di
Alessia Conzonato

Con la legge di bilancio 2026 sale la soglia del valore catastale per l’esclusione dell’abitazione di residenza dalla formazione dell’Isee: da 52 mila fino a 91.500 euro

Tra le misure confermate nella bozza di manovra – all’articolo 47 – c’è una novità che riguarda il calcolo dell’Isee, spesso utilizzato come parametro per la selezione della platea di beneficiari dei bonus sociali: l’esclusione della prima casa fino a un valore catastale di 91.500 euro (alzandola quindi rispetto all’attuale soglia di 52 mila euro), valore che in termini di mercato immobiliare cresce di circa tre-quattro volte. Inoltre è previsto un incremento di 2.500 euro per ogni figlio convivente successivo al primo e una modifica alla scala di maggiorazioni per le famiglie con figli:
 0,1 in caso di nuclei familiari con due figli;
– 0,25 in caso di tre figli;
0,40 in cado di quattro figli;
– 0,55 in caso di almeno cinque figli.
Lo scopo di tale iniziativa è evitare che la casa di residenza di molte famiglie concorra a determinare la loro ricchezza, rendendo l’indicatore (che, si ricorda, già esclude gli investimenti in Btp e altri titoli di Stato) più aderente alla situazione economica e favorendo un numero maggiore di nuclei nell’assegnazione degli incentivi.

Valore catastale e valore di mercato

Il limite del valore catastale non oltre i 91.500 euro per le case da escludere dall’Isee è stato ipotizzato tenendo conto delle compatibilità con il bilancio e dell’esigenza di favorire una determinata categoria: in tal modo, infatti, il vantaggio riguarda numerose abitazioni che popolano le piccole città e le periferie di quelle più grandi, mentre rimangono escluse le categorie catastali più elevate. Come anticipato, la cifra indicata al catasto – che viene utilizzata come base di riferimento fiscale, utile per calcolare diverse imposte legate alla proprietà, come l’Imu, o al trasferimento – non coincide con il valore di mercato: la prima tiene conto delle dimensioni della casa, della zona in cui si trova e l’anno di costruzione; mentre la seconda è circa tre o quattro volte più alta e varia a seconda dell’andamento del mercato stesso.



















































Le modifiche per cinque bonus

Una nuova formula dell’indicatore della situazione economica equivalente – che a quel punto si avvicina di più al reddito reale – comporta anche una rivisitazione delle disposizioni di accesso a cinque incentivi economici riservati alle famiglie: assegno di inclusione (Adi), supporto formazione e lavoro (Sfl), assegno unico e universale (Auu), bonus asilo nido e bonus bebè. Con l’esclusione della prima casa, migliaia di nuclei beneficiari potrebbero rientrare in gioco, sempre tenendo conto delle disponibilità di risorse. Non è escluso che il governo in un secondo momento decida di inserire ulteriori parametri ad hoc, a seconda della misura, ed eventuali requisiti fiscali per contenere l’impatto sui conti pubblici.

Modiche all’Isee

Questa misura si inserisce in un piano più ampio di modifica dell’Isee che sta valutando il governo per rendere la situazione economica di nuclei. Come illustra anche il Messaggero, si valutano, innanzitutto, la possibilità di indicizzare la soglia del valore catastale per l’esclusione dell’abitazione di residenza; ma anche allargare ad altri elementi che contribuiscono a formare l’Isee questa sorta di «franchigia», l’inserimento di soglie di reddito per suddividere chi può beneficiare di certi vantaggi e chi no ma anche eventuali riguardi per nuclei che hanno componenti disabili o figli entro una certa età. L’intenzione è alleggerire il peso dell’Isee sui risparmi sicuri, senza però favorire chi ha patrimoni consistenti.

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22 ottobre 2025