Nel mondo degli smartwatch (qui la nostra guida sui migliori del mercato), dove la rincorsa alla funzione in più è ormai diventata un esercizio di marketing, Apple ha scelto una strada diversa: migliorare quello che c’è, rendendolo più accessibile. Il nuovo Watch SE di terza generazione è l’esempio perfetto di questa filosofia. Non cambia volto, ma cambia sostanza. A distanza di anni dal debutto della serie SE, quella che per Cupertino è sempre stata la porta d’ingresso nel mondo degli orologi intelligenti assume finalmente una propria identità: non più un modello «tagliato» rispetto ai fratelli maggiori, ma una versione che, per la prima volta, ha davvero quasi tutto quello che serve.
Design familiare, ma sempre centrato
Il Watch SE 3 si presenta con un’estetica familiare: la cassa in alluminio dalle linee tondeggianti e lo schermo rettangolare con angoli arrotondati sono gli stessi introdotti ormai sei anni fa con la Serie 4. Due le misure, 40 e 44 millimetri, e due le colorazioni disponibili, mezzanotte e galassia. A prima vista, nulla di nuovo. Eppure il design del Watch SE continua a reggere, perché nasce da un equilibrio tra eleganza e funzionalità che ha fatto scuola nel settore.
Il peso rimane contenuto -33 grammi per la versione da 44 mm – e la sensazione al polso è quella di un prodotto leggero ma solido. Come sempre, il punto di forza rimane la personalizzazione: Apple permette di scegliere cinturini di ogni tipo, dai classici sportivi in fluoroelastomero fino ai modelli in tessuto o acciaio, con un livello di compatibilità tra generazioni che resta un esempio di continuità industriale.
Non cambia neppure la disposizione dei tasti: la corona digitale, con il suo feedback aptico preciso, e il pulsante laterale. Tutto è dove ci si aspetta che sia. L’usabilità è immediata, anche per chi non ha mai avuto un Apple Watch, e la sensazione è quella di un dispositivo progettato più per essere «sentito» più che studiato.
La vera novità esterna, quella che si nota già dopo poche ore di utilizzo, è il display always-on, finalmente anche sulla serie SE. Una scelta che cambia l’esperienza quotidiana molto più di quanto si possa pensare: non serve più ruotare il polso o toccare lo schermo per leggere l’ora o controllare una notifica. Lo schermo resta acceso in modo discreto, riducendo la luminosità quando non serve.
La tecnologia è quella OLED LTPO, con luminosità fino a 1.000 nit. Non siamo ai livelli dei modelli Ultra, ma la leggibilità è ottima anche alla luce diretta del sole. Il vetro Ion-X che protegge il display promette una maggiore resistenza agli urti, quattro volte rispetto al modello precedente. In un uso reale, non cambia la percezione, ma la robustezza complessiva sembra migliorata.
Il cuore nuovo batte più forte
All’interno, invece, cambia tutto. Il chip S10, lo stesso della Serie 11 e dell’Ultra 3, è il motore che segna la differenza. Più potenza, maggiore efficienza energetica e un Neural Engine a quattro core che permette di portare sul modello «economico» alcune funzioni prima riservate solo ai top di gamma.
È proprio questa la mossa che ridefinisce la natura del Watch SE 3: la possibilità di gestire gesture e comandi più complessi, come il doppio tocco tra pollice e indice per rispondere a una chiamata o avviare una funzione, o la rotazione rapida del polso per interagire con le notifiche. Piccole cose, ma che nell’uso quotidiano cambiano la fluidità del dispositivo.
L’esperienza d’uso guadagna in rapidità e naturalezza: le app si aprono in un lampo, Siri risponde direttamente dal polso senza dover passare dall’iPhone, e tutto il sistema si muove con una reattività che fino a ieri era riservata ai modelli di fascia alta.
I sensori che contano (e quelli che mancano)
Sul fronte del monitoraggio, il Watch SE 3 eredita la maggior parte delle funzioni che ormai sono standard per Apple: il rilevamento del battito cardiaco, la misurazione della temperatura cutanea, la stima delle fasi del sonno con il nuovo punteggio del riposo introdotto da watchOS 26, e persino la valutazione del rischio di apnee notturne.
Restano però esclusi i sensori più avanzati: niente elettrocardiogramma, niente misurazione dell’ossigeno nel sangue, niente stima della pressione arteriosa. Per molti utenti sono assenze marginali, ma per chi usa lo smartwatch come strumento medico o sportivo professionale, la differenza rimane.
