2025-10-23 17:39:54
Finita la giornata di Lavori

2025-10-23 17:37:40
L’intervento di Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti



«Vengo da una lunga riunione sugli investimenti. In Campania abbiamo 26,5 miliardi di risorse stanziate e cantieri aperti, come la Roma-Napoli-Bari, i lavori sui porti e gli investimenti sulle banchine. Sentivo i colleghi che parlavano di Piano Mattei e Marocco. Lì l’alta velocità era veramente notevole. In Campania stiamo investendo sulla più grande diga del Mezzogiorno, nel Sannio. I lavori sono iniziati nel 1978. Abbiamo stanziato centinaia di milioni di euro per completarla. Stiamo lavorando anche sulla Telesina in Campania. Poi, ovviamente, anche il ponte sullo Stretto è un acceleratore di tutto il resto dello sviluppo. Il ponte, sui 13 miliardi già stanziati, è meno della metà dell’importo totale. Gli altri soldi servono per sistemare la rete idrica, le scuole, la metropolitana, i campi sportivi e tanto altro. Noi abbiamo cantieri aperti per 200 miliardi in Italia. La sicurezza e la modernità sono fondamentali per il nostro Paese. Le infrastrutture sono il vero Green Deal, non le idiozie di Bruxelles. Domenica sarò a Napoli da segretario della Lega a presentare le liste per le prossime elezioni regionali. Napoli e la Campania meritano e aspettano un cambio di passo».

2025-10-23 17:21:17
L’intervento di Larabi Jaidi, Senior Fellow Policy Center for the New South (PCNS), Professore presso l’Università marocchina Mohammed VI Polytechnic, già consigliere del Primo Ministro marocchino e del Ministro dell’Economia e delle Finanze



«Prima di tutto grazie per l’invito. Per me è un onore essere qui con voi oggi, in questo meeting molto importante per tutti noi, perchè ispira il futuro del Mediterraneo. Lo sviluppo delle infrastrutture è un catalizzatore, un aspetto chiave per la crescita e della cooperazione. La connettività è promosso dalle nuove infrastrutture tecnologiche, come il cablaggio marino. Tutti i paesi di questa regione stanno utilizzando queste migliore. Il nostro compito è quello di assicurare che l’ecosistema resti utile, rimuovendo le barriere che evitano alle imprese di investire, fornendo degli incentivi e assicurando un quadro di regolamentazione».

2025-10-23 17:16:35
L’intervento di Claudio Ricci, AD, CIS spa Interporto Campano S.p.A



«Noi facciamo marketing territoriale. Il tema non è una carenza delle infrastrutture. Noi abbiamo bisogno di cattura l’attenzione delle imprese che non sono ancora qui. La Zes è poco raccontata all’estero. Le imprese italiane che sono fuori non riescono a spiegarla. La Zes è la vera forza di attrazione, ci crediamo molto».

2025-10-23 17:11:07
L’intervento di Roberto Barbieri, AD, Gesac S.p.A



«Ringrazio il direttore di aver messo il Sud al centro dell’azienda del paese. 47 anni fa, in questa aula mi sono laureato, è una bella emozione. L’aeroporto è una infastruttura fondamentale per la crescita del paese. In Campania, Capodichino garantisce il 4% del Pil come efetto indotto e 100mila occupati tra diretti e indiretti. Napoli ha 120 collegamenti, 7 per il nord America, con 13 milioni di passeggeri. L’azionista di Gesac, investe 200 milioni esclusivamente privati nei prossimi 5 anni per cambiare l’aeroporto di Capodichino».

2025-10-23 17:06:06
Infrastrutture chiave per la crescita economica

Intervengono: Roberto Barbieri, AD, Gesac S.p.A; Claudio Ricci, AD, CIS S.p.A. Interporto Campano S.p.A.: Larabi Jaidi, Senior Fellow Policy Center for the New South (PCNS), Professore presso l’Università marocchina Mohammed VI Polytechnic, già consigliere del Primo Ministro marocchino e del Ministro dell’Economia e delle Finanze.

2025-10-23 17:04:18
L’intervento di Antonio Tajani, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Vicepresidente del Consiglio dei ministri




«Grazie per avermi invitato a parlare in una grande capitale del Mediterraneo come Napoli, è uno dei luoghi migliori per parlarne. Il primo obiettivo è quello di portare la pace in Medio Oriente. Il 30% del traffico marittimo italiano passa per il canale di Suez e per il Mar Rosso. La guerra ha portato a un innalzamento dei costi. Una missione della Marina Militare ha permesso a tante navi di passare indenni rispetto a quello che stava accadendo. L’export vale in Italia 600,3 miliardi. Noi vogliamo raggiungere i 700 miliardi entro la fine del 2027. Bisogna pianificare una strategia per raggiungere questo obiettivo. Il nostro piano d’azione punta ad occupare spazi ancora liberi in altri mercati. Solo così possiamo recuperare ciò che possiamo perdere a causa dei dazi. Al 15%, però, non sono pericolosi. Ad altri sono stati imposti dazi al 50%. Il rischio è che la Cina provi a occupare il nostro mercato. Oggi l’euro è molto forte. La strategia americana prevede la svalutazione del dollaro. Questo è molto più pericoloso. Tutta l’Europa è un continente industriale. Per fare ciò abbiamo fatto una riforma storica: il ministro degli Esteri avrà una testa politica e una economica. Sarà un cambiamento di mentalità. Tutte le ambasciate sosterranno le imprese italiane in giro per il mondo. Ieri ho inaugurato a Londra la nuova sede. L’India è un altro mercato su cui stiamo lavorando. La prossima settimana andrò in Senegal per far sentire la nostra voglia di fare impresa lì. Le imprese italiane sono tante in giro per il mondo, ma possiamo fare ancora di più. Possiamo essere credibili perché siamo stabili. Il ministro degli Esteri italiano è il contrario di quello di prima. La stabilità è fondamentale e porta dei risultati, con le agenzie di rating che ci valutano sempre meglio. Andando in giro per il mondo dobbiamo presentare il nostro Paese con tutte le sue opportunità e le sue infrastrutture. Speriamo che Salvini convinca il suo collega di partito, ministro, a rifinanziare la Napoli-Afragola, come la Metro C di Roma. Bisogna e si può fare di più. Va sostenuto il ceto medio. A preoccupare è la guerra in Ucraina; anche se c’è qualche segnale, non vedo Putin convinto sul cessate il fuoco. Abbiamo 270 imprese italiane che lavorano in Russia, nel rispetto delle sanzioni. Quando si dovrà ricostruire, noi non possiamo non essere protagonisti, in Ucraina come a Gaza. Penso al Kosovo e alla Serbia, dove i nostri militari sono stati portatori di pace. Ma dopo i militari devono arrivare le imprese, se stiamo ben voluti. Possiamo giocare una partita straordinaria anche in Africa occidentale. Dopo la riduzione della presenza francese, cercano altri interlocutori. Sto riflettendo su come la presenza italiana possa essere sempre più forte, anche come ponte verso l’Europa. Noi dobbiamo saper cogliere questa attitudine, l’italiano è sempre ben voluto. Lo sviluppo deve portare vantaggi anche al nostro Paese, non possiamo sprecarle. Dobbiamo essere sempre più attivi e propositivi, altrimenti lo faranno altre realtà».

