Questa casa in Australia è una Wunderkammer delle meraviglie che stimola la creatività.
Nella periferia della Yarra Valley, un centinaio di chilometri a nord-est di Melbourne, tra colline e vallate, si trova la dimora firmata dallo studio Dylan Farrell Design, fondato dai newyorkesi Dylan e Nicolette Farrell, che sembra uscita da un libro delle fiabe. «Immagina James Bond che si nasconde dal cattivo nella casa di sua nonna»: così il committente – un anticonformista oggi diventato amico dei progettisti – aveva descritto la sua visione iniziale. Il risultato è una Wunderkammer di suggestioni e contaminazioni estetiche: antichità d’epoca di qualità museale, arredi brutalisti e moderni, un’incredibile collezione entomologica disposta lungo il corridoio, macramè sospesi dal soffitto al pavimento, armi da samurai e una ricca selezione di opere d’arte.

L’ampio living è arredato con pezzi d’epoca selezionati con cura: un divano personalizzato d’epoca, una lampada anni ’60 di Erik Höglund, un pouf in pelle di ippopotamo anni ’70 di Dimitri Omersa, un tavolino in cemento grigio “Kreten” color carbone di Souda, un tavolino a colonna in rovere vintage, e una coppia di sedie con schienale a cucchiaio in velluto a coste verde di Ico Parisi, anni ’50. Completano lo spazio il tavolino “Romanesque” in bronzo e peltro acidato di Philip e Kelvin LaVerne, risalente agli anni ’60/’70.
Anson SmartUn progetto taylor made
La casa in Australia di nuova costruzione ma dallo spirito d’altri tempi, si sviluppa su due livelli per circa 200 metri quadrati. È ispirata ai cottage australiani dei primi del Novecento, con un piano inferiore accessibile tramite una botola motorizzata che conduce alla cantina. Gran parte del legno impiegato proviene dalla demolizione della vecchia struttura che occupava il sito. «La sfida più grande – raccontano gli architetti – è stata creare un cottage che sembrasse autenticamente d’epoca, utilizzando legno riciclato, mattoni e materiali di recupero. L’obiettivo era farlo apparire parte integrante del secolo scorso, più che una costruzione contemporanea».