Il 25enne cresciuto nella Stella Azzurra è il miglior rimbalzista del campionato, fondamentale nell’avvio di Trapani, imbattuta dopo tre giornate. “Ho imparato a conoscere il mio ruolo e a restare sempre concentrato”

Miglior rimbalzista del campionato – per media (11) e per rendimento proiettato sui 40 minuti – quarto per valutazione media (21.3), e primo per valutazione sui 40’. Paul Eboua, al suo secondo anno a Trapani, si è letteralmente mangiato le prime tre giornate di Serie A, fino all’ultima contro Cantù: 18 punti, 16 rimbalzi, 32 di valutazione. Seconda doppia doppia di fila dopo quella contro Venezia. Trapani ha già recuperato i 4 punti di penalità con cui era partita, grazie a tre vittorie su tre. E uno dei protagonisti assoluti di questo avvio è proprio lui: 25 anni, 203 centimetri, camerunense ma formato in Italia (per questo può giocare da italiano), dove è arrivato appena quindicenne per crescere nella Stella Azzurra Roma. “Siamo partiti con quattro punti di penalità e sapevamo che serviva vincere subito per risalire. Non è stato facile, tra assenze e infortuni, ma ognuno ha cercato di dare qualcosa in più. Io ho cercato di farmi trovare pronto, conoscendo già il sistema del coach, studiando i compagni e il gioco per dare ciò che serviva. La chiave per me è stata la consapevolezza: capire dove posso dare di più, sapere qual è il mio ruolo, restare presente e concentrato in ogni momento. Fare le piccole cose, che poi diventano grandi. Ho lavorato tanto dentro e fuori dal campo, su me stesso”.