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Redazione Online

Da Spotify a Netflix, dove arriverà nel 2026. La scalata inarrestabile di uno dei commentatori sportivi più famosi negli Usa (5,3 milioni di follower su X)

Dopo l’informazione online e l’universo dei podcast, Bill Simmons è riuscito a portare il suo nome anche nel mondo dello streaming. Dal 2026 su Netflix saranno fruibili 16 video podcast, prodotti da Spotify e The Ringer, il progetto di Simmons nato dieci anni fa e comprato da Spotify per 200 milioni nel 2020. Non è un caso che la principale piattaforma di streaming abbia puntato sul giornalista, descritto dal Washington Post come il «fanboy diventato il magnate dei nuovi media».

Chi è Bill Simmons

Nato nel 1969 in Massachusetts, Simmons è uno dei giornalisti sportivi più famosi d’America, nato come esperto di basket e poi allargatosi a tanti altri sport e ambiti. Inizia la carriera nelle redazioni del Boston Herald e del Boston Phoenix senza tanto successo (per arrotondare lo stipendio lavora anche come barista). È grazie al sito BostonSportsGuy.com che si guadagna l’interesse di ESPN, dove diventa uno degli editorialisti più letti del sito.



















































A differenza di altri commentatori sportivi, Simmons non ha mai nascosto il suo tifo (e il confine tra tifoso e giornalista è sempre stato labile). In occasione di una sconfitta dei Los Angeles Lakers, Simmons propose a un gruppo di appassionati di bere qualcosa in un ristorante vicino al palazzetto perché «voglio vedere le facce tristi dei tifosi dei Lakers che passano»

Il basket è sempre stato la sua prima passione. Quando, nel 2010, LeBron James decise di lasciare i suoi Cleveland Cavaliers per accettare la ricchissima offerta dei Miami Heat, la notizia fu annunciata in diretta tv su ESPN dal cestista in persona. Ma dietro l’annuncio c’era proprio Bill Simmons: un tifoso gli aveva scritto, proponendogli di portare sullo schermo LeBron affinché spiegasse le ragioni dell’addio. Simmons aveva pubblicato sul suo blog il testo della mail e girato a ESPN l’idea di farne una trasmissione, ma senza ammettere che la proposta fosse di un tifoso. 

Obama, LeBron James, Harry e Meghan «fottuti imbroglioni»: chi è Bill Simmons, il giornalista sportivo sbarcato su Netflix con i suoi video-podcast

ESPN e i bestseller

Nel 2011 Simmons crea Grantland, un sito web in collaborazione con ESPN, che lo consacra un’icona dei media sportivi. Guadagna milioni di dollari, scrive libri bestseller e soprattutto riesce a creare una community fidelizzata, che lo segue online e sui social: Simmons oggi conta 5,3 milioni di follower su X, dove posta e commenta contenuti sportivi. 

Grantland chiude i battenti nel 2015, quando il giornalista firma un contratto con HBO. In parallelo, però, inizia l’avventura di The Ringer, sito web e network di podcast: un’idea redditizia che Spotify non si lascia fuggire.

«Harry e Meghan? Due imbroglioni»

Nel 2020, il servizio musicale on demand compra The Ringer per 200 milioni di dollari: l’anno prima Simmons aveva dichiarato al Washington Post che Spotify li avrebbe portati a un livello diverso. In questi cinque anni, l’offerta del network di Simmons si è ampliata e la maggior parte degli show si è tramutata in video-podcast. Il piazzamento su Spotify ha permesso di raggiungere più visibilità internazionale, al di fuori dei confini americani.

Lo stesso Simmons è diventato responsabile dell’innovazione e della monetizzazione di Spotify, in un ruolo che gli ha concesso di esprimere opinioni anche sopra le righe. Quando il principe Harry e la moglie Meghan sono stati scaricati da Spotify, dopo 12 puntate del loro podcast, Simmons li ha definiti «due fottuti imbroglioni». Di più: «Una sera mi devo ubriacare – ha detto – e raccontare della chiamata su Zoom con Harry per provare ad aiutarlo con qualche idea per il podcast. È una delle mie storie migliori…». 

Dai 30 podcast iniziali, oggi sul sito di The Ringer se ne contano più di 50, per un totale di 100 ore settimanali di contenuti. Tra i 16 programmi che Netflix promuoverà dall’anno prossimo sono inclusi nell’accordo anche The Bill Simmons Podcast e Rewatchables, dove compare il giornalista. 

I podcast di Bill Simmons

Secondo il New York Times, «The Bill Simmons Podcast mostra la capacità del suo conduttore di cavalcare il confine tra sport e cultura pop. Ma gli appassionati di sport non si sentiranno imbrogliati: ogni episodio offre un’ora di coinvolgente analisi tra Simmons e i suoi ospiti abituali, che coprono gli ultimi eventi, le mosse dei campioni e i temi caldi delle discipline più seguite in America». Il podcast è il preferito dell’ex presidente Usa Barack Obama, che ha anche partecipato a un episodio.

Anche Rewatchables riscuote un ottimo successo: nel corso delle puntate Simmons e appassionati di cinema si trovano attorno a una tavola rotonda per conversare insieme sui loro film preferiti. Il contesto è amichevole e informale, come i luoghi da cui parlano i protagonisti: dai loro studi o dalle loro cucine, come Simmons stesso.

In poco più di dieci anni Simmons è passato dall’essere «solo» un giornalista sportivo a icona dei media, e la sua influenza ha condizionato anche la scelta di Netflix. La decisione del colosso dello streaming è stata guidata anche dai numeri, perché la richiesta di video-podcast è enorme. Secondo un recente studio di Cumulus Media, il 72% degli ascoltatori di podcast afferma di preferire i programmi con contenuti video.

22 ottobre 2025 ( modifica il 22 ottobre 2025 | 17:05)