Possibilità di utilizzare anche le risorse del Fondo Sanitario Nazionale, in aggiunta a quelle della Regione, per la lotta alle zanzare, considerato che «la prevenzione delle malattie trasmissibili dovute agli insetti è ormai diventato un tema sanitario e non più rinviabile».

Federico Riboldi al Ministero della Salute

Il tema è stato posto nei giorni scorsi dall’assessore alla Sanità Federico Riboldi a Roma, al ministero della Salute, anche a nome delle altre Regioni del Nord. E’ la prima volta che questo capitolo si ritaglia uno spazio in un incontro solitamente vocato a questioni di maggiore peso. E un segno dei tempi. L’avanzata di virus che di esotico hanno soltanto più il nome – Febbre del Nilo, Dengue, Chikungunya, Usutu -, favoriti dalla mobilità di persone, animali, merci. Non ultimo, dal cambiamento climatico che, stante l’aumento delle temperature, anticipa l’arrivo delle zanzare, il principale vettore di trasmissione dei virus, e ne ritarda l’uscita di scena.

Sei morti, virus anche autoctoni

Vale per il Piemonte come per il resto d’Italia, particolarmente per la Febbre del Nilo (ma anche la Dengue è in espansione). Da quest’anno sono già sei i decessi: 1 in Piemonte (a Novara, lo scorso marzo), 3 nel Lazio e 2 in Campania. Decessi causati da infezioni di importazione, cioè da persone che tornano dai Paesi dove queste malattie sono endemiche da decenni, ma anche autoctoni, cioè veicolati direttamente dalle nostre zanzare, a loro volta infette. Decessi, prevalentemente di anziani già indeboliti da malattie croniche, ma anche infezioni che si risolvono a fatica: è il caso dell’80enne colpito dalla Febbre del Nilo e ricoverato nei giorni scorsi all’Ospedale di Moncalieri, dove è in lenta ripresa. A rendere tutto più complesso, l’assenza di vaccini.

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Piano regionale e costi fuori scala

Una situazione che comincia a fare breccia nel governo ma, e il fatto che Riboldi lo abbia messo sul tavolo del Ministero lo dimostra, già preoccupa le Regioni e gli esperti. Questione di salute pubblica, le zanzare non sono più un problema ma il problema, e dei costi per finanziare una strategia complessa, che parte dalla prevenzione e termina con i “cordoni sanitari” nelle aree infestate, ormai fuori dalla portata delle Regioni. Il piano regionale per la lotta alle zanzare e la prevenzione delle arbovirosi, affidato ad Ipla, prevede un finanziamento annuale di 2,5 milioni – spiegano dall’assessorato. Di questi, per il controllo delle zanzare circa 1 milione è stanziato dai Comuni che partecipano alla lotta, la stessa cifra la mette la Regione. A questi fondi, si aggiungono 500 mila euro da parte della Regione per la prevenzione delle arbovirosi. Nel 2024 la spesa degli oltre 200 Comuni aderenti è stata di 967.930,98 euro mentre la spesa totale ammonta a 2,5 milioni: per ora hanno aderito 216 Comuni, i fondi stanziati risultano in linea con quelli del 2024.

Servono più fondi per contrastare l’emergenza

Aumentano i casi di infezione, aumentano le misure di contrasto, servono più soldi. Per ora siamo alle rassicurazioni, da parte del Ministero, ma con quelle non si va lontano.