2025-10-23 16:41:19
L’intervento di Pasquale Scaramuzzino, Presidente, Harmonic Innovation Group

«Con anni lavoriamo con l’Università della Calabria. Dal Sud Italia si può diventare soggetti affidatari di un progetto così imporante come Innovit, che consente di far dialogare due ecosistemi. Noi volevamo il nostro modo di portare innovazione in Silicon Valley. L’innovazione deve essere a servizio dell’uomo e del creato. Deve essere etica».

2025-10-23 16:35:53
Arrivato Tajani

È arrivato Antonio Tajani, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Vicepresidente del Consiglio dei ministri, che tra poco prenderà la parola.

2025-10-23 16:34:55
L’intervento di Alessandro Magnino, Chief Strategy & Transformation Officer Fastweb+Vodafone

«Oggi l’azienda conta circa 7mila dipendenti con 7 miliardi di fatturato. Noi investiamo anche a favore del mezzogiorno. La rete 5g offre 1500 comuni. Il ritardo da colmare ? La fibra ottica è cresciuta. Grazie al Pnrr oggi la disponibilità è aumentata. Anche nei luoghi dove la fibra non arriva, il 5g offre un’alternativa».

2025-10-23 16:34:41
L’intervento di Claudio Farina, Chief Strategy and Technology Officer, Snam

«L’Italia è l’unico paese che ha 5 vie di ingresso che arrivano da 5 paesi diversi. 3 di questi arrivano dal Sud. Il 50 % per gas arriva da lì. Dal Sud transita la gran parte del gas. La guerra in Ucraina si è accoppiata con l’aumento della domanda. L’Italia ne è uscita grazie alla lungimiranza degli investimenti passati, grazie alla rapidità di azione  e grazie anche al ruolo dell’Italia nel Mediterraneo».

2025-10-23 16:23:06
L’intervento di Pier Lorenzo Dell’Orco, AD, Italgas Reti



«Noi vantiamo un’eccellenza anche nel settore del Gas. Oggi questo paese, grazie agli investimenti, può dirsi dotato di un’infrastruttura fisica tra le più avanzate a livello mondiale. Nonostante le turbolenze a livello geopolitico, il sistema energetico italiano ha mantenuto la sua stabilità. Questo comparto sta investendo tantissimo».

2025-10-23 16:15:06
L’intervento di Gianluigi Greco, Presidente dell’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale, Coordinatore della task force istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per la definizione della Strategia Italiana sull’IA



«Devo ringraziarvi per invertire la narrazione. Il titolo di questo convegno parla di cambio di paradigma. Era impensabile fare innovazione in Calabria per un calabrese. Io ricordo cosa era l’Università della Calabria fino a 20 anni fa. Era un luogo periferico, lontano da tutto e da tutti. L’Università ha giocato un ruolo essenziale. Dove c’è innovazione l’Università ha un ruolo chiave. Il nostro ruolo è quello di collaborare con società e imprese. Le tecnologie sono neutre, siamo noi che dobbiamo capire come utilizzarle. Noi abbiamo avuto il primo laureto in ingegneria informatica in Italia. Noi dobbiamo guardare al futuro, per continuare ad essere competitivi, mettendo ora i primi tasselli. Lo sviluppo di un territorio non parte dall’economia, ma dalla formazione. Andreatta era un visionario. Oggi noi abbiamo un ponte verso l’oltre. Siamo stati l’Ateneo che ha attratto più cervelli dall’estero, perchè ci sono competenza e qualità della vita. Abbiamo aperto medicina e chirurgia, partendo dalle tecnologie digitali».

2025-10-23 16:07:33
Roberto Cingolani, AD e DG, Leonardo

«Quando si parla di industria della difesa si associano le armi. Dall’altro punto di vista, più ampio e più aperto, si considera anche la sicurezza globale. La guerra si fa quando non c’è altra alternativa. Oggi ci siamo resi conti che la pace ha un prezzo, si deve difendere. Abbiamo iniziato a capire che possiamo essere invasi anche noi. Vengono attaccate varie infrastrutture, non solo con le armi. Se si fa un’analisi di quello che una multinazionale della difesa fa oggi, dobbiamo parlare di global security. Un esempio? In pochi minuti un missile ci può raggiungere da Mosca. Il tempo medio per difendersi è breve. Si può pensare di avere una specie di scudo. Per fare ciò bisogna avere una serie di setelliti, piattaforme in acqua, droni di terra, di acqua e di aria, che sono pronto a parlarsi, per neutralizzare la minaccia che arriva. Ciò rappresenta il 40/50% della tecnologia di un paese. Anche atterrare sulla Luna ha generato tecnologie che poi sono diventate comuni. Leonardo ha 63mila dipendenti, in più di 100 nazioni. La guerra non piace a nessuno, ma la sicurezza piace a tutti, e passa anche attraverso la difesa. Le tecnologie non sono buone o cattive, dipende sempre da chi le usa».

