La Formula 1 che ha fatto ritorno in Messico nel 2015 ha trovato un circuito modificato nel suo punto più famoso, la curva della Peraltada (sopraelevata, in spagnolo). Ha trovato il passaggio spettacolare per le riprese tv, all’interno dello stadio del baseball, con il passaggio del Foro Sol dal quale tornare sul curvone un tempo Peraltada. Ha perso un curvone insidioso per i noti problemi di carico delle monoposto in aria rarefatta.
Quella velocissima piega ha caratterizzato il circuito dedicato ai fratelli Rodriguez dal 1962 al 1992, nelle due fasi in cui la Formula 1 corse il GP del Messico: tra il ’62 e il ’70, poi tra l’86 e il ’92.
Il capottamento di Ayrton dopo l’incidente sugli sci d’acqua
Nel 1991, nel corso delle pre-qualifiche, Senna fu protagonista di uno degli incidenti più spettacolari in carriera, dal quale non riportò conseguenze fisiche. Arrivò in una stagione che lo vide subire un altro importante incidente, nei test prima del GP di Germania a Hockenheim. Un episodio sul quale Andrea De Cesaris raccontò della McLaren in volo nella seconda variante del velocissimo allora anello tedesco.
Tornando al GP del Messico del ’91, allora si correva a inizio stagione, sesto appuntamento dei 16 in programma. Un campionato vinto da Senna a fine anno, con il primato del più giovane pilota ad aver conquistato due titoli mondiali consecutivamente.
Nel corso delle prequalifiche la McLaren si scompone al posteriore al centro della Peraltada e finisce in testacoda contro la pila di gomme a protezione del muretto, galleggiando nella via di fuga in ghiaia e a dune. Senna riuscirà a tirarsi fuori dalla vettura, sgusciando tra cockpit e ghiaia.
Sfoglia le pagine per continuare a leggere (1/2).