Primož Roglič accoglie Remco Evenepoel alla Red Bull-Bora-hansgrohe. Questa settimana, lo sloveno e il belga si incontreranno per la prima volta da nuovi compagni di squadra al team building della formazione tedesca, che servirà per effettuare le visite mediche di fine stagione e iniziare a pianificare il ritiro invernale in vista della prossima annata. Sarà quindi anche un’occasione per i due di conoscersi meglio dopo essersi scontrati (sportivamente parlando) in diverse occasioni negli ultimi anni, e a tal proposito il quasi 36enne si è già detto pronto a collaborare assieme al più giovane collega, il cui arrivo contribuirà anche a togliere alcune pressioni e responsabilità al vincitore del Giro d’Italia 2023.

Abbiamo avversari forti contro cui lottare, perché dovremmo competere l’uno contro l’altro? – ha dichiarato Roglič in un’intervista a Cyclingnews – Si tratta di dare il meglio insieme. Remco è un ragazzo incredibile e ha già ottenuto risultati davvero importanti. Speriamo che possa continuare a fare bene insieme a me. Non lo conosco bene, non abbiamo mai parlato davvero, solo in bici per salutarci, il che non è molto. Avremo modo di conoscerci meglio al ritiro della squadra. Questo è il primo passo per lavorare insieme”.

Nel corso dell’intervista, lo sloveno ha anche analizzato la sua annata: “Suppongo sia stata una classica stagione per Primož Roglič, con molti alti e bassi e tante emozioni diverse. Avrei sicuramente voluto di più, soprattutto dopo tutto l’allenamento e il lavoro che ho fatto. Ma una stagione ciclistica, come la vita, dipende da come la si guarda. Si può dire che è stata difficile e uno schifo oppure essere più positivi, più equilibrati. Tutto accade per una ragione, quindi accetto tutto, nel bene e nel male“.

Nelle scorse settimane, Roglič aveva anche iniziato a parlare della fine della sua carriera: “L’ho detto perché non voglio davvero pensare al futuro, non sappiamo nemmeno se saremo ancora vivi l’anno prossimo… Ho ancora un contratto, quindi normalmente continuerò a correre, e poi vedremo cosa succederà durante la stagione. Vivo alla giornata, felice di essere ancora qui e di poter ancora andare in bicicletta”.

“La mia carriera ha avuto alti e bassi, ma non cambierei nulla, nemmeno le cadute e le delusioni – ha aggiunto il quasi 36enne – Il ciclismo è una sfida, ma ti insegna molto su te stesso e sulla vita. Il ciclismo mi ha dato tantissimo e mi ha insegnato ad essere felice. Ti senti vivo, soffri molto, soprattutto quando perdi o cadi, ma è incredibile, è bellissimo. La vita è una lotta quotidiana e il ciclismo mi aiuta in questo“.