2025-10-23 15:58:05
LE GRANDI RETI TECNOLOGICHE E INFRASTRUTTURALI

Intervengono Roberto Cingolani, AD e DG, Leonardo; Gianluigi Greco, Presidente dell’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale, Coordinatore della task force istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per la definizione della Strategia Italiana sull’IA; Alessandro Magnino, Chief Strategy & Transformation Officer, Fastweb+Vodafone; Pasqualino Scaramuzzino, Presidente, Harmonic Innovation Group; Claudio Farina, Chief Strategy and Technology Officer, Snam; Pier Lorenzo Dell’Orco, AD, Italgas Reti.

2025-10-23 15:47:32
L’intervento di Ercole Incalza, Manager pubblico, esperto di economia dei trasporti

«Tre anni fa, con Forgero, Bianchi, Prodi e Lorito ci meravigliavamo del fatto che noi avessimo una conoscenza del Mezzogiorno molto più ampia rispetto a quello che pensavamo. Anche con il direttore Napoletano, decidemmo di scrivere la carta di Napoli: “Cambiata la narrazione sul Sud e sul suo ruolo nel Mediterraneo. C’è un numero di start up paragonabile al nord”. Fu pubblicata su tutti i quotidiani nazionali. Il mezzogiorno muove 35 milioni di tonnellate di agroalimentare. 30 anni fa valeva 66 miliardi. La logistica oggi vale 156 miliardi con 100 mila imprese e 1 milione e mezzo di occupati».

2025-10-23 15:31:17
L’intervento di Michele Pignotti, AD e DG, SACE



«C’è tutto un sistema che supporta le aziende italiane nel loro processo di esportazione. Sace ha un ruolo importantissimo: noi abbiamo uno stock di garazie di 275 miliardi di supporto alle esportazioni. Abbiamo anche la consapevolezza che sia un un momento di crescita, e mantenerla non sarà facile. Noi siamo molto focalizzati sull’agroalimentare: lo scorso anno abbimo rilasciato garazie a progetti per 2,5 miliardi. Fino ad ora il settore è andato meravigliosamente. Stiamo parlando del terzo settore per esportazioni, ma è quello che è cresciuto di più. Come spiegato nel piano Mattei, l’Africa è un mercato molto importante per il futuro».

2025-10-23 15:24:36
L’intervento di Antonio Ferraioli, Presidente e AD, La Doria Spa

«Il mercato italiano è importante, ma soffre di una certa staticità. Abbiamo la fortuna di essere considerati come un brand grazie al Made in Italy. Bisogna capire come arrivare anche su altri mercati. Bisogna garantire un livello di servizi adeguato. Noi garantiamo un livello che si avvicina al 100%. Si deve avere un prodotto di livello. Anche il fattore dimensionale è un problema. Un’azienda deve avere nel suo Dna la crescita».

2025-10-23 15:13:59
L’intervento di Eman Seif, Vicesegretario Generale della Camera di Commercio di Alessandria e Coordinatrice del programma Mediterranean African Market Initiative della World Farmers Markets Coalition



«Noi vorremmo fare un raffronto tra la situazione della sicurezza alimentare tra il passato e il presente. Cosa succederà entro l’ottobre 2026 ad Alessandria? Noi abbiamo cominciato a vendere i prodotti dell’Ucraina sui nostri mercati. Siamo entrati in contatto diretto con la Coldiretti, organizzando questi mercati organizzati. Ma perchè? Abbiamo copiato il modello dall’Italia perchè è risultato vincente. Questo tipo di mercati avranno una seconda serie ad Alessandria. Abbiamo potenziato il sistema alimentare egiziano. Il mercato agricolo locale? C’è anche la distribuzione degli alimenti a KM0. Il nostro supporto consente agli agricoltori di arrivare direttamente ai consumatori. I benefici di questo commercio rimangono all’interno della comunità. La popolazione può avere una dieta più sostenibile».

2025-10-23 15:05:51
Andrea Patrick Ungaro



«Con la crisi Ucraina, l’Europa ha scoperto una dipendenza sul piano dell’approvigionamento del grano. La scorsa settimana a Bari il ministro dell’agricoltura del Ghana, mi ha chiesto quando sarebbero arrivati i trattori. Perchè? Con un mezzo posso insegnare un lavoro ai giovani. Devono essere felici, con la possibilità di avere un futuro. Devono avere un mestiere coerente con la sostenibilità e l’innovazione».

2025-10-23 15:01:00
Agrifood, Sicurezza Alimentare e i Mercati del Futuro

Intervengono Antonio Ferraioli, Presidente e AD, La Doria Spa; Michele Pignotti, AD e DG, SACE; Eman Seif, Vicesegretario Generale della Camera di Commercio di Alessandria e Coordinatrice del programma Mediterranean African Market Initiative della World Farmers Markets Coalition; Federico Vecchioni, Presidente Esecutivo, BF Spa.

2025-10-23 14:58:37
Sara Roversi

Ora l’intervento di Sara Roversi, Membro Advisory Board – Presidente Future Food Institute. «I sistemi agroalimentari devono diventare uno strumento fondamentale, anche di difesa. Sulla Campania è incentrato l’hub Agri-tech. Pensiamo possa rendere ancora più scalabile il nostro sviluppo».

2025-10-23 14:56:09
Costanza Calabrese

A condurre la prima sessione del forum del pomeriggio la giornalista Costanza Calabrese.

