Marcello Balestra con la copertina del libro

“Sapendo che avevamo lavorato insieme, sempre più spesso le persone mi chiedevano di raccontare aneddoti su di lui. Da lì l’idea di uno spettacolo con i suoi musicisti e le canzoni che sappiamo, tutt’ora molto richiesto, in scena dal 2020”. Così racconta Marcello Balestra, tra i collaboratori più stretti di Lucio Dalla, in questo periodo impegnato a presentare un intenso libro-ritratto del cantautore bolognese.

Lucio c’è, come s’intitola l’elegante trecentopagine edito da Mondadori giusto quest’anno, raccoglie storie, immagini, documenti, tracce del fertile e felice rapporto dell’attivo produttore discografico romagnolo con quell’anima geniale. Ancora oggi si parla di Dalla al presente, infatti, come se non ci avesse mai lasciato: “E’ vero, ‘Lui’ è qui, e non solo con le sue creazioni.  – commenta Marcello Balestra – Quando ho capito che il pubblico non è mai stanco di ascoltarne stralci di vita, è nata l’idea di scrivere un libro di memorabilia.” Balestra, che nasce a Cesena ed è cresciuto a Longiano, è di fatto  personaggio poliedrico nel mondo musicale.

A intuirne e coltivarne le innate capacità organizzativo-artistiche fu, all’inizio degli anni ‘80, proprio… “Lucio – ricorda – lo incontrai un’estate quando, giovanissimo, stavo lavorando in un hotel alle isole Tremiti. Non sapevo quanto sapesse intuire i talenti delle persone e quanto riuscisse a mettere tutto in connessione moltiplicando le singole energie! Mi disse ‘Vieni a Bologna a fare i dischi’, ma ho imparato molto di più: come si faceva la musica che poi diventava altro, cose che duravano anni”. Storia e Cultura, insomma, tutt’altro dalle instant song seguaci delle mode.

Nella sua città natale, Marcello Balestra ha parlato del libro dialogando con Daniele Tigli di ‘Radio Studio Delta’. Si è scoperto così che la biografia del personaggio ha respirato molta aria romagnola: uno degli ultimi concerti prima della sua scomparsa, per esempio, è stato al ‘Vidia’, locale di  Cesena. Fu, anzi, un’anteprima straordinaria dell’ottima collaborazione con Francesco De Gregori per gli spettacoli di ‘Work in progress’. “Nel longianese teatro ‘Petrella’ hanno fatto diverse prove, lui e il suo gruppo, prima di tour e registrazioni – foto e contributi nelle pagine pubblicate – com’è accaduto per l’incredibile, poi riuscitissima, accoppiata Dalla/Morandi. E rilanciò l’amico Gianni in un momento meno florido”. La generosità di Lucio era leggendaria.

“Cesenate, inoltre – spiega Balestra – l’autore dell’unica canzone al mondo dedicata a Senna, la celebre ‘Ayrton’. Paolo Montevecchi l’avevo fatto incontrare con Dalla, e si erano piaciuti”. Lo stesso titolo del libro è suggerito dal mondo delle corse d’auto: “Capitò una mostra in memoria del pilota brasiliano. Tra i caschi da gara, uno era decorato con la scritta ‘Lucio c’è’, dedicato al suo capomeccanico. Mi è sembrato molto bello, come omaggio, anche perché il mio Lucio per davvero è qui, nonostante tutto. Ho sentito l’ispirazione, l’aiuto a raccontare qualcosa che ho vissuto grazie a Lui”.

Il curriculum dell’autore, si diceva, è assai più che quello del ‘produttore musicale’. E’ un bravo talent scout, esperto in comunicazione, coach, editore, docente universitario; ha collaborato col festival di Sanremo e ‘Amici’, per esempio, scoperto e sostenuto musicisti e cantanti di gran valore. Poi l’avventura teatrale ed ora questo libro, cui Walter Veltroni ha scritto la prefazione: “Volevo restituire il dialogo, ciò che Lucio mi ha dato – conclude Balestra – Lui ha lasciato tanto, segnali per il futuro ancora da comprendere e apprezzare.  In questo senso si può dire che sia un po’…angelico”. Bell’esempio di ‘presenza’ invisibile.