La corsa al secondo posto nel campionato Costruttori, tra Mercedes e Ferrari, si è riaperta dopo l’ottima prestazione di Leclerc e Hamilton a Austin, in gara. In aggiunta, Mercedes ha perso punti preziosi con Antonelli, centrato in gara da Sainz e condizionato così nel risultato finale.

Verso il GP del Messico si procede con 7 punti appena di differenza e un circuito che porrà l’accento sulla gestione delle gomme in gara, con livelli di grip ridotti per le condizioni ambientali particolarissime, correndosi in alta quota a più di 2.200 metri sul livello del mare.

Il circuito dall’asfalto estremamente liscio aiuterà la Ferrari a girare ad altezze da terra ottimali, garanzia del miglior carico aerodinamico prodotto dal fondo senza dover ricorrere a interventi in altre aree. Vedi le aperture sui freni, tema critico in Messico per la minore capacità di raffreddamento dell’aria e, di conseguenza, l’impossibilità a ridurre le aperture.

Un appuntamento scivoloso

Mercedes troverà un circuito favorevole nella misura in cui presenta diverse curve lente e fasi ben distinte tra frenata e inserimento. Temi delineati come punti di forza della W16 da James Allison nelle scorse settimane.

Il direttore tecnico Mercedes, guardando al week end in arrivo, parla del tema gomme, di una gestione che non sarà diversa da altre gare: “Assicurarsi che le gomme siano al massimo delle loro prestazioni è il compito numero 1 dei piloti e degli ingegneri. Devono provare a bilanciare correttamente la macchina e capire in quali curve le gomme si surriscaldano e soffrono, provando a gestire il ritmo della macchina in quelle curve per non spingere le gomme oltre il limite.

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