2025-10-23 14:48:47
L’intervento di Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste

 

«Il Mattino assume una centralità, si eleva a pensatoio. Gli studi pubblicati dal giornale rispecchiano un’inversione del decadimento del Sud Italia. Per lungo tempo è stata la parte più ricca del nostro paese. Il Veneto era l’area di più povera. Poi ci fu un’inversione di tendenza, con l’abbandono progressivo di attenzione al Mediterraneo. Il Piano Mattei è un’intuizione che non abbiamo avuto noi. Bastava ascoltare Mattei. La sua intuizione fu quella di aprire un dialogo con l’Africa. Ciò metteva l’Italia al centro del Mediterraneo. L’Africa era una colonia, un luogo di sfruttamento. Con il nostro governo riapprocciamo l’Africa per quello che è. Ha due grandi elementi di sviluppo: è il territorio con più terre arabili al mondo e ci sono tanti giovani. L’Italia non si tira indietro nel dialogo. Bisogna valorizzare le potenzialità di quel continente e le nostre come area di sviluppo. L’obiettivo? Cercare di garantire l’autosufficienza alimentare dei paesi africani, garantendo la possibilittà di non andare via per motivi economici. Oggi noi dobbiamo investire sull’immigrazione, regolare. Il nostro governo è quello che ha concesso l’accesso a più immigranti regolari nella storia della Repubblica. L’agricoltura ha un suo ruolo. Sta andando molto bene in Italia, ma è un elemento non centrale nell’economia nazionale. Mentre in Africa rappresenta l’80% delle potenzialità. L’Africa è il luogo dove si contende lo sviluppo della civiltà per i prossimi secoli. L’Africa è contesa tra noi, l’Occidente, la Cina, la Turchia. Ognuno fa la sua parte e deve avere una partnership di sviluppo concreto che vede al centro il Mediterraneo. L’Italia che deve tornare a usare l’economia del mare nella sua interezza – ha affermato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, durante il forum “Cambio di paradigma” oggi a Napoli. «I nostri porti devono tornare a coordinarsi per avere uno sviluppo delle merci competitivo. Per garantire al settore primario il maggior investimento della storia repubblicana, abbiamo dimostrato come far ripartire questo settore. Per farlo bisogna cambiare alcune impostazioni europee, come il green deal: una follia in termini indeologici. Investire sull’agricoltura voleva dire avere numerosi vantaggi: avere cibo di buona qualità aiuta anche alla sanità. Abbiamo lavorato per avere un 2% in più nell’area agricola. Siamo diventati la prima agricoltura per valore aggiunto in Europa ne 2024. Il Sud è una superpotenza a livello italiano nel nostro settore. Sappiamo che si potrà fare ancora meglio in futuro».

2025-10-23 14:33:09
Riprende l’evento

Riprende il forum dell’economia del Nuovo Mondo.

2025-10-23 14:10:22
Tutti gli interventi video

2025-10-23 14:06:34
Zes Unica

Nel corso del forum organizzato da Il Mattino, è intervenuto anche Giosy Romano, coordinatore, Struttura di Missione ZES Unica; Roberta Metsola (video intervista), presidente del Parlamento Europeo.

Video

 

2025-10-23 13:31:56
Lunch break

2025-10-23 13:29:31
Il ministro Francesco Lollobrigida

Francesco Lollobrigida, ministro ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha partecipato all’evento del Mattino. Nel suo intervento ha dichiarato: «Il Mattino assume una centralità, si eleva a pensatoio. Gli studi pubblicati dal giornale rispecchiano un’inversione del decadimento del Sud Italia. Per lungo tempo è stata la parte più ricca del nostro paese. Il Veneto era l’area di più povera. Poi ci fu un’inversione di tendenza, con l’abbandono progressivo di attenzione al Mediterraneo. Il Piano Mattei è un’intuizione che non abbiamo avuto noi. Bastava ascoltare Mattei. La sua intuizione fu quella di aprire un dialogo con l’Africa. Ciò metteva l’Italia al centro del Mediterraneo. L’Africa era una colonia, un luogo di sfruttamento. Con il nostro governo ri-approcciamo l’Africa per quello che è. Ha due grandi elementi di sviluppo: è il territorio con più terre arabili al mondo e ci sono tanti giovani».

Continua Lollobrigida: «L’Italia non si tira indietro nel dialogo. Bisogna valorizzare le potenzialità di quel continente e le nostre come area di sviluppo. L’obiettivo? Cercare di garantire l’autosufficienza alimentare dei paesi africani, garantendo la possibilità di non andare via per motivi economici. Oggi noi dobbiamo investire sull’immigrazione, regolare. Il nostro governo è quello che ha concesso l’accesso a più immigranti regolari nella storia della Repubblica. L’agricoltura ha un suo ruolo. Sta andando molto bene in Italia, ma è un elemento non centrale nell’economia nazionale. Mentre in Africa rappresenta l’80% delle potenzialità. L’Africa è il luogo dove si contende lo sviluppo della civiltà per i prossimi secoli».

«L’Africa è contesa tra noi, l’Occidente, la Cina, la Turchia. Ognuno fa la sua parte e deve avere una partnership di sviluppo concreto che vede al centro il Mediterraneo. L’Italia che deve tornare a usare l’economia del mare nella sua interezza – ha affermato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, durante il forum “Cambio di paradigma” oggi a Napoli. «I nostri porti devono tornare a coordinarsi per avere uno sviluppo delle merci competitivo».

2025-10-23 13:16:00
Le parole di Antonio Gozzi, presidente Duferco, presidente Federacciai e special advisor di Confindustria con delega all’autonomia strategica europea, piano Mattei e competitività

«In Europa non esiste un sistema industriale così diversificato.

Noi continuamo a sentir dire che c’è un problema di produttività: ma non riguarda l’industria. Parlare bene di noi fa bene all’Italia. La crescita è più forte di qualunque disturbo. Il mediterrano come punto di contatto tra l’occidente e il sud? L’Africa è strategica. Noi abbiamo un’occasione unica: possiamo essere ambasciatori gentili. C’è un effetto boomerang di ritorno in Africa verso i cinesi. Un approccio gentile e di collaborazione, ridà alla politica esterna italiana nobiltà. Il Piano Mattei ha il pregio di rilanciare qulla politica. C’è il tema di istruzione formazione».

2025-10-23 13:02:31
Antonio D’Amato, presidente e AD, Seda International Packaging Group



«Parlando di cambio di paradigma, il più importante è stato il riposizionamento del nostro paese a livello europeo con questo governo, attraverso rigore e risanamento dei conti pubblici. Si può far crescere l’economia reale. Ci muoviamo in un contesto molto complesso. Gli altri governi sono in crisi, il nostro no. Siamo in un mondo pieno di crisi. Stiamo vivendo il dramma di una vera guerra, ma stiamo vivendo anche una guerra commerciale. Questo non lo possiamo sottovalutare. Oggi ci confrontiamo con un’economia di stato. Non possiamo non essere a favore del libero mercato, ma io sono contrario al mercato regalato, come stiamo facendo da anni. Si stanno comprando fabbriche italiane con aiuti di stato. Abbiamo bisogno di ritrovare la nostra strada per un forte sviluppo industriale. Se i ceti medi si disgregano, arrivano estremismi e guerre».