La suite di sensori comprende accelerometro, giroscopio, bussola, altimetro e sensore di luce ambientale. È presente anche il rilevamento automatico di cadute e incidenti, con chiamata d’emergenza automatica ai soccorsi e ai contatti impostati. Il GPS è a singola banda, e pur essendo affidabile nella maggior parte dei casi, non raggiunge la precisione millimetrica dei modelli con ricevitore dual band.
L’esperienza sportiva: bene, non benissimo
Il nuovo Watch SE 3 si comporta bene anche quando lo si porta sul terreno per cui molti lo acquistano: l’attività fisica. Il sensore cardiaco, pur essendo di seconda generazione, offre dati coerenti e sufficientemente precisi. Nelle prove di corsa, i battiti rilevati si allineano quasi perfettamente a quelli registrati da una fascia toracica professionale, con una leggera incertezza solo nei primi minuti, quando il dispositivo deve ancora stabilizzare il contatto con la pelle.
Meno convincente, invece, la precisione del GPS. Le tracce di corsa mostrano talvolta deviazioni di qualche metro, con linee un po’ «spezzate» nei tratti curvilinei. Su distanze brevi, la differenza è trascurabile; ma in una sessione di 7 chilometri, lo scostamento finale di 70-80 metri non passa inosservato. Si tratta di limiti già noti a chi utilizza smartwatch generalisti: la differenza con un dispositivo sportivo puro, come quelli di Garmin o Coros, si vede.
Vita quotidiana e funzioni smart
Dove Apple Watch SE 3 mostra davvero la sua forza è nella vita di tutti i giorni. È qui che il lavoro sull’ecosistema dà i suoi frutti. La sincronizzazione con iPhone è immediata, le notifiche arrivano senza ritardi, le chiamate si gestiscono direttamente dal polso, la musica si controlla in modo fluido. Anche le app di terze parti continuano a crescere, e l’integrazione con Apple Pay e Wallet resta un punto di riferimento.
C’è poi tutto il versante della sicurezza: il rilevamento incidenti, le chiamate d’emergenza, la possibilità di condividere la posizione con i familiari. Funzioni che, in certi momenti, possono fare la differenza tra un accessorio utile e uno indispensabile.
Non manca, per i più curiosi, un accenno all’intelligenza artificiale. Apple ha introdotto la funzione “Workout Buddy”, una voce motivazionale che accompagna l’utente durante l’attività fisica. Per ora non è disponibile in Europa, ma è un segnale di come anche l’SE sarà parte della strategia di integrazione AI di Cupertino.
Autonomia: piccoli passi avanti
Sul fronte dell’autonomia, Apple dichiara 18 ore di utilizzo standard, ma la realtà è leggermente migliore. Con un uso misto – notifiche attive, qualche allenamento, musica e always-on display disattivato – il Watch SE 3 arriva tranquillamente a un giorno e mezzo. Con qualche accorgimento in più, si può sfiorare la soglia dei due giorni.
Non è un record, e resta lontano dai dispositivi con autonomia di una settimana, ma per un Apple Watch è un risultato non banale. Merito anche del nuovo chip S10, che ottimizza i consumi, e della ricarica rapida, capace di restituire diverse ore di utilizzo in pochi minuti. Chi è abituato alla ricarica quotidiana non noterà grandi differenze, ma chi arriva da un modello più vecchio apprezzerà la maggiore flessibilità.
Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo
Il nuovo SE parte da 279 euro, lo stesso prezzo del modello precedente. Una scelta precisa: Apple non vuole rendere questo orologio un’alternativa economica, ma una proposta completa per chi cerca uno smartwatch vero, senza però sfiorare la soglia psicologica dei 500 euro.
La versione con connettività cellulare aggiunge circa un centinaio di euro, ma anche in questo caso la differenza è coerente con il resto della gamma. Va detto che il supporto al 5G, pur presente a livello hardware, in Italia non è ancora attivo per questo tipo di dispositivo.
Le rinunce ci sono, ma sono intelligenti: Apple ha tolto ciò che serve solo a una minoranza e ha tenuto il cuore dell’esperienza. Per molti utenti, questa è la misura giusta tra prezzo e prestazioni.
In un mercato dove la maggior parte dei prodotti vive di mode e aggiornamenti superficiali, l’Apple Watch SE 3 sceglie la via della concretezza. Non è un dispositivo per chi cerca il massimo della tecnologia, ma per chi vuole il miglior equilibrio possibile tra prezzo, funzioni e integrazione.
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22 ottobre 2025 ( modifica il 22 ottobre 2025 | 13:17)
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