Bologna, 22 ottobre 2025 – Lotta all’osteoartrosi: c’è una nuova speranza per combattere contro una delle malattie articolari più diffuse e invalidanti al mondo. La notizia di questa nuova possibilità arriva da un team di ricerca della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e dell’Irccs Istituto Ortopedico Rizzoli, in collaborazione con centri di ricerca e aziende europee. Il gruppo di lavoro, infatti, ha compiuto un passo promettente e incoraggiante verso lo sviluppo di terapie rigenerative, capaci di restituire funzionalità e benessere alle articolazioni danneggiate.

Cosa prevede lo studio

Lo studio rappresenta il traguardo conclusivo del progetto europeo ADMAIORA, coordinato dal professore di Bioingegneria della Scuola Sant’Anna, Leonardo Ricotti. Con questo lavoro, il team di professionisti è riuscito ad accendere i fari su un trattamento terapeutico all’avanguardia, dimostrandone il potenziale. Una nuova cura, quella su cui si sono concentrati gli esperti, che, attraverso la combinazione tra biomateriali intelligenti e cellule staminali, riduce i livelli infiammatori dell’articolazione e rigenera il tessuto cartilagineo.

I primi risultati incoraggianti, raggiunti lungo il percorso in laboratorio, erano arrivati già lo scorso anno. Quando il gruppo di lavoro aveva utilizzato cellule umane in vitro, ma oggi i ricercatori hanno fatto un ulteriore passo in avanti, dimostrando in modelli preclinici che un biomateriale iniettabile caricato con cellule staminali e nanomateriali intelligenti, unito a una stimolazione a ultrasuoni controllata, favorisce la rigenerazione del tessuto artrosico danneggiato e un miglioramento complessivo della salute dell’articolazione del ginocchio.

Cosa pensano i ricercatori 

Questi “significativi traguardi sono stati raggiunti grazie alla dedizione dei ricercatori e dei medici coinvolti e alle diverse competenze messe in campo – commenta la dottoressa Matilde Tschon, ricercatrice del Rizzoli –, a riprova del valore e dell’importanza della ricerca traslazionale, cioè quella svolta in un ospedale di ricerca come il Rizzoli, condotta anche sul territorio nazionale”.

Ora, per “passare alla prossima fase, ci stiamo attivando al fine di individuare altri fondi – precisa la dottoressa Gina Lisignoli, ricercatrice dell’Istituto -. Lo studio condotto ha dimostrato l’efficacia e le incredibili potenzialità di questo trattamento combinato, il prossimo passo sarebbe la pianificazione di un trial, cioè uno studio clinico con i pazienti”.

L'Irccs Istituto Ortopedico Rizzoli

L’Irccs Istituto Ortopedico Rizzoli

Soddisfazione per il professore Leonardo Ricotti: “Un risultato entusiasmante che conferma il potenziale della ricerca italiana nel campo delle tecnologie per la medicina rigenerativa – commenta –. I risultati ottenuti hanno confermato l’efficacia di questo paradigma terapeutico, aprendo speranze per la futura cura dei pazienti con osteoartrosi”. Questo anche se “serviranno ancora anni di studi e nuovi finanziamenti prima che queste scoperte possano tradursi in terapie concrete per i pazienti.”