2025-10-23 12:54:41
Il nuovo Mezzogiorno industriale e la manifattura di qualità

Interverranno: Antonio D’Amato, presidente e AD, Seda International Packaging Group; Antonio Gozzi, presidente Duferco, presidente Federacciai e special advisor di Confindustria con delega all’autonomia strategica europea, piano Mattei e competitività.

2025-10-23 12:53:15
L’intervento di Adolfo Urso, ministro delle imprese e del made in Italy



 

Sul palco anche il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso: «Ringrazio il direttore per aver organizzato questo forum qui. Il Mezzogiorno ha assunto un ruolo importante nella crescita della nostra Italia. Un cambio di paradigma importante che deve essere percepito da tutti. La crescita europea si era sviluppata sull’asse continentale, su cui tutti avevano puntato. Anche le nostre imprese. Ora quella asse di crescita non c’è più. Gli eventi degli ultimi tre anni impediscono un’ulteriore crescita della rotta continentale verso oriente. Ora l’unico asse di crescita è quello del Mediterraneo, che passa per l’Italia e per il Mezzogiorno, elemento di congiunzione con l’Africa e nel sud-est asiatico. In questo contesto il Sud può avere un ruolo da protagonista».

Il Rinascimento Meridionale

«Io parlerei di rinascimento meridionale. Si può delineare un futuro di sviluppo per imprese e lavoratori. Questo ha una data di inizio significativa: il paradigma del passato si è rotto quando il governo Meloni, con un atto di coraggio, ha tolto il reddito di cittadinanza. Molti pronosticavano le rivolte sociali. Spezzate le catene della rassegnazione e del clientelismo, il Sud ha ripreso a crescere più di quanto siano cresciuti il resto del nostro paese o della nostra Europa. Cresciuta l’occupazione e i contratti stabili. La nostra manovra coniuga, pur avendo la zavorra del reddito e del superbonus, rigore e crescita. Rigore nei conti pubblici, che ha portato le agenzie di rating ha valutare sempre meglio il nostro paese, consentendoci di entrare nella Serie A».

La credibilità del Governo

«Lo spread oggi è a 78. ll rapporto tra decifit e Pil era l’8,2% e oggi scenderà sotto il 3%. La borsa di Milano è cresciuta del 100% in questi tre anni. Nel 2024 abbiamo ottenuto il record storico di investimenti stranieri in Italia. L’inflazione era al 12,6%: oggi è all’1,6%. Siamo un esempio sul controllo dell’inflazione. Abbiamo scalato 7 posizioni nell’indice di attrattività mondiale. Possiamo garantire stabilità. Il Mezzogiorno è al centro. Abbiamo rifinanziato la Zes in questa manovra di bilancio. La credibilità del nostro governo ci consente di riformare la politica industriale dell’Europa, ed è il nostro principale obiettivo. Insieme alla Germania rappresentiamo il fronte delle riforme in Europa. Bisogna orientarla verso il Mezzogiorno».

2025-10-23 12:26:33
L’intervento di Massimo Deandreis, DG, Centro Studi SRM

«Nel 2012 abbiamo inaugurato una collana di studi su vari settori produttivi. Questa collana si intitola “Un Sud che innova e produce”. Mi ricordo che nel 2012 molti mi guardavano e mi chiedevano di cosa stessi parlando. Nonostante la crisi di Suez, questa area sarà strategica anche in futuro. Il Mediterraneo rafforzerà la sua centralità. Sono passati 13mila navi da Suez, il 50 % in meno.La rotta artica è una rotta con delle potenzialità, ma anche molti punti interrogativi. Passa quasi tutta per territorio russo. Oltre a questo, è una rotta che va tenuta aperta da loro, grazie soprattutto al fatto che hanno la più grande flotta di rompighiaccio nucleare. È una rotta che non ha punti di salvataggio in caso di incidente. È una rotta che potrebbe avere significato come rotta energetica perché è un area ricca. L’ultimo punto, è che una rotta che, seppur più breve, non tocca i mercati. È un punto centrale per l’industria dello shipping. Quindi, Suez sì, rotta artica forse solo per un futuro lontano. Non immediato».

2025-10-23 12:14:39
L’intervento di Andrea Annunziata, ex presidente dell’autorità del sistema portuale del Mar Tirreno centrale e della Sicilia orientale



«Il presidente Meloni ha ragione: parlare bene della propria nazione fa bene, il contrario fa male. Devo dirvi grazie, anche al direttore, io ero anticipato dalle notizie che dava il suo giornale. Presentarsi a Miami o in Cina con le notizie che ci precedono ci ha fatto bene. Abbiamo lavorato bene nel confronto. Lo shipping mondiale ha creduto in noi. Con il Pnrr, gli armatori hanno investito nella nostra portualità. Avete creduto prima degli altri, già avevamo i traghetti che guardavano al futuro, prima che si parlasse di transizione energetica. Se da turista vengo a Napoli noto una città che sta facendo tanto nell’ambiente. Siamo cresciuti aspettando un mondo migliore. Il nostro lavoro è stato quello di coordinare questa attività, ma aspettiamo la riforma della portualità. Quello sarà il momento più importante».

