Charles Leclerc si presenta in Messico con il miglior tempo nella prima sessione di prove libere: il monegasco ha spiccato un 1’18”380 con le gomme soft. Si tratta di un turno che conta poco perché la pista era veramente molto sporca, tant’è che l’anno scorso George Russell era arrivato a 1’17”998. E non è casuale che nove delle dieci squadre abbiano deciso di sostituire un titolare con un rookie.  

La Ferrari ha affidato la SF-25 di Hamilton ad Antonio Fuoco: il calabrese, vincitore di una 24 Ore di Le Mans, è stato sfruttato per una sessione di lavoro molto intensa che niente aveva a che fare con la ricerca delle prestazioni. Non deve sorprendere se Antonio ha chiuso ultimo a quasi 2”5 da Leclerc. La Scuderia fa testa e coda: la squadra di Maranello ha cercato conferme sulla capacità di respirare con l’aria rarefatta. Leclerc ha fatto anche una prova con il sedile che è stato preparato per il 2026, mentre Fuoco ha fatto un lavoro approfondito di acquisizione dati finalizzato anche all’analisi dell’impianto di raffreddamento della 678. 

Leclerc ha svolto anche un long run mostrando un buon passo: la sensazione è che la Scuderia abbia lavorato con la benzina del secondo run, mentre Oscar Piastri con la McLaren la durata l’ha fatto con più carburante, risultando più costante. Ma il leader del mondiale è solo quarto nel giro secco: l’australiano paga quattro decimi dalla Ferrari. Non deve stupire perché Oscar è stato il primo a utilizzare le soft e la pista poi è andata migliorando. 

Alle spalle di Leclerc c’è tanta Italia: Kimi Antonelli è secondo con un distacco di soli 107 millesimi, dimostrando una buona adattabilità al tracciato messicano anche con la gomma più morbida (C5). Sulla W16 di Russell è apparso Frederick Vesti: il collaudatore ha chiuso 14esimo, risultando il terzo dei rookie. 
L’unica squadra con i due titolari è stata la Sauber: Nico Hulkenberg è terzo a 380 millesimi e Gabriel Bortoleto è quinto a mezzo secondo, con in mezzo la McLaren di Piastri. La squadra svizzera conferma la fase di crescita nella trasformazione in Audi. 

La sorpresa è Arvid Lindblad: il britannico di origini indiane e svedesi è ottimo sesto con la Red Bull di Max Verstappen. Il pupillo di Helmut Marko aveva un compito delicato: mostrare di saper andare forte, senza fare danni alla macchina del campione del mondo. Lindblad ha messo la RB21 a sei decimi dalla vetta: quando il ragazzo ha sparato il suo tempo, Max si è lasciato andare ad un sorriso liberatorio sul muretto dei box. La Red Bull sarà competitiva anche qui con un pacchetto di aggiornamento che non si limita al raffreddamento. Arvid si è sistemato davanti a Yuki Tsunoda. Il giapponese, ottavo, non deve sentirsi umiliato perché il rookie ha beneficiato di un serbatoio più vuoto, mentre lui ha proseguito gli esperimenti per la gara. 

mezzo alle due Red Bull si è infilato Esteban Ocon con la Haas: il francese è settimo con la VF-25 dotata degli aggiornamenti al fondo apparsi ad Austin. Sulla macchina di Bearman c’era Ryo Hirakawa, il pilota spinto dalla Toyota. L’esperto giapponese si è classificato 16esimo, mettendosi alle spalle altri quattro rookie. 

Al nono posto troviamo un ottimo Franco Colapinto con l’Alpine , mentre Paul Aron sulla A525 di Gasly si è infilato al 15esimo posto. La Top 10 è completata dalla Williams di Alexander Albon, di un soffio davanti alla Racing Bulls di Isack Hadjar autore anche di un innocuo testacoda. 

Sulla Williams di Sainz c’era l’americano Luke Browning che ha chiuso 18esimo, davanti all’Aston Martin di Jack Crawford, mentre il titolare Fernando Alonso è 12esimo con l’altra verdona: lo spagnolo sperava qualcosa di più in altura. 

Pato O’Ward sulla McLaren di Lando Norris ha fatto la sua parte: il tester di Woking, escluso Lindblad, è stato il più veloce dei rookie con il 13esimo posto. Si è ben difeso anche Ayumu Iwasa 17esimo con la Racing Bulls di Liam Lawson. 

Nel secondo turno vedremo solo i titolari e si comincerà a fare sul serio…  

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