Lo scenario è quello di un “fine produzione”, peccato che stiamo parlando di un prodotto lanciato solo un mese fa. È questo quel che accade nelle fabbriche di iPhone Air alle quali, secondo Nikkei Asia, Apple avrebbe dato ordine di ridurre quasi a zero, proprio come si fa quando si sta passando ad un nuovo modello, il montaggio del dispositivo ultra sottile.

Secondo il quotidiano economico giapponese, Apple sarebbe stata costretta a questo passaggio dalla domanda che, Cina esclusa, è molto più debole del previsto. «Quasi inesistente», dice il giornale

Calo drastico degli ordini: «fase da fine produzione»

Un manager della catena di fornitura citato dal giornale ha parla di una  “fase da fine produzione.  Già in origine, l’iPhone Air doveva rappresentare il 10-15% del totale della nuova linea. Ma a partire da novembre gli ordini, se Nikkei Asia ha ragione, saranno meno del 10% rispetto a quelli iniziali, una contrazione che di fatto lo spinge ai margini della gamma.

Secondo diverse fonti del settore, Apple avrebbe di contro aumentato gli ordini per l’iPhone 17 standard di circa cinque milioni di unità e incrementato anche la produzione dell’iPhone 17 Pro, che continua a superare le aspettative.

La differenza si vede anche sul mercato: mentre per un iPhone 17 da 256 GB si attendono due o tre settimane, e per un 17 Pro una o due, l’iPhone Air è disponibile da subito, in qualunque configurazione. Un’anomalia che conferma il rallentamento della domanda e spiega la scelta di Cupertino di ridimensionare drasticamente la produzione.

Recensioni, previsioni e segnali dal mercato

Se Apple mantiene invariata la previsione complessiva di 85-90 milioni di unità prodotte per la serie iPhone 17, questo dipende dall’elevata richiesta dei modelli principali. “È già una buona notizia”, avrebbe detto un dirigente di un fornitore asiatico, spiegando che altri produttori di smartphone, da Samsung a Xiaomi, stanno invece rivedendo al ribasso le loro stime per il 2025.

L’andamento dell’iPhone Air non arriva però come una sorpresa. Già nelle settimane precedenti, la recensione di Macitynet aveva sottolineato come il modello fosse affascinante per design e leggerezza, ma penalizzato da compromessi su batteria e gestione termica.

Già dalle anticipazioni d’estate si supponenva che Apple stessa prevedeva vendite contenute, concependo l’Air più come un’estensione della gamma che come un modello destinato ai grandi numeri.

Recensione iPhone Air, ascoltate un amico - macitynet.it

Alcuni analisti, tuttavia, fanno notare che l’iPhone Air potrebbe comunque vendere più di iPhone Plus e iPhone mini, due tentativi di Apple per ampliare la gamma che non hanno mai davvero attecchito.

Se così fosse, per Cupertino sarebbe comunque un successo anche se relativo: l’Air dimostrerebbe di poter reggere almeno meglio di altri esperimenti “laterali”,  e anche di alcuni concorrenti come il Galaxy S25 Edge, le cui vendite sono state tanto deludenti da spingere Samsung a cancellare il Galaxy Edge S26 di cui era già terminata la fase di ingegnerizzazione.

Di contro, sempre secondo Nikkei Asia, Apple considera l’iPhone Air un banco di prova per il primo iPhone pieghevole, atteso per il 2026. L’obiettivo è testare materiali più sottili, nuove soluzioni costruttive e valutare fino a che punto gli utenti siano disposti ad accettare compromessi tra design, autonomia e prezzo.

L’Air sarebbe quindi una tappa tecnica e concettuale verso un futuro dispositivo flessibile e in quanto tale un investimento che vale la pena di fare nonostante le vendite basse