2025-10-23 12:07:35
L’intervento di Nello Musumeci, ministro per la protezione civile e le politiche del mare



«Avrei voluto essere lì, ma la mia agenda rende tutto imprevedibile. Lo dice la geografia quale è il ruolo del sud nel Mediterraneo. Potrei dire che lo dice anche la storia, ma preferisco parlare della geografia, che di fatto consacra il Mezzogiorno con un ruolo fondamentale in una prospettiva di crescita e di scambi commerciali. Il Mezzogiorno è il naturale pontile. Persegue obiettivi e interessi diversi rispetto alle regione del nord. Ciò non vuol dire che entrambe non debbano lavorare per il sistema Italia. Si deve disegnare una nuova mappa, qui nasce il piano Mattei. L’Italia conta nel mondo, se conta nel mediterraneo. L’Europa è interlocutrice, non ha mai guardato al mediterraneo. Ha tentato dei progetti di cooperazione, ma sua attenzione era verso il Baltico o verso Est. Oggi è cambiato l’indirizzo. Dal flusso dei migranti siamo arrivati alla ricerca di una seria cooperazione con alcuni paesi africani. L’Italia vuole giocare una partita di primo piano. La Sicilia dista dall’Africa 140 km. Serve una nuova rete portuale. Il governo sta lavorando a creare una rete che può consentire ad alcune città come Napoli, Palermo o Bari, di avere un ruolo centrale. Stiamo lavorando alla riforma dei porti. Fino ad ora abbiamo parlato della superficie del mare, ma una delle sfida più importanti è quella subacquea. Oggi 43 paesi se ne stanno occupando. 10 anni fa era materia solo della marina militare».

2025-10-23 11:58:02
L’intervento di Marie-Caroline Laurent

«Un onore essere qui per rappresentare Aponte. La rotta artica ha un fortissimo impatto sulla sicurezza e sulle condizioni di quegli oceani. L’Africa e il Mediterraneo possono svolgere un ruolo fondamentale negli scambi globali. Per questo abbiamo introdotto una nuova rotta tra l’Italia e l’Africa. Abbiamo sempre sostenuto gli investimenti in Africa, già dal 2023 con un gruppo logistico. Sono molto orgogliosa dei successi che abbiamo raggiunto nel Mezzogiorno, come la rinascita di Gioia Tauro. Abbiamo investito 250 milioni lì e ci auguriamo di ripetere lo stesso investimento anche in futuro, per aumentare la capacità portuale. Napoli è molto importante per lo sviluppo».

2025-10-23 11:52:31
L’intervento di Emanuele Grimaldi



«Questo cambio di paradigma è straordinario, è l’oracolo di Napoli. Alcuni anni fa sembrava più uno spunto per smetterla di piangerci addosso, per rimboccarsi le maniche. Questi risultati sono fantastici, non dimentichiamo i due scudetti in tre anni, le strade di Napoli piene di turisti. Guardando la mattina il telegiornale all’esterno, Napoi sembrava pericolosissima. Tutto è cambiato. La percezione era molto peggio. C’era una narrativa che era peggio della realtà. Uno dei settori trainanti è storicamente quello marittimo. Mi fa piacere essere qui. Negli ultimi anni abbiamo preso il premio come miglior azienda della città. Nel nostro grruppo lavorano 21mila persone, molti sono campani. I marittimi hanno avuto un ruolo centrale, hanno servito il mondo durante la pandemia. Sono stati maltrattati. Durante il Covid in molti paesi non hanno avuto una priorità sulle vaccinazioni. In questi periodi di guerra altri sono morti o sono finiti in carcere. Questo mestiere sta diventando difficile. Al mondo servono 2 milioni di marittimi. Noi avevamo una grande tradizione. È importante essere collegati. L’altro aspetto che vorrei mettere in evidenza è che nella nostra regione sono cresciute molto queste aziende, hanno permesso il traffico e l’esportazione dall’Italia e dal mezzogiorno verso altri paesi».

2025-10-23 11:43:04
Il confronto

Ora un confronto, moderato dal direttore de Il Mattino Roberto Napoletano, tra: Nello Musumeci, ministro per la protezione civile e le politiche del mare; Emanuele Grimaldi, presidente, International Chamber of Shipping; Marie-Caroline Laurent, group senior vice president, maritime policy & government affairs, MSC Group, Massimo Deandreis, DG, Centro Studi SRM, Andrea Annunziata, ex presidente dell’autorità del sistema portuale del Mar Tirreno centrale e della Sicilia orientale.

2025-10-23 11:38:42
L’intervento di Costas Kadis, Commissario europeo per la pesca e per gli oceani



«Il potenziale del mediterraneo è ancora lì. L’oceano, purtroppo, deve affrontare tante difficoltà: inquinamento, cambiamento climatico. Queste difficoltà hanno bisogno di azioni da parte nostra. Dobbiamo farlo per assicurare il benessere delle future generazioni. Il grande potenziale di queste aree deve affrontare anche delle grandi difficoltà. Per essere di successo abbiamo bisogno anche di sforzi coordianti, aiuto delle comunità locali, competenze e scienziati che propongano obiettivi a lungo termine. Dobbiamo standardizzare questi sforzi attraverso il mondo. Sono felice di annunciare che il piano EU 2026 include l’adozione dello European Ocean Act. Abbiamo le competenze, le tecnologie, il capitale e le competenze per creare una Sustaibale Blue Economy che deve aiutarci a creare nuovi lavori e crescita economica. La blue economy ha un potenziale enorme per comprendere e sfruttare il nostro mare in modo come non abbiamo mai fatto prima».

2025-10-23 11:34:14
La seconda sessione

Inizia la seconda sessione “Economia del mare: la nuova geografia dei traffici globali”, sul palco Costas Kadis, Commissario europeo per la pesca e per gli oceani.

2025-10-23 11:22:25
Patrizio Bianchi

Ora sul palco Patrizio Bianchi, Membro Advisory Board – Economista ed ex Ministro dell’istruzione Governo Draghi.

2025-10-23 11:21:40
Parla Raffaele Fitto, Vicepresidente esecutivo della Commissione Europea

Raffaele Fitto, Vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, nel corso del suo intervento all’evento del Mattino ha dichiarato: «Partirei da una doppia riflessione. Mi riferisco al messaggio del Cambio di Paradigma. Questo forum rappresenta la base per iniziare un dialogo negli anni futuri. Dobbiamo domandarci quale sia la dimensione del Mediterraneo. La commissione europea ha approvato il patto per il Mediterraneo. A luglio abbiamo presentato la nostra proposta di bilancio. Mi tocca sempre sentire le critiche sull’Europa come se fosse diretta alla commissione. C’è una proposta della commissione europea che sarà oggetto di un percorso molto lungo e articolato. Semplificazione: abbiamo un commissario che se ne occupa in modo specifico. Semplificazione anche nella modalità dell’utilizzo delle risorse».

