di
Massimiliano Jattoni Dall’Asén
Nella notte tra il 25 e il 26 ottobre, torna l’ora solare. Ma la Società italiana di medicina ambientale e Codacons chiedono l’ora legale permanente. Nei 7 mesi scorsi, secondo Terna, il risparmio è stato di 90 milioni di euro
Le lancette tornano indietro, il buio di sera arriva prima e le giornate si accorciano: nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre l’Italia saluta ancora una volta l’ora legale. Ma dietro questo semplice gesto, che dà il via ai 5 mesi dell’ora solare e ci regala un po’ di luce in più al mattino, si nasconde un cambiamento che pesa, secondo gli esperti, su salute, ambiente e bollette. È l’allarme lanciato anche quest’anno da Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e Consumerismo No Profit, con il sostegno del Codacons, che rilanciano la richiesta di rendere l’ora legale permanente, ovvero per tutto l’anno. La proposta ha già raccolto oltre 350 mila firme online (qui la petizione).
I risparmi dell’ora legale e i benefici per l’ambiente
Partiamo dai soldi. Secondo gli ultimi dati diffusi da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale guidata da Giuseppina Di Foggia, nei sette mesi di ora legale del 2025 il sistema elettrico italiano ha beneficiato di minori consumi per 310 milioni di kWh, pari al fabbisogno annuo di circa 120 mila famiglie. Un risparmio che si traduce in oltre 90 milioni di euro in meno sulla spesa energetica nazionale e in un taglio alle emissioni di CO₂ di circa 145 mila tonnellate. Per dare un’idea, è come se fossero stati piantati oltre 4 milioni di alberi.
Nel periodo considerato – da domenica 30 marzo a domenica 26 ottobre 2025 – il costo medio del kilowattora per il «cliente domestico tipo in maggior tutela» è stato di 29,1 centesimi di euro, secondo i dati dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera). Dal 2004 al 2025, il minor consumo di energia elettrica dovuto all’adozione dell’ora legale ha superato i 12 miliardi di kWh, con un risparmio economico complessivo di circa 2,3 miliardi di euro per i cittadini italiani.
Quando l’orologio biologico si ribella
Il passaggio da un orario all’altro non è solo una questione di bollette e consumi, benefici economici e ambientali, ma anche di salute. «Il cambio tra ora legale e ora solare altera la ritmicità circadiana, cioè il nostro orologio biologico interno», spiega Alessandro Miani, presidente di Sima. L’organismo, abituato a una certa luce e a determinati ritmi, può risentirne: «Il mancato allineamento ai cicli naturali influisce su pressione arteriosa, frequenza cardiaca e qualità del sonno. Diversi studi hanno rilevato un aumento delle patologie cardiache nei giorni successivi al cambio d’ora».
Un’indagine dell’Università di Stoccolma, ad esempio, ha segnalato un +4% di attacchi cardiaci nella settimana successiva al ritorno all’ora solare.
E non si tratta solo di cuore: molti soffrono di insonnia, stanchezza, calo di concentrazione e umore più instabile, con ricadute su lavoro, scuola e relazioni personali.
Incidenti, sicurezza e… criminalità
Il buio anticipato non incide solo sul morale. Durante i periodi di ora legale, le ore di luce serale favoriscono una diminuzione fino al 13% degli incidenti stradali a danno dei pedoni, grazie alla migliore visibilità. Con l’ora solare, invece, aumentano gli incidenti nelle ore serali, e alcuni studi – come una ricerca australiana – hanno perfino segnalato un incremento dei suicidi nelle settimane successive al cambio dell’orario. Anche la sicurezza urbana risente del ritorno al buio: furti e rapine tendono a crescere nelle prime ore serali, quando le città si trovano più a lungo immerse nell’oscurità.
L’appello: «Un’ora di luce in più, per un Paese migliore»
«L’Unione Europea», ricorda Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo, «ha già previsto dal 2019 la possibilità per gli Stati membri di scegliere in autonomia se mantenere o abolire il cambio dell’ora. L’Italia dovrebbe cogliere questa occasione». La richiesta è chiara: abbandonare definitivamente l’ora solare e adottare l’ora legale tutto l’anno. Una scelta che, secondo Sima e Codacons, significherebbe più luce, meno consumi, più sicurezza e una salute migliore per milioni di cittadini.
Nuova app L’Economia. News, approfondimenti e l’assistente virtuale al tuo servizio.
SCARICA L’ APP

Iscriviti alle newsletter de L’Economia. Analisi e commenti sui principali avvenimenti economici a cura delle firme del Corriere.
24 ottobre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA
