Caro Aldo,
è sconcertante e da brivido consentire a quattro uomini, con indifferenza e precisione, portar via gioielli preziosissimi da uno dei più famosi musei al mondo. Che smacco per la sicurezza. Gli autori non verranno mai più individuati. E la nazione si leccherà le ferite per mesi.Claudio Ronzini

Dopo il furto al Louvre alle nove del mattino eseguito con una scala appoggiata sul marciapiede e una sega elettrica probabilmente comprata dal ferramenta sotto casa, ho la sensazione che la Francia stia passando davvero un brutto momento.Paolo Uniti



















































Cari lettori,
In effetti fa impressione che la Francia veda i propri templi profanati: il colpo al Louvre, l’ex presidente in galera, i primi ministri che si succedono a ritmi da Italia nell’era A.M. (avanti Meloni). Ma la cosa che più colpisce è un’altra: se ancora qualche anno fa la violazione del Louvre — oltretutto da parte di un commando straniero — avrebbe acceso un’ondata di esecrazione, oggi molti francesi fanno il tifo per i ladri, quindi contro se stessi. Tuttavia, il Louvre non è una gioielleria. Sono un pericoloso fanatico del Louvre, quando lavoravo in Francia vi andavo tutte le settimane, ci sarò stato cento volte, e non avevo mai visto i gioielli di Napoleone; e sono certo che anche a molti tra voi lettori sono sfuggiti. Il Louvre è la Venere di Milo e la Nike di Samotracia, che è decisamente più bella di «un automobile ruggente che sembra correre sulla mitraglia» (sì, Marinetti scriveva «un automobile» senza apostrofo, perché per lui era maschile; divenne femminile con D’Annunzio). Il Louvre è la Gioconda e la Grande Galerie, dove si può camminare per quasi mezzo chilometro tra quadri di commovente bellezza tutti dipinti da italiani, da Giotto a Caravaggio passando per Piero della Francesca, Paolo Uccello, Raffaello, Tintoretto (che Sartre preferiva a Tiziano: il pittore di Venezia contro il pittore dell’impero). Il Louvre custodisce quanto di più nobile e grandioso sia stato pensato, dipinto, scolpito dagli uomini di ogni tempo. I «gioielli di Napoleone» sono solo pietre più preziose di altre. Se le tengano.

23 ottobre 2025