Tiziano Ferro e Victor Allen convolarono a nozze nel 2019. Insieme, hanno formato una famiglia negli Stati Uniti, assieme ai loro bimbi Margherita e Andres. Sei anni dopo, per il cantante arrivato al successo con Xdono, è cambiato tutto. Il matrimonio con Victor è giunto al termine e, dopo il divorzio, Ferro ha rivoluzionato la propria carriera cambiando manager e casa discografica. Una nuova vita, non priva di difficoltà, di cui Tiziano ha parlato pubblicamente per la prima volta.
Il divorzio da Victor e la vita negli Usa per i figli
Di fronte all’imminente uscita del suo nuovo disco, Sono un grande, Tiziano Ferro spiega in una nota stampa che dentro “c’è finito tutto quello che è accaduto in questi due anni, un grande disastro ma non solo”. Perché quel che è accaduto è il divorzio dal marito Victor Allen. “Un rapporto che finisce è una sconfitta. – ha confidato il cantante al Messaggero – E subentra anche un elemento di autoflagellazione: ero una persona con tanta voglia di vivere e ora mi ritrovo incastrato qui, negli Usa, come un cretino”.
A tenerlo vincolato agli Stati Uniti, ai suoi occhi “un luogo alienante nel quale non ho punti di riferimento”, è l’amore per i figli, i piccoli Margherita e Andres. Dopo il divorzio Ferro ha ottenuto la custodia dei bambini, “ma non vorrei portarli via dall’America, anche se potrei” spiega intervistato dal Corriere. Tornare in Italia con loro significherebbe privarli delle visite all’altro papà: “Sarebbe una cattiveria e non me la sento”. Con Victor, d’altronde, “siamo in buonissimi rapporti, non c’è stata nessuna guerra”.
Tiziano Ferro canta gli attacchi di panico
Il titolo del nuovo disco è Sono un grande, per Tiziano Ferro un tentativo di autoconvincimento: “Tendo all’autostima bassa… Il titolo suona spocchioso, arrogante invece è un mantra. – racconta al Corriere – Lo insegna la psicanalisi, se una cosa la dici a voce, stai già iniziando a risolverla. Mi sono sempre sentito in dovere col destino, forse perché vengo da due famiglie che vedevano la dignità nella privazione e nella sofferenza”.
Nelle nuove canzoni Ferro torna ad affrontare il tema della salute mentale – dopo aver parlato di depressione nell’album precedente. Stavolta il cantante racconta degli attacchi di panico, sperando di farlo nel modo giusto: “Mi fa rabbia il fatto che si parli di salute mentale solo perché va di moda: ahimè è diventata un argomento da social network”. Quello che il cantautore ha scelto di sottolineare non è la paura, quanto la ritrovata capacità di sconfiggerla.
Seppur gli attacchi di panico sono “tra i nemici più difficili da combattere in un periodo già così complesso”, la terapia gli ha insegnato il modo di metterli a tacere. “Ho gli strumenti per fare un’indagine e capire a che punto sono della mia saluta mentale: questo è tanto e lo devo condividere”. Conto fino a 3 /non svengo più canta nel brano 1-2-3, dal nome del metodo che utilizza quando percepisce l’arrivo di una crisi. Io sono un grande, insomma, è il racconto di un periodo di sbagli, paure e distruzioni, ma anche un inno di rinascita e ricostruzione.