfruttamento delle donne e la violenza di genere. Tra i deputati di Westminster, crescono le voci che chiedono di riesaminare i rapporti con i reali e forzare la mano di Carlo affinché ad Andrea venga tolto anche il titolo di principe, al quale ha diritto come figlio di una sovrana. È emerso inoltre che Andrea vive a Royal Lodge senza pagare l’affitto, anche se in passato si è fatto carico dei costi di ristrutturazione, per circa 7.8 milioni di sterline. 

Come ha sottolineato Amy Wallace, la giornalista statunitense che ha scritto Nobody’ Girl assieme a Giuffre, «se il principe Andrea è innocente, perché non ha collaborato con le indagini? Sappiamo che era nelle case, sull’aereo, sull’isola» dove le schiave sessuali di Epstein venivavo molestate. «Allora perché non ci racconta cosa ha visto?».

21 ottobre 2025