Un tunnel senza uscita, quello di Berrettini che non giocherà neanche il Masters 1000 di Cincinnati, dopo aver saltato anche quello di Toronto e, in precedenza, due Atp 250 (Gstaad e Kitzbuhel)

Il calvario di Matteo Berrettini non sembra avere fine. Un tunnel senza uscita, quello del romano, che non giocherà neanche il Masters 1000 di Cincinnati, dopo aver saltato anche quello di Toronto e, in precedenza, due Atp 250 (Gstaad e Kitzbuhel) dove difendeva altrettanti titoli vinti in un 2024 che sembrava poter essere l’anno della sua rinascita. Poi, però, dopo una primavera incoraggiante e dopo una vittoria esaltante a Montecarlo contro Zverev, è arrivato l’ennesimo infortunio agli addominali, che lo ha costretto al ritiro a Madrid contro Draper e soprattutto a Roma – dove tornava a giocare dopo quattro anni di assenza – contro Casper Ruud.

In mezzo a tanti forfait, Berrettini aveva provato a presentarsi a Wimbledon, il torneo che sempre nel 2021 aveva rappresentato – insieme alla vittoria della Coppa Davis – il punto più alto della sua carriera. L’avventura ai Championships era però durata un solo match, quello perso contro il polacco Majchrzak in cinque set, al termine del quale Matteo aveva pronunciato una frase, figlia anche della frustrazione, che non prometteva nulla di buono.
 «Sono stanco, devo decidere cosa fare del mio futuro». Il presente, intanto, lo vede lontanissimo dai primi 32 del mondo, posizioni che valgono un posto tra le teste di serie degli Slam e dei grandi tornei: Berrettini è scivolato al numero 57 e, se deciderà di presentarsi a New York, lo farà senza aver giocato un match sul cemento. Ne varrà la pena? 



















































30 luglio 2025