Con il dispositivo debutta anche la piattaforma Android XR di Google. Parla Kihwan Kim (Samsung): «Il punto chiave è l’AI multimodale, grazie a essa l’occhiale può sentire ciò che senti e vedere ciò che vedi, sia attraverso lo schermo che nel mondo fisico»

Anche Samsung entra nel terreno dei visori per la realtà estesa, o XR (eXtended Reality), concetto che tiene insieme quelli di realtà virtuale (o VR) e realtà aumentata (AR). Confusione di sigle a parte, l’idea trova sostanza nel Galaxy XR, una «maschera» che l’azienda coreana definisce come il primo dispositivo di questa categoria «basato in modo nativo sull’intelligenza artificiale».  È anche il primo prodotto sviluppato sulla nuova piattaforma Android XR, che accoglierà tutti gli occhiali legati all’ecosistema software di Google. Il progetto nasce dalla collaborazione strategica, annunciata nel 2023, tra Samsung, Google (software) e Qualcomm (chipset). Secondo Samsung, l’obiettivo è inaugurare una nuova era per le attività quotidiane, il lavoro e l’intrattenimento e creare un «ecosistema completamente nuovo di dispositivi mobili». 

«AI Native»

Samsung pone grande enfasi sul concetto di «AI Native» ovvero intelligenza artificiale nativa. Abbiamo provato a chiedere a Kihwan Kim, executive vice president e capo del team R&D Immersive Solution di Samsung, come questo Galaxy XR dovrebbe evolvere da semplice  «display per il viso» a vero e proprio «dispositivo proattivo» grazie all’AI: «Il sistema operativo AI Native su cui è basato va ben oltre il semplice rispondere ai comandi», ci ha detto. Il punto chiave è «l’AI multimodale: grazie a essa il dispositivo può sentire ciò che senti e vedere ciò che vedi, sia attraverso lo schermo che nel mondo fisico», ha affermato Kim. L’idea è che il visore impari dall’utente per anticiparne le necessità: «Più gli utenti usano Galaxy XR, più dati avrà il dispositivo, così che non solo ti capirà, ma anticiperà anche cosa stai per fare». 
Gemini, l’AI di Google, è integrato a livello di sistema e dovrebbe assistere l’utente tramite interazioni basate su voce, vista e gesti. La visione a lungo termine, secondo Kim, è che questo sistema operativo diventi «più agentivo», richiamando il concetto di Agentic AI che va per la maggiore nel 2025 (almeno a livello di annunci, nella reatà le cose sono un po’ più indietro…), capace non solo di reagire ma anche di «anticipare quali saranno i prossimi passi per aiutare a completare le attività successive». 



















































Visore Samsung

Alla ricerca della «killer app»

Samsung sottolinea che la piattaforma è aperta e che tutte le app Android esistenti sono immediatamente compatibili con Galaxy XR. Non manca il supporto agli standard OpenXR, WebXR e Unity per facilitare il porting di app da parte degli sviluppatori. Come racconta bene anche il flop del Vision Pro di Apple, incapace finora non solo di vendere un numero congruo di pezzi ma soprattutto generare attenzione nel pubblico più ampio, a questo tipo di visori manca sempre una «killer app». Una funzione utile, divertente, imprescindibile, che ci faccia dimenticare il peso e il fastidio ti tenere sulla faccia una maxi-maschera da sci. 
Riusciranno Samsung e Google laddove Apple non ha fatto centro? Sean Choi, che in Samsung è Director dell’Immersive Solution R&D Team e Mobile eXperience Business Director, ci racconta di come si punti sull’ecosistema: dato che Galaxy XR è costruito su Android XR, «questo offre agli sviluppatori scalabilità e accesso a un ecosistema che si estende tra visori, occhiali e dispositivi mobili». Per questo, aggiunge Choi, «non diremmo che manchi qualcosa, ma piuttosto che attendiamo con impazienza ciò che le persone creeranno e ciò che i consumatori troveranno più attraente». Integrare hardware e software di tre colossi (Samsung, Google, Qualcomm) per un dispositivo completamente nuovo non è stato semplice: Choi parla di una collaborazione su «una scala che l’industria non ha ancora visto». Il successo, ha spiegato, è dipeso dalla «piena integrazione verticale, collaborando senza confini, lavorando trasversalmente su hardware e software». 

«Prodotto bilanciato, non parlerei di compromessi»

Un punto cruciale per i visori è il bilanciamento tra prestazioni e comfort: Kihwan Kim ci spiega come il Galaxy XR sia stato progettato per offrire «comfort universale, vestibilità ergonomica e allineamento visivo accurato», pensando a un «utilizzo prolungato». Per raggiungere questo risultato, Samsung afferma di aver studiato «estensivamente diverse forme della testa che coprono diversi generi, età ed etnie», utilizzando il design computazionale e simulazioni 3D per migliorare il comfort. Il design prevede una struttura che distribuisce la pressione su fronte e nuca. Per bilanciare il dispositivo, la batteria è separata, proprio come nel Vision Pro di Apple. Secondo le specifiche tecniche, il visore pesa 545 grammi (il Vision Pro, appena aggiornato con il processore M5, ne pesa 750-800 a seconda delle configurazioni), mentre la batteria esterna pesa 302 grammi. 
Questo segmento di prodotti deve vincere ancora diverse sfide anche tecniche, come la durata della batteria, ma Sean Choi non è d’accordo definire «compromessi» scelte come il battery pack esterno: «Non direi necessariamente che abbiamo dovuto fare compromessi, ma piuttosto che si tratta di progettare un prodotto che sia bilanciato nell’ergonomia pur offrendo le migliori prestazioni». 

Dove arrivano e quando

Dal punto di vista tecnico, il Galaxy XR è alimentato dal processore Snapdragon XR2+ Gen 2 di Qualcomm, ha 16GB di Ram e display Micro-OLED con risoluzione di 3.552 x 3.840 per occhio. L’azienda dichiara un’autonomia fino a 2 ore e mezza per la riproduzione video, sufficienti dunque a vedere un intero film (ma non molto di più) e il riconoscimento dell’iride per lo sblocco. Samsung chiarisce che il Galaxy XR è «solo l’inizio del viaggio» e che esiste una roadmap strategica a lungo termine. Una roadmap in cui ci sarà una distinzione netta tra visori e occhiali smart, come quelli di Meta e EssilorLuxottica. Kihwan Kim ha precisato la differenza: «Il nostro approccio è che Galaxy XR offre l’intero spettro di esperienze AI multimodali e immersive, mentre gli occhiali serviranno come sottoinsieme, fornendo un modo più portatile per accedere a quelle capacità in movimento». Ha poi aggiunto che «ogni form factor che sviluppiamo ha un ruolo diverso, ottimizzato per esperienze uniche». 
L’azienda coreana conferma che gli «occhiali AI» (simili ai Ray-Ban Meta) sono in arrivo, grazie a collaborazioni con brand lifestyle quali Warby Parker e Gentle Monster, per creare dispositivi che uniscano tecnologia e design.
Il Galaxy XR sarà disponibile inizialmente negli Stati Uniti (21 ottobre) e in Corea (22 ottobre). Per l’Italia ci sarà ancora da attendere, non si sa quanto a lungo.

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22 ottobre 2025 ( modifica il 22 ottobre 2025 | 12:45)