Una «ballroom» alla Casa Bianca da oltre 350 milioni di dollari (costo lievitato già di 100 milioni): le principali compagnie della Silicon Valley mettono mano al portafogli per far felice il presidente
Quasi ogni presidente degli Stati Uniti d’America ha commissionato delle ristrutturazioni – più o meno sostanziali – alla Casa Bianca. Basti pensare al celebre balcone della facciata sud voluto da Harry Truman, o all’allestimento museale con mobili d’epoca della first lady Jacqueline Kennedy negli anni ’60, poco prima dell’omicidio di suo marito John.
Donald Trump non sembra voler fare eccezione a questa regola centenaria, ma fa le cose in grande, a suo modo: una nuova sala da ballo da 8.360 metri quadrati con una capienza di 1.000 ospiti che, stando allo stesso presidente, avrebbe superato la sorprendente cifra di 350 milioni di dollari.
La somma monstre, lievitata già di 100 milioni rispetto a una precedente stima, non graverà però sui corrispondenti americani. In parte sarà pagata dallo stesso Trump (non è stato rivelato quanto metterà di tasca sua). Il grosso però sarà a carico di una lunga lista di donatori, appena rivelata dalla stampa americana. In questo elenco spicca la crema della Silicon Valley: Google, Apple, Microsoft, Amazon, OpenAI, Meta e tante altre ancora, i cui leader sono stati recentemente invitati ad una cena di gala voluta dal presidente statunitense.
Oltre 20 milioni di dollari arriveranno da YouTube, cioè da Google, per una causa del 2021 intentata da Trump per la sospensione del suo account a seguito dell’attacco al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Dei 24,5 milioni di dollari da pagare per l’accordo, si specifica che 22 milioni andranno proprio allo sviluppo di una sala da ballo della Casa Bianca.
Le donazioni delle big tech
Il finanziamento del Trump’s Ballroom è solo l’ultimo di una serie di donazioni graziosamente concesse al presidente dal mondo – un tempo di fedele osservanza Democratica – delle Big Tech. La lista comincia già con la cerimonia di insediamento di The Donald, quando buona parte delle aziende più celebri della tecnologia contribuì con almeno 1 milione di dollari a testa (in alcuni casi, come quello di Tim Cook, versati a titolo personale).
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24 ottobre 2025
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