Frankenstein – l’attesissimo film di Guillermo del Toro con Oscar Isaac, Jacob Elordi, Mia Goth e Christoph Waltz – arriva in alcuni cinema selezionati dal 22 ottobre, prima dell’uscita su Netflix prevista per il 7 novembre (visibile anche su Sky Glass, Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick). Ecco 7 cose da sapere sulla nuova pellicola del regista premio Oscar.

La storia

Guillermo del Toro adatta il classico racconto di Mary Shelley su Victor Frankenstein, uno scienziato brillante ma egocentrico il quale dà vita a una creatura in un esperimento mostruoso, che si rivelerà la rovina sia del creatore stesso che della sua tragica creazione.

I personaggi

  • Victor Frankenstein, interpretato da Oscar Isaac
  • Victor da giovane è interpretato da Christian Convery
  • Il mostro di Frankenstein, interpretato da Jacob Elordi
  • Elizabeth Lavenza ha il volto di Mia Goth
  • Henrich Harlander è interpretato da Christoph Waltz
  • Williams ha il volto di Felix Kammerer
  • Il Capitano Anderson è interpretato da Lars Mikkelsen
  • Il cieco ha il volto di David Bradley
  • Leopold Frankenstein, padre di Victor, è l’attore Charles Dance
  • Il Professor Krempe è interpretato da Ralph Ineson
  • Fritz ha il volto di Burn Gorman

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Le location

Le riprese di Frankenstein sono iniziate il 12 febbraio 2024 a Toronto e sono proseguite anche al Royal Mile di Edimburgo e alla Burghley House di Stamford, nel Lincolnshire.

La musica

La colonna sonora è stata composta dal francese Alexandre Desplat, che ha già lavorato con Guillermo del Toro per La forma dell’acqua e Pinocchio. Desplat nel corso della sua carriera ha ottenuto 11 nomination agli Oscar per la Miglior colonna sonora: ha vinto due statuette, nel 2015 per Grand Budapest Hotel di Wes Anderson e nel 2018 proprio per La forma dell’acqua.

Da Andrew Garfield a Jacob Elordi

Inizialmente il ruolo del mostro doveva essere di Andrew Garfield, ma nel gennaio 2024 è stato sostituito da Jacob Elordi a causa di conflitti di programmazione derivanti dagli scioperi SAG-AFTRA. Guillermo del Toro aveva già progettato l’aspetto del mostro tagliandolo sulla fisicità di Garfield, e in nove settimane ha dovuto ridisegnare tutto per adattarlo a Elordi, che si è sottoposto a sessioni di 10 ore di trucco e poi ha raccontato: “Sono state  preziose, imprescindibili. In questo personaggio ho messo tantissimo di me, e delle mie esperienze, della mia famiglia, la mia parte più pura. E quelle 10 ore mi aiutavano a fare quel  passaggio”.

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È un film horror?

Parlando del film, a Cannes Guillermo del Toro ha detto: “Qualcuno mi ha già chiesto se farà paura e io sono un po’ caduto dalle nuvole. Per me è una storia romantica, una riflessione sul rapporto tra un padre e un figlio, certo non un horror”.

I messaggi del film

Il dovere “che sento come autore e persona che si è innamorata del libro e di Mary Shelley, è essere sincero e intimo come è stata lei, tenendo ben presente che il romanzo va negli scaffali e il film sul grande schermo – ha spiegato qualche mese dopo Guillermo del Toro alla Mostra del Cinema di Venezia – Nel mio Frankenstein ci sono tanti elementi: la domanda centrale è cosa voglia dire esseri umani in un tempo di tecnologia e informazione sempre più veloce, di guerra intorno a noi”. “Viviamo in un mondo che ci ha disumanizzato costantemente, ogni giorno, dividendoci in due categorie: puri e terribili – ha aggiunto – Non c’è dialogo o libertà su cosa significhi essere umani. E il film fa pace con l’imperfezione, con il fatto che si può essere buoni e si può essere cattivi. Le nostre esperienze sono piene di sfumature e ci ricordano cosa significhi essere umani in tutti gli aspetti, compresi gli errori e il perdono. Credo che ci sia più bisogno di un dialogo con l’imperfezione, oggi più che mai”. I veri mostri di oggi, per Del Toro, “li vedi  in giacca a cravatta. Chi è pronto a disumanizzarci per un’idea,  un obiettivo che non ha nessun valore”. E il suo Frankenstein ha  dentro anche un profondo messaggio contro le guerre, “come tutti i miei film”.

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