Non è una confessione pompata da copertina, né una trovata da reality. È una rivelazione cruda, personale, lapidaria. Kim Kardashian, durante la première della settima stagione di “The Kardashians”, ha parlato apertamente del suo matrimonio con il rapper Kanye West — anche noto come “Ye” — paragonando la sua esperienza emotiva alla sindrome di Stoccolma.
«Ho sempre avuto la sensazione di soffrire della sindrome di Stoccolma», ha dichiarato la fondatrice di Skims. «Mi sentivo male ma lo proteggevo sempre. Volevo aiutarlo», riporta Page Six.
Un legame tossico: la sindrome di Stoccolma
Stando a quanto esplicato dall’Associazione italiana di Psicologia Giuridica (AIPG), «La Sindrome di Stoccolma promuove inverosimili rapporti affettivi tra le vittime di sequestro di persona ed i loro rapitori; sembra essere una risposta emotiva automatica, spesso inconscia, al trauma del diventare ostaggio». Kim, pur non entrando nei dettagli, ha lasciato intendere che il suo rapporto con West fosse segnato da dinamiche emotive complesse e logoranti. «Sono riuscita a nasconderle per così tanto tempo», ha ammesso.
Le ripercussioni fisiche
Il castello di carte è crollato quando uno dei quattro figli dell’ormai ex coppia ha assistito ad un brusco scatto d’ira del rapper. A quel punto, spiega l’influencer statunitense, la sua priorità è divenuta quella di proteggere i suoi bambini: North (12), Saint (9), Chicago (7) e Psalm (6). «Sono coinvolti anche loro», ha dichiarato Kim. «Sapranno delle cose. Cresceranno. Vedranno. Quindi il mio compito come mamma è solo quello di assicurarmi che, quando si verifica un comportamento del genere, siano protetti». La forte pressione psicologica a cui l’influencer è stata sottoposta ha comportato anche ripercussioni fisiche. La star di “The Kardashians”, infatti, ha raccontato di soffrire di psoriasi, una malattia della pelle che peggiora con lo stress: «Quando mi sento più stressata mi vengono degli attacchi», ha confessato.
«È un divorzio, non un rapimento»
A chi la accusa di aver voltato le spalle a West e di avergli impedito di vedere i figli, l’influencer risponde con assoluta fermezza: «È un divorzio, non un rapimento. Siamo nello stesso posto, abbiamo lo stesso indirizzo, quindi lui sa dove sono i suoi figli».
La replica di Kim, volta a difendersi dagli hater (nonché fan di Ye), è colma di amarezza. «Che fine ha fatto la casa che hai comprato accanto? Dovevamo essere genitori insieme», poi la chiusa: «Ovviamente, non era quello che voleva, e lo capisco. Forse era troppo». Una resa amara, che chiude definitivamente il capitolo della co-genitorialità tanto sognata.
Ultimo aggiornamento: venerdì 24 ottobre 2025, 15:15
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