Oh guarda, l’Europa sconfigge la triade Putin-Trump-Orbán. Non ci avreste scommesso un centesimo vero? Eppure l’Europa, intesa non come Unione europea ma come la federazione nascente dei “volenterosi” che ne va occupando lo spazio, ha imposto il blocco al previsto incontro fra i leder di Stati Uniti e Russia a Budapest.

Non serve più a nulla, ha ammesso Donald Trump. Il suo piano per una spartizione modello 1938 dell’Ucraina è stato respinto con fermezza da Volodymyr Zelensky e dai suoi alleati europei.

Diranno a sinistra Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e qualche esponente del Pd neobrezneviano, e a destra Matteo Salvini e Roberto Vannacci, e nei tunnel che uniscono estrema destra e estrema sinistra Marco Travaglio e Alessandro Orsini e Elena Basile e Donatella Di Cesare e Marco Rizzo e Michele Santoro e Alessandro Di Battista e Fabio Tamburini, che l’Europa non vuole la pace, che il riarmo è un affare irrinunciabile, che la terza guerra mondiale è alle porte.

Ma l’Europa è più libera, più democratica e più consapevole del suo alleato americano e dei suoi avversari interni ed esterni. Sa per tragica esperienza che è proprio tra le grida di pace delle piazze e gli strilli anti riarmo dei giornali che si insinua e prende vigore la follia bellicista dei distruttori della pace, della libertà, e dei diritti. Oggi sono impersonati dal rattofobo Vladimir Putin come ieri dal pittorucolo austriaco. Questa volta non gli sarà permesso, il messaggio è chiaro.