Fughe da fermo, il cui titolo si ispira all’esordio letterario di Edoardo Nesi, vuole essere uno stimolo per ritrovare il piacere di leggere. Dunque, ogni settimana, insieme a Martina Fasola del Libraccio di Como, che già collabora alla rassegna culturale Strade Blu Live, vi suggeriamo tre nuove letture per il weekend. La magia di un libro è anche quella di accompagnarti in altri mondi, di farti entrare in empatia con i suoi protagonisti. Di prenderti per mano e riconsegnarti altrove, con la sensazione di avere vissuto un’esperienza nuova da conservare nel tempo. E allora buon viaggio tra le pagine di queste nuove storie, ovunque vi conducano anche in autunno mentre salutiamo l’ora legale.

1 . Gli indegni . Francesco Abate

Einaudi

Da leggere perché. Gli anni 80′ che bussano alla porta, e ti portano fuori. In tutti i sensi. 

Sinossi

La storia d’amore di due anime ribelli che si rincorrono attraverso gli irriverenti, adrenalinici, dolorosi anni Ottanta. Travolgente e malinconico, Gli indegni racconta l’ansia struggente di vita che lacera ogni giovinezza. A sedici anni Livio esce di casa senza scarpe, e scappa. Non ne può più delle gabbie della sua famiglia e vuole andare a Firenze ad ascoltare Patti Smith. Non è un capobranco, piuttosto un mediano. È un ragazzo entusiasta, magari un po’ goffo: ripete sempre «Livio da Cagliari» a chiunque gli chieda chi sia. Al concerto incontra Anaïs, spregiudicata e magnetica, e se ne innamora alla follia. Lei lo inizia alle droghe, al divertimento oltre ogni limite, alla libertà sessuale, trascinandolo in una nuova epoca della sua esistenza, dal punk all’house music, dai gay club alle affollate disco arcobaleno. Con Anaïs Livio comincia anche a frequentare la casa di Cesare, un uomo gentile che accoglie sotto il suo tetto gli «indegni»: artisti bohémien e giovani che non si arrendono ai modelli di vita imposti dalla società. Anaïs però corre troppo veloce, e Livio la perde subito, la ritrova e la perde altre mille volte. Per un decennio tenta di raggiungerla senza mai riuscirci davvero, cercandola ostinato nel corpo di chiunque incontri. La ritroverà a Parigi, Londra, poi di nuovo a Cagliari, ma sempre piú smarrita in un vortice di sesso e droghe, di relazioni sbagliate e passi falsi. Fino a un epilogo inatteso e commovente. Fatevene una ragione, siamo indegni. Ma voi siete giovani. Siete ancora in tempo, se volete. Camuffatevi. Barate. Indossate una veste che vi protegga e non vi sveli, nascondetevi tra le persone, mentite a loro, a voi. Nessuno escluso. Però, badate: non ho la certezza che questo vi possa salvare dall’infelicità.

indegni

2 . Empusium . Olga Tokarczuk

Bompiani

Da leggere perché. Olga Tokarczuk rivisita certe atmosfere alla Thomas Mann, torna al tema amato della natura e del suo potere, irride i triti rituali dell’amicizia al maschile e tratteggia un ritratto di giovane pensoso che nel dolore e nella paura impara a crescere e a credere in ciò che è.

Sinossi

  1. Il giovane Mieczyslaw, malato di polmoni, arriva a Görbersdorf, noto centro di cure della Bassa Slesia, ed entra subito a far parte della piccola variegata comunità che aspetta la guarigione − o altro − passeggiando, conversando, mangiando e bevendo saporose specialità locali. Filosofia, amore, arte, guerra, e poi le donne, sempre le donne: questi i temi prediletti dai suoi compagni di pensione e terapia. Nella pensione in cui M. abita succedono strane cose: la moglie del proprietario è appena morta in circostanze misteriose, e il ragazzo è attratto dalla sua stanza, dalla sua storia. Ma anche altre storie lo avvincono: per esempio la leggenda locale che vuole che nei boschi riposino singolari creature terrigne, calde e seducenti quanto feroci. Ancora donne. E mentre tra chiacchiere, potenti cordiali alle erbe, confidenze e tirate fanatiche i suoi compagni di ventura cercano di allontanare i presagi di morte che li accerchiano, M. scoprirà l’attrazione che lo lega a Thilo, giovanissimo artista, e le sfumature di slanci e sentimenti che lo abitano, lo fanno inimitabile, forse lo salveranno.

Empusium

3 . Un libro di martiri americani . Joyce Carol Oates

Sellerio

Da leggere perché. Con la potenza narrativa che la contraddistingue, Joyce Carol Oates ci offre un ritratto profondo e impietoso dell’America contemporanea: una terra segnata da divisioni morali, politiche e sociali. Un’opera monumentale e profondamente umana, che dà voce e mette in scena l’eterna lotta tra compassione e fanatismo, giustizia e vendetta, odio e comprensione.

Sinossi

Luther Dunphy è un fervente cristiano evangelico di Muskegee Falls in Ohio, convinto di essere un “soldato di Gesù”, che Dio gli parli e che abbia scelto proprio lui per una missione: fermare il medico che da qualche mese pratica aborti in una clinica pubblica della cittadina. Augustus Voorhees è un medico progressista convinto da sempre che spetti alla donna il diritto di decidere per se stessa e per questo pratica anche interruzioni di gravidanza. Quando, una mattina, Luther Dunphy spara a Augustus Voorhees e a un suo collaboratore, ammazzandoli, non mette fine solo alla vita del suo nemico e alla sua libertà, ma coinvolge e sconvolge per sempre anche la vita di entrambe le loro famiglie. Le mogli, ma soprattutto le figlie, dovranno per sempre fare i conti con quel giorno che ha cambiato le loro vite. Naomi, la figlia del medico, dovrà riuscire a ricostruirsi un futuro tra rabbia, odio, disperazione e assenza; Dawn, quella dell’assassino, cresciuta nella fede cieca del padre, dovrà fare i conti con le insicurezze, i dubbi e le responsabilità che ricadranno sulle sue spalle.

Un libro di martiri americani