Nelle circolari di ministero della Salute e Regione Sicilia non si cita il West Nile che sta iniziando a fare paura e che è comunque, principalmente, trasmesso da zanzare (del genere Culex) infette. Si parla genericamente di arbovirosi trasmesse da Aedes spp e dai virus Chikungunya e Dengue. In tutti i casi si tratta, compreso il West Nile, di virus trasmessi dalle zanzare: perché c’è quella che porta la febbre gialla, quella che porta il virus dell’encefalite, quella che porta la febbre Zika ed ancora quella che innesca la febbre Dengue. Ed è il momento, “visto la situazione epidemiologica internazionale” (scrive il ministero della Salute ndr), di tenere a debita distanza ogni tipo di zanzara.  

“Considerata l’attuale situazione epidemiologica internazionale delle malattie trasmesse da Aedes spp e alla luce dell’evento Giubilare, attualmente in corso, che sta portando in Italia un elevato afflusso di persone provenienti da ogni parte del mondo, inclusi i Paesi dove le arbovirosi (quali dengue, chikungunya e zika) sono endemiche o epidemiche – scrivono dal ministero – si invitano le Regioni e le pubbliche amministrazioni a verificare e rafforzare tutte le misure previste dal piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi”. Nessun allarme, non al momento. Ma è tempo di espliciti e forti richiami. 

L’Asp di Agrigento, nella persona del direttore del dipartimento di Prevenzione Girolama Bosco, ha già scritto a tutti i sindaci della provincia. E lo ha fatto sollecitando “i necessari interventi di bonifica ambientali al fine di diminuire il rischio delle malattie veicolate da insetti e roditori”, sottolinea.  “Gli interventi di derattizzazione, disinfestazione, diserbamento e pulizia straordinaria dei centri abitati – ha spiegato la dirigente – rappresentano i migliori interventi per la tutela della salute dei cittadini”. Come dire insomma: “uomo avvisato, mezzo salvato”.

Oltre a sensibilizzare i sanitari di medicina generale, i pediatri di libera scelta, infettivologi, medici di pronto soccorso e specialisti affinché casi di arbovirosi siano immediatamente segnalati all’autorità sanitaria, vengono consigliate tutte le buone pratiche finalizzate ad eliminare possibili focolai larvali negli spazi privati (oltre che pubblici) come giardini, orti, implementando tutte le azioni di bonifica ambientale. Nessun allarme, ribadiamo. Meno che mai per l’Agrigentino. Ma soltanto – consapevoli anche dello stato di abbandono e degrado in cui versano, a livello provinciale, molte aree pubbliche e private – di raccomandazioni utili alla prevenzione. Perché – rimanendo sempre sul “terreno” di proverbi ed espressioni popolari – “prevenire è meglio che curare”. 

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