C’è quella variabile lì a rendere la valutazione più difficile. Ovvero, quantificare il valore aggiunto, in decimi, di Max Verstappen su una Red Bull parecchio cresciuta dopo il GP d’Olanda e in grado di vincere tre delle successive quattro gare disputate. È difficile credere che la RB21 sia arrivata a valere il potenziale velocistico della McLaren MCL39 e, considerando il confronto ravvicinato con le prestazioni di Norris a Singapore e Austin, nella competitività di Red Bull c’è eccome il fattore Max. Una monoposto più prevedibile, cresciuta dopo gli sviluppi estivi, ha portato a un pacchetto pilota-vettura in grado di sfidare il pacchetto McLaren.
Arriveranno ancora degli aggiornamenti sulla RB21, Marko lo ha confermato dopo il GP degli USA, senza svelare dove arriveranno le novità né in cosa consisteranno. Sarà forse in Brasile, viste le caratteristiche del circuito? Oppure, in Qatar su un tracciato teoricamente molto favorevole alla McLaren per la presenza di curvoni veloci?
La certezza è che arriveranno dettagli utili alla prestazione e alla rincorsa al titolo. “Potete vedere come la McLaren non abbia più la consueta facilità e anche per Piastri è stata una giornata difficile”, ha commentato Marko a OE24 dopo la gara di Austin. “Spero continui così. Noi abbiamo ancora qualcosa in serbo, quando arriverà non lo so con precisione”.
McLaren, non servono aggiornamenti
Quanto alla McLaren non sono previsti interventi sulla MCL39, il cui potenziale tecnico non può essere messo in discussione. Che Red Bull avrebbe avuto una migliore competitività su circuiti come Monza e Baku, era un aspetto messo in conto dalla squadra di Woking. Certo è che a Singapore e Austin le attese erano ben altre, di una McLaren nuovamente sugli scudi, grazie alla propria forza nella gestione delle gomme in gara.
Andrea Stella ha escluso l’arrivo di aggiornamenti nelle prossime gare e ha sottolineato come vi fosse un potenziale inespresso nel GP degli USA. Da un lato la lotta che Norris ha dovuto affrontare con Leclerc nella prima fase di gara, dall’altro l’assenza dei dati della gara Sprint, hanno condizionato la possibilità di sfidare direttamente Verstappen. “Non aver corso la gara Sprint ci ha visti un po’ svantaggiati sotto il profilo dell’assetto. Col senno di poi, abbiamo visto che c’era altra prestazione che avremmo potuto estrarre dalla macchina”, ha spiegato il team principal McLaren.