Che il 2025 di Tadej Pogacar sia stato straordinario è chiaro a tutti, diretto interessato incluso. Il corridore della UAE Team Emirates-XRG ha dominato il Tour de France 2025, conquistando la corsa per la quarta volta in carriera (e vincendo anche quattro tappe), e si è confermato campione del mondo con un incredibile assolo ai Mondiali Kigali 2025, dove ha resistito all’inseguimento di Remco Evenepoel (Belgio), nonostante la presenza di altri corridori interessanti come Ben Healy (Irlanda) e Mattias Skjelmose (Danimarca) nel gruppetto degli inseguitori. Nel bottino stagionale vanno contate anche tre Monumento (Fiandre, Liegi e Lombardia), due corse a tappe (UAE Tour e Giro del Delfinato) e diverse corse da un giorno (Strade Bianche, Freccia Vallone, Europei e Tre Valli Varesine). Insomma, una stagione da incorniciare.
Ne è ben consapevole anche il suo agente Alex Carera, che in un’intervista a Marca ha iniziato a parlare di quello che potrebbe essere il prossimo anno del campione sloveno: “La stagione è terminata molto bene e già pensa al 2026. Ogni stagione ha bisogno di nuovi stimoli, ma sempre con equilibrio. La UAE Team Emirates-XRG lo sa bene. Avrà una prima riunione ad Abu Dhabi e poi, durante il ritiro di Benidorm, si definirà il suo calendario. Il segreto è ascoltare tutti e mantenere l’armonia tra la fame del campione e la necessità di una struttura così grande. Per fare una grande stagione deve fare un grande inverno: allenarsi, riposare, recuperare fisicamente e mentalmente. Se no, non puoi fare miracoli. E il suo recupero passa anche attraverso il tempo con Urska”.
L’agente si sofferma proprio sulla salute mentale e sul benessere di Tadej Pogacar: “Deve stare con chi lo fa sentire bene. Passare del tempo con Urska a Monaco, guardarsi un film, o anche solo riposare a casa. Perché per lei lui è Tadej, non Pogacar. E per lui lei è Urska, non l’atleta Zigart. Questa normalità lo protegge e lo mantiene in equilibrio. Il mio lavoro non è che lui vinca di più, ma che sia felice. A volte devi accettare di vincere un pochino meno per vivere meglio. Avere 50 o 51 milioni in banca non cambia niente. Ciò che fa la differenza è stare bene. Per di più, se un corridore è felice rende di più. Se mantiene un bel rapporto con i suoi compagni e con la squadra, tutto fila liscio. Tadej passa più tempo in UAE che con la sua famiglia. E la squadra è una famiglia che sostiene la sua grandezza. Per me è un onore lavorare con lui, non solo perché è il migliore, ma anche perché dietro al campione c’è una persona eccezionale. Cerchiamo di realizzare sogni, di stare vicino al pubblico. Questo è ciò che importa di più”.
In ogni caso, assicura Alex Carera, lo sloveno non è cambiato caratterialmente da quando è diventato un fenomeno mondiale: “È sempre lo stesso ragazzo che ho conosciuto all’inizio. Chiaro che ora ha più responsabilità. Quando ti chiedono cento foto puoi dire cento volte di sì, però quando sono cinquemila costa un po’ di più. Eppure nella sua vita quotidiana, nel suo trattare le persone, è sempre lo stesso Tadej”.
Infine l’agente si lancia con una previsione su quelli che potrebbero essere i successi futuri, a coronamento di una carriera clamorosa: “Secondo me Pogacar può vincere cinque Tour, tre Mondiali, la Vuelta, superare il record di vittorie di Cavendish al Tour de France e battere il record delle Monumento vinte. Sì, anche Roubaix e Sanremo, anche se sono più difficili. Ma con lui tutto è possibile”.
