L’Inter viaggia a vele spiegate trascinata dai suoi leader e da un allenatore che è stato capace di trovare l’alchimia giusta
Sette vittorie consecutive e una fiducia ritrovata. L’Inter viaggia a vele spiegate trascinata dai suoi leader e da un allenatore, Cristian Chivu, che è stato capace di trovare l’alchimia giusta. “Nelle 7 vittorie che fanno morale e classifica fra Italia ed Europa, l’Inter ha segnato 18 volte, subendo appena 2 reti (Sassuolo e Cremonese), evidentemente ininfluenti. I progressi nerazzurri sono evidenti e vanno oltre i numeri, ma c’è un altro dato, curioso e interessante, che li testimonia”.
“Chivu non solo ha fatto una restaurazione silenziosa della squadra che ha trovato, conservandone sistema di gioco e giocatori, ma ha anche aspettato che tutti metabolizzassero le sue idee prima di cominciare a forte dosi la girandola delle rotazioni, che sono la base per chi “vuole arrivare in fondo a tutte le competizioni”, come il tecnico rumeno ha già avuto più volte modo di dire dacché sono cominciate a fioccare le vittorie”, sottolinea il Giornale.
“Chivu, come molti suoi colleghi, ama non dividere la squadra fra riserve e titolari, almeno nelle definizioni, quel “per me sono tutti i titolari” è uno slogan un po’ di tutti, ma applicato da nessuno, perché poi quando arrivano le partite più importanti, giocano sempre quelli che a tutti sembrano i migliori”.
“Vedremo a Napoli, di certo contro l’Union, pur affidando l’attacco all’unico veterano rimastogli (ricambiato da Lautaro con una partita totale), Chivu ha lasciato riposare alcuni degl’intoccabili, da Barella a Mkhitaryan, da Acerbi a Dimarco, che sabato dovrebbero essere in campo già dal primo minuto di una partita che più scivolosa non potrebbe essere. E in un certo senso al tecnico può tornare utile ricordare alla squadra l’avvio da incubo di Bruxelles, con errori individuali e atteggiamento complessivo da evitare”.
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