L’infortunio di Marc Marquez ha riportato a galla una realtà che era rimasta sotto traccia: Ducati è la migliore moto del lotto, ma senza il #93 la distanza dai rivali – soprattutto Aprilia- non è poi così importante. La vittoria di Raul Fernandez in Australia ha messo ancora più in luce la crescita di Noale, ormai competitiva non solo con Bezzecchi.
La freccia nera
Su 19 gare, la Desmosedici ne ha vinte 16, 11 però grazie a Marc Marquez. Se non ci fosse stato il #93, Bezzecchi avrebbe portato a casa 3 successi in più, Acosta la sua prima vittoria in MotoGP. Borgo Panigale insomma si sarebbe imposta comunque in 12 gran premi, ma il campionato non sarebbe ancora chiuso, con il Bez a contendere la conquista del titolo ad Alex Marquez.
Persino KTM avrebbe raccolto un successo e Aprilia sarebbe ufficialmente la moto da cui guardarsi maggiormente, nonostante le 4 RS-GP in pista contro le 6 Desmosedici. Con i se e con i ma però non si va molto lontano e ora che i buoi sono scappati – nel senso che il titolo ormai è assegnato- è inutile rimuginare su universi paralleli, in cui gli avversari di Marc possono battersi senza dovere affrontare il pilota più forte, sulla moto migliore.
Il futuro è vicino
La moto migliore è ancora Ducati, non c’è dubbio. La Desmosedici può portare alla vittoria quasi tutti e al podio davvero tutti, anche con la vituperata versione 2025. Lo stesso Di Giannantonio ha dimostrato in Australia che il potenziale c’è, anche se la “bisbetica” GP25 è davvero difficile da domare.
Il problema, ora che la stagione sta volgendo al termine, in realtà è un altro: cosa succederà a Valencia? Ci sarà Marc Marquez? E se non ci sarà, chi darà indicazioni sulla strada da prendere? E se pure il #93 dovesse riuscire a rientrare per l’ultima gara e i test, quanto andrebbe ascoltato?
La domanda sembra irriverente, però Marquez a febbraio di quest’anno ha promosso la nuova moto, quando Bagnaia non era così convinto. Alla fine si è andati nella direzione indicata dallo spagnolo e i risultati gli hanno dato ragione, ma tutti gli altri sono finiti più o meno in difficoltà.
Rischio Honda
Non nel senso che la RC213V possa diventare un pericolo nel breve, ma che Ducati potrebbe fare la fine della Honda degli ultimi anni: una moto sviluppata solo per un pilota, quasi inguidabile per gli altri. Sono tutti rischi trasformatisi in realtà dopo l’infortunio 2020 di Marquez, quando in HRC si sono ritrovati con un mezzo che improvvisamente non bastava più per vincere un titolo o anche solo alcune gare. Ducati è ben lontana da quella condizione, ma ricordare il passato non può che giovare.