La politica della coesione

«Nella nuova proposta di bilancio ci si lega alla flessibilità. Cosa fare dopo il 2026: ho nelle mie competenze quella sulla politica di coesione, che rappresenta 1/3 del bilancio. Non si può continuare ad approcciare alla politica di coesione con scelte fatte con un bilancio del 2021 con una valutazione fatta negli anni precedenti, utilizzandole in questi anni, senza avere flessibilità su ciò che ci accade intorno. Lo sforzo che abbiamo fatto è quello della revisione della politica di coesione che la commissione europea ha varato, che consente alle regione e al governo di modificare il proprio programma, utilizzando le risorse dal primo gennaio dove servono. La seconda questione è legato al Pnrr: c’è una logica in quei numeri. La flessibilità deve essere un elemento concreto» ha spiegato ai presenti.

Il piano Mattei

«Nella nuova proposta di bilancio abbiamo pochi capitoli, chiari, che individuano la situazione globale rispetto alle esigenze globali. Penso al piano Mattei in Italia. Si può rafforzare la situazione esterna per aprirsi a nuovi mercati. La dimensione e la situazione geopolitica porta la commissione europea ad un dialogo con le altre economie mondiali. Nei mesi scorsi la commissione è stata in India per avviare una forte cooperazione. Così capiremo come disegnare un ruolo strategico per il contesto europeo, anche in riferimento ai Dazi. Se noi mettiamo da parte la strumentalizzazione, l’Europa ha definito uno degli accordi migliori a livello globale» spiega nel suo intervento all’iniziativa del Mattino.

Il Mediterraneo

Fitto continua: «Il Mediterraneo? L’Italia può e deve svolgere un ruolo importante nell’ambito della dimensione europea. Non bisogna circosriverlo solo a livello nazionale. L’Italia è collegata allo scenario geopolitico: quello che accade ad est apre opportunità sul Mediterraneo. C’è un nuovo commissario per il Mediterraneo in Europa. Abbiamo costruito una dimensione che porta al patto approvato settimana scorsa, costruito su tre pilastri: le persone, l’economia e la sicurezza delle immigrazioni. Tre tasselli fondamentali che vanno tenuti insieme. Il tema delle persone e della formazione rappresenta l’elemento decisivo su cui costruire questo partenariato. Non è un caso che nel patto del Mediterraneo ci sia il piano di istituire un’Università per il Mediterraneo. Si può costruire un corridoio Europa-Africa-Asia. Dal punto di vista degli scambi commerciali. Anche per affrontare il fattore della sicurezza e dell’immigrazione».

L’immigrazione

«C’è un aumento di 34 miliardi di euro per l’immigrazione nel nuovo piano di bilancio. La capacità di costuire una prospettiva in questa direzione è fondamentale, per costruire una gestione adeguata. C’è la possibilità che questo momento la commissione europea sia sempre più coinvolta. Qui si può fare il punto di quello che viene messo in campo. La prospettiva mediterranea rappresenta un’opportunità per il futuro italiano ed europeo. Ho visto l’Europa da diversi angoli: bisogna evitare la semplificazione della contrapposizione dei ruoli. Abbiamo la necessità di rafforzare i nostri valori, per semplificare le procedure, anche cambiando alcuni approcci» conclude Fitto.

2025-10-23 10:44:32
Marco Fortis

Ora in collegamento Marco Fortis, Direttore della Fondazione Edison, Economista e Vicepresidente Fondazione Edison. «Siamo l’unico paese del Mediterraneo che è creditore verso il mondo. La crescita dell’occupazione è stata trainata dal Mezzogiorno, e ora l’italia è al massimo storico».

2025-10-23 10:36:40
Le parole di Giorgetti, ministro dell’economia e delle finanze



Nel corso dell’evento del Mattino, il direttore Roberto Napoletano ha intervistato il ministro dell’Economia Giorgetti: «In queste ore c’è un consiglio europeo molto importante. In un’epoca in cui si ridefinisce il nuovo ordine mondiale, se L’Europa non assume decisioni importanti diventa un problema. Anche in Europa, nei miei interventi, ho sottolineato che l’atteggiamento sia difensivo, per limitare i danni rispetto ad azioni assunte da altri. Si è discusso dei danni della nuova politica commerciale americana. Ma dobbiamo capire come riscrivere le regole del commercio globale. Noi abbiamo un problema sulla gestione della competizione non trasparente che arriva dall’Asia. Questo è un tema politico» ha spiegato il ministro.

L’economia tedesca

Giorgetti continua: «Con la logica dei mercati aperti ci stiamo esponendo a un rischio di desertificazione industriale importante. Altri sistemi usano gli aiuti di stato per la loro industria, noi no. In Europa sopravviveranno due- tre compagnie aeree, con difficoltà. L’Europa per anni è stata guidata dalla politica economica tedesca. Siamo andati in crisi quando sono mancate leadership forti in Germania, e quindi in Europa. Noi ci stiamo reinserendo grazie alla nostra stabilità politica. Il modello classico non è più proponibile. Ora c’è una fase di transizione dolorosa. Noi partiamo nei confronti dei giudizi non con una buona reputazione».

Il rating dell’Italia

«L’Italia ha sempre avuto la figura della pecora nera. Per far cambiare idea ci vuole tempo. Noi abbiamo sempre fatto meglio di quello che abbiamo annunciato, ed è stato rotto il pregiudizio nei nostri confronti. Rispetto alla valutazione che hanno altri paesi, siamo sottovalutati. Ma con questo tipo di politica i risultati arriveranno. Non dobbiamo sederci sugli allori. Aumentando la competizione, bisogna aumentare le prestazioni. Quando si aumenta il rating del paese, anche quello delle banche segue lo stesso destino, con riduzione dell’onere degli interessi. Questo è un dividendo di lungo periodo per cui bisogna impegnarsi» ha detto il ministro.

