di
Alessandro Bocci
Il passo falso dei rossoneri col Pisa regala una grande opportunità alle inseguitrici, Chivu e Conte su tutti
Il Milan sogna la prima fuga del campionato e invece si salva solo nel recupero grazie a un tiro disperato di Athekame, entrato dalla panchina. Un’altra neopromossa complica la vita ad Allegri. La Cremonese, all’esordio, aveva ammutolito San Siro, il Pisa spaventa i Diavoli con un secondo tempo di grande intensità e ripartenze. Alla capolista non basta Leao ritrovato. Manca un vero centravanti. Gimenez, al di là della sceneggiata contro la Fiorentina, non è adeguato a una squadra che punta allo scudetto. Le sue opportunità le ha avute e i risultati sono modesti. Non è ovviamente solo colpa del messicano. Il Milan, molle e superficiale, ha il torto di non chiudere il conto nel primo tempo e nel secondo sbaglia l’approccio e poi si smarrisce.
Il 2-2 pirotecnico di San Siro dà un senso diverso a Napoli-Inter senza sminuirne il valore. Quella tra Conte e Chivu è senza ombra di dubbio la sfida tra le più forti del reame, ma il calcio è volubile e cambia in fretta. In questo caso ha persino ribaltato i pronostici. L’Inter, giusto quaranta giorni fa, dopo la sconfitta allo Stadium con la Juve, sembrava un’incompiuta, prigioniera di una transizione che pareva troppo lenta tra il passato e il futuro. Il nuovo allenatore è stato bravissimo e non soltanto per le sette vittorie di fila messe insieme, Champions compresa, un percorso favorito dal calendario non troppo difficoltoso, ma per le certezze restituite ai campioni nerazzurri. Forse l’Inter non esprime ancora la qualità, a volte stordente, dei tempi di Inzaghi, ma ha notevoli margini di miglioramento e una rosa profonda e ricca in attacco, il reparto che fa vincere le partite.
Conte ha fatto il percorso inverso. All’inizio i risultati hanno mascherato le difficoltà, che sono progressivamente venute fuori ed esplose fragorosamente nell’ultima notte di Champions. La pressione della supersfida è sulle spalle dei campioni d’Italia, che hanno perso 4 delle ultime 7 gare, comprese le ultime due e non arrivano a tre sconfitte di fila da due anni, con Mazzarri in panchina. Serve una reazione, prima psicologica e poi tecnica. L’allargamento della rosa ha stravolto gli equilibri del gruppo e la squadra è meno squadra di quanto lo fosse nella cavalcata trionfale dell’anno scorso.
L’inserimento di un campione assoluto come De Bruyne è stato più problematico del previsto e ha messo in ombra McTominay, il totem dello scudetto. Conte ha il tempo e la capacità per rimettere le cose a posto, bisognerà vedere quali tracce ha lasciato l’umiliazione di Eindhoven. E l’assenza prolungata di Hojlund è un ulteriore problema. L’Inter ha l’opportunità di spingere in fondo al pozzo la sua rivale diretta. E a proposito di batoste i nerazzurri, dopo mesi di patimenti, sembrano essersi messi alle spalle la notte infernale nella finale di Champions.
25 ottobre 2025 ( modifica il 25 ottobre 2025 | 07:06)
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