Nel corso del forum de Il Mattino organizzato questa mattina e domani a Napoli, ha preso la parola, intervistata del direttore Roberto Napoletano, la presidente del parlamento europeo Roberta Metsola: «Ogni volta che incontro giovani, imprenditori o protagonisti della vita politica, sociale e culturale provenienti dall’area del Mediterraneo, resto sempre colpita dalla stessa energia e dal senso di possibilità, dalla stessa convinzione che il futuro possa essere migliore. Il sud dell’Europa irradia fiducia, traina la crescita, l’innovazione e la cooperazione, portando avanti l’Europa intera».
«Il sud rappresenta già una potente forza di stabilità e ambizione. Basta guardare alla solida base industriale e creativa dell’Italia. Alla solidità della leadership di Spagna e Portogallo nel settore delle energie rinnovabili e al ruolo strategico nel garantire rotte marittime e catene di approvvigionamento vitali. La stabilità non è un dono che i pochi concedono ai molti, ma una responsabilità che dobbiamo condividere tutti. Il sud mostra come resilienza e solidarietà possano procedere di pari passo, rendendo l’Europa più forte», ha continuato.
«Il Mediterraneo per troppo tempo è stato visto come il punto debole dell’Europa, ma oggi sta diventando la frontiera delle opportunità. Basti pensare al ruolo della regione a contribuire e a garantire un accordo di pace a Gaza, o nel promuovere progetti pioneristici di energia pulita. Per la prima volta abbiamo un commissario europeo dedicato al Mediterraneo. E l nuovo patto per il Mediterraneo pone questa Regione al centro della nostra azione, non è più ai margini, ma è il ponte dell’Europa. E L’Italia, con la sua storia e la sua geografia, è nella posizione ideale per collegare L’Europa con L’Africa e il Medio Oriente. Abbiamo fatto molta strada, costruendo partenariati con la Tunisia e l’Egitto, basati su investimenti, crescita e Stato di diritto, affrontando insieme sfide come la migrazione e il cambiamento climatico. Il nuovo patto per il Mediterraneo su questo approccio, ed estende la nostra cooperazione a un numero maggiore di partner africani. Segue lo stesso spirito del piano Mattei italiano, basato su uguaglianza, investimento e beneficio reciproco. Enrico Mattei l’aveva capito prima di molti altri. La cooperazione tra continenti rende entrambi più forti. Quando l’Africa prosprera, lo fa anche L’Europa».
«Il nuovo ordine globale sarà definito dalla cooperazione tra continenti, non dalla competizione. L’Europa deve ascoltare, rispettare e mantenere le promesse fatte. Quando incontro i leader africani mi rendo conto che una vera partnership nasce da reciproca onestà. L’Europa deve essere orgogliosa dei risultati raggiunti, ma anche sincera rispetto a quello che può ancora migliorare. Il nuovo ordine globale non sarà definito dalla competizione tra continenti, ma dalla cooperazione tra essi. Questo cambiamento di mentalità è già nato, e l’Europa deve abbracciarlo pienamente se vuole continuare ad essere un operatore globale di primo piano. I nostri paesi mediterranei sono il ponte naturale verso il Sud Globale. Per geografia, cultura e storia. Io sono cresciuta in un’isola del Mediterraneo e so bene quanto siano intrecciati i nostri destini. Così forgiamo un’Europa più forte e consapevole della propria forza, aperta al mondo invece di voltarsi su se stessa», ha concluso.