I giovani

«La prima manovra senza decifit dopo molti anni? Altri paesi in Europa abbiamo indici di crescita superiore rispetto a noi. La vecchia Europa ha una serie di problemi. Anche l’aspetto demografico non è banale. Il Pil pro-capite è aumentato, quello aggregato no, perché stiamo invecchiando. Un paese che invecchia è meno innovativo. I giovani devono trovare qui un posto per il proprio futuro. Dobbiamo creare un ambiente favorevole per i giovani. Il Sud ha ancora una fascia di giovani che cercano occupazione, e non è banale. Il Sud oggi potrebbe approfittare delle nuove dinamiche del nuovo ordine mondiale. Ora il Mediterraneo è nuovamente centrale. Il Sud è il ponte naturale verso l’Africa, per tante cose. A partire dall’approvvigionamento energetico. Noi abbiamo creato anche la Zes, una serie di situazioni che favoriscono investimento nel Sud. Il Mediterraneo diventerà decisivo anche per l’Europa. Se faccio questo lavoro penso che questo possa essere uno dei pilastri per la crescita del paese. La crescita che può arrivare dal Sud è una carta decisiva. Bisogna equilibrare i pesi anche in Europa».

2025-10-23 10:16:24
Le parole di Manfredi

Nel corso del suo intervento all’iniziativa del Mattino, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha dichiarato: «Quella del direttore Roberto Napoletano è un idea forte: guardare al Mediterraneo da Napoli. Un ringraziamento anche alla dottoressa Caltagirone e alla presidenza. Abbiamo sempre avuto una sponda molto importante con l’altro lato del Mediterraneo. Napoli rappresenta un ponte straordinario. Stiamo facendo un ottimo lavoro di modernizzazione della città. Avvertiamo, grazie a dati completi, con forza come oggi Napoli rappresenti un baricentro rispetto a una nuova visione del Mediterrano, che è una straordinaria opportunità di crescita». «E deve partire dal valore del capitale umano. Napoli accoglie tanti giovani che arrivano da altri paesi, e lo facciamo con la sensibilità d una grande capitale. Guardare a una nuova dimensione di crescita e sviluppo che coniughi creatività e integrazione culturale credo sia una visione moderna e vincente della nostra regione. Per questo motivo sono molto felice che questo dibattito affronti tanti temi. Stiamo investendo molto in città. Abbiamo la grande opportunità di Bagnoli e dell’America’s Cup. Abbiamo anche una nuova dimensione, questo cambio di paradigma, che vede un nuovo paradigma del Mezzogiorno. Un luogo che ha sempre messo in campo grande energia e grande talento. La strada che stiamo percorrendo ci darà tante soddisfazioni».

2025-10-23 10:00:41
Le parole di Matteo Lorito

«Il cambio di paradigma è stato un postulato del direttore Napoletano quando è arrivato a Napoli. Oggi abbiamo tutte le componenti per vedere e constatare un cambio importante. Abbiamo studenti apprezzatissimi all’estero, abbiamo il Pnrr che per la prima volta ha finanziato il cambiamento tecnologico. Abbiamo Mediterraneo estremamente ricettivo. Ci sono tutte le componenti per creare un mondo nuovo. Immaginiamo gli studenti che portano in giro nel mediterraneo la conoscenza e un messaggio di pace», ha detto il Rettore della Federico II Matteo Lorito.

2025-10-23 10:00:02
Le parole del direttore

«Per un quarto di secolo l’italia è stata il fanalino di coda. Ora il quadro si é ribaltato. Se l’Italia ha guadagnato reputazione in un quadro economico sociale, economico e culturale. C’é un terzo cambio di paradigma che cambia tutto. Con la crisi dell’asse est – ovest si è creato un nuovo asset. La collocazione stategica di un paese cambia tutto. Il Mediterraneo è diventato centrale, é un punto d’incontro tra occidente e sud globale», ha detto il direttore de Il Mattino Roberto Napoletano.

2025-10-23 09:55:31
Le foto della giornata

2025-10-23 09:55:01
Segui la diretta video dell’evento

La diretta streaming dell’evento

2025-10-23 09:18:34
Il forum a Napoli

Abbiamo raccontato per un anno e mezzo il Cambio di Paradigma del nuovo Mezzogiorno e della nuova reputazione internazionale dell’Italia. Abbiamo detto e ripetuto che bisognava uscire dalla cultura del piagnisteo e dell’autoflagellazione.

“Cambio di paradigma”, il forum a Napoli: il punto d’incontro tra l’Occidente e il Sud globale

Cambiare la narrazione non significa inventarla, sarebbe un delitto, ma documentare piuttosto il buono che si è fatto, quasi sempre nascosto da un racconto omissivo, per trasferire la fiducia contagiosa che serve per fare il molto che si deve ancora fare. Questo è il Cambio di Paradigma. Dopo un quarto di secolo di Italia fanalino di coda dell’Europa e il suo Mezzogiorno fanalino del fanalino, il quadro si è ribaltato in quasi tutti i suoi principali indicatori. L’Italia è vista sempre di più come un modello di stabilità politica e come un Paese affidabile. Ha ritrovato la capacità di fare investimenti, preserva la disciplina delle finanze pubbliche e realizza la crescita possibile in un contesto di disordine globale bellico, commerciale, economico e sociale. È sempre davanti ai grandi Paesi europei del G7.

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Le coordinate dello sviluppo economico, geopolitico e industriale stanno cambiando con una rapidità senza precedenti. Le nuove rotte del commercio globale, il ruolo strategico dell’energia, l’espansione delle reti digitali e infrastrutturali e il capitale umano si impongono come leve decisive di una trasformazione epocale.
In questo scenario nasce Cambio di Paradigma, forum promosso da Il Mattino, alla sua prima edizione, con l’ambizione di diventare un punto di riferimento per il dibattito sul futuro dell’Italia e dell’area euromediterranea. Due giornate di confronto a Napoli, città simbolo di rigenerazione e laboratorio di sviluppo, dove università, imprese e istituzioni tracciano nuove traiettorie di crescita. Un’occasione per interpretare i grandi cambiamenti globali attraverso la lente del Sud, grazie al contributo di economisti, imprenditori, accademici e rappresentanti del mondo istituzionale. Un dialogo internazionale per costruire, insieme, l’economia del nuovo mondo. 

– 23-24 ottobre 2025, Università degli Studi di Napoli Federico II

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