Sommer non ha raccolto nessun pallone in fondo alla rete in Champions, ancora una volta. Cresce la solidità del reparto difensivo
Sommer non ha raccolto nessun pallone in fondo alla rete in Champions, ancora una volta. Cresce la solidità del reparto difensivo dell’Inter. E Chivu esulta perché, da buon difensore, non prendere gol è sempre un segnale importante.
“Mentre martedì notte in conferenza stampa Chivu riscriveva l’ordine delle priorità, i simpatici belgi puntellati di giallo e di blu uscivano dallo stadio dell’Anderlecht, che li ospitava per una sera, e continuavano a ingollare birre all’esterno. Clima allegro da sagra, brindisi con Johnson Righeira che è tifoso illustre, e tutto dentro a uno dei quartieri in cui le tensioni sociali della città esplodono di più in questi tempi controversi. Senza perdere il buonumore, quelli dell’Union si crucciavano per non aver sfondato a inizio gara, quando avevano spaventato la grande Inter. In fondo, però, erano ammirati tutti dall’umiltà della squadra italiana, big capace di trasformarsi in provinciale se le circostanze lo impongono. Eccola, esattamente la dote apprezzata da Chivu, soprattutto nelle ultime due partite. Alla fine, l’Inter ha chiuso la porta senza gol sei volte in stagione (3 su 3 nelle gare di Champions): solo Arsenal (9), Newcastle e City (7) hanno fatto meglio tra le squadre di questa Coppa”, ricorda La Gazzetta dello Sport.
“Oltre all’attenzione individuale e di reparto, conta anche l’apprendimento. È servito tempo per capire i meccanismi di una linea alzata di quasi otto metri rispetto al tempo inzaghiano e all’interno di un gioco più aggressivo. Il risultato è che i quattro schiaffoni dalla Signora sono stati dimenticati, anzi quella sconfitta è diventata uno spartiacque. C’è un pre e un post Juve nella stagione nerazzurra. Fino alla notte dello Stadium l’Inter aveva preso sei gol in tre partite, dopo quella disfatta due in sette partite, tutti ininfluenti (a segno Cheddira del Sassuolo e Bonazzoli della Cremonese). Più in profondità, i tiri subiti sono passati dalla media di 11,3 a gara a 8,3, i recuperi nell’ultimo terzo di campo da 14,3 a 16,1. È il segno che tutta la compagnia si muove meglio. Così, alla fine, a festeggiare sono i difensori e il capopopolo Chivu: anche loro hanno brindato nella notte di Bruxelles”, aggiunge Gazzetta.
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