Non suona più, ma notifica. Non ha più bisogno di fili, ma vive a batteria. E soprattutto, non è più un semplice campanello con voce, ma un piccolo guardiano digitale in grado di riconoscere persone, comunicare in tempo reale, e archiviare video sul cloud. Il videocitofono è diventato smart. E come spesso accade con l’elettronica di consumo, la trasformazione arriva silenziosa, ma radicale.
Amazon Blink Video Doorbell
Proprio in questa direzione, Amazon ha appena annunciato il nuovo Blink Video Doorbell di ultima generazione, un videocitofono che rappresenta l’evoluzione più recente di questa tecnologia. Tra i punti chiave: fino a due anni di autonomia con tre batterie AA al litio, un campo visivo verticale di 150°, visione notturna a infrarossi in HD e un sistema di rilevamento persone basato su algoritmi di computer vision.
In pratica, il dispositivo è in grado di distinguere un essere umano da un animale o da un oggetto in movimento, riducendo drasticamente le false notifiche. Il design è minimale, disponibile in bianco e nero, e l’installazione è pensata per essere eseguita in pochi minuti. Collegato al modulo Blink Sync Module Core e pienamente compatibile con i dispositivi Echo e l’assistente vocale Alexa, il nuovo videocitofono permette di gestire tutto da remoto, ricevere avvisi intelligenti e interagire vocalmente con chi si trova all’ingresso. Il prezzo di lancio è di 64,99 euro, con le spedizioni previste da metà agosto.
Dalla suoneria alla notifica: il nuovo linguaggio della porta d’ingresso
L’elemento più evidente del cambiamento è l’interfaccia: il videocitofono smart non comunica più con un semplice trillo, ma attraverso lo smartphone. Quando qualcuno si avvicina, il dispositivo attiva la telecamera e invia una notifica. Se si preme il pulsante, parte una videochiamata. Il tutto avviene in tempo reale, anche se si è lontani da casa. Questo è possibile grazie a una connessione Wi-Fi e a un’app dedicata – nel caso di Blink, la stessa che gestisce l’intero ecosistema di dispositivi di sicurezza del marchio.
Ma l’interazione non è più solo passiva: i modelli più recenti integrano anche microfoni e altoparlanti che permettono di parlare con il visitatore. È una funzione che ha avuto una crescita esponenziale durante la pandemia, quando il contatto fisico andava evitato. Oggi è diventata uno standard.
Visione verticale e intelligenza artificiale
Uno degli sviluppi più interessanti è la configurazione della videocamera. Mentre i primi modelli smart offrivano un angolo di visione orizzontale, oggi i dispositivi evoluti – come il nuovo Blink – passano a un campo visivo verticale, pensato per inquadrare l’intera figura di chi si presenta alla porta. Questo significa che è possibile vedere anche i pacchi lasciati a terra, un dettaglio non secondario in un’epoca in cui le consegne online sono la norma.
La qualità video ha fatto un salto in avanti: risoluzione HD, visione notturna a infrarossi, e soprattutto rilevamento intelligente delle presenze. Grazie a modelli di intelligenza artificiale basati su computer vision, il videocitofono è in grado di distinguere tra una persona, un cane, un’auto o una foglia mossa dal vento. Solo se rileva un essere umano invia la notifica – evitando così falsi allarmi. Questa funzione, tuttavia, è spesso legata a un abbonamento mensile (nel caso di Blink, al piano Blink Plus).
Alimentazione senza fili, autonomia da record
Una delle barriere tradizionali all’installazione di videocitofoni è stata sempre la necessità di collegamenti elettrici e tecnici specializzati. Oggi, gran parte dei dispositivi smart punta sulla totale indipendenza energetica. Blink, per esempio, utilizza tre batterie AA al litio e promette fino a due anni di autonomia. Un dato sorprendente, ottenuto grazie a una gestione molto attenta del consumo energetico: la videocamera entra in azione solo quando necessario, e il modulo Sync Core ottimizza la connessione.
Questo approccio ha un vantaggio notevole: permette di montare il videocitofono in pochi minuti, senza lavori murari. Una vera rivoluzione, soprattutto per chi vive in affitto o in contesti condominiali.
La porta diventa parte della casa smart
Un altro aspetto chiave è l’integrazione. I videocitofoni smart non vivono isolati, ma all’interno di un ecosistema domotico. Il Blink Doorbell, ad esempio, si collega ai dispositivi Echo e può essere gestito tramite Alexa. Si può chiedere «chi è alla porta» e vedere il video su uno schermo compatibile. Oppure ricevere un avviso vocale in casa quando il dispositivo rileva una persona. In futuro, queste funzioni potrebbero integrarsi anche con serrature intelligenti, luci automatiche o sistemi di allarme.
L’idea è che la porta d’ingresso diventi un nodo attivo della casa connessa: non più solo un punto di passaggio, ma un’interfaccia tra il mondo esterno e l’intelligenza domestica.
Sicurezza, ma anche privacy
L’efficacia di questi dispositivi è indubbia: scoraggiano intrusioni, permettono di monitorare consegne, e danno la possibilità di rispondere a distanza. Tuttavia, sollevano anche questioni di privacy. Una telecamera attiva sull’uscio di casa può inquadrare anche spazi pubblici o proprietà altrui. Le normative europee prevedono limiti precisi sull’uso di sistemi di videosorveglianza, e richiedono una segnalazione visibile se la ripresa si estende oltre la propria proprietà.
Inoltre, la memorizzazione dei video su cloud implica che i dati — compresi quelli sensibili — vengano gestiti da aziende terze. Amazon, come altri colossi tech, garantisce sistemi di crittografia e controlli di accesso, ma il dibattito sul trattamento delle immagini registrate resta aperto.
Il futuro: riconoscimento facciale e automazione predittiva?
Oggi i videocitofoni riconoscono la presenza umana. Domani potrebbero riconoscere il volto. Alcuni prototipi, già in fase di test, integrano algoritmi di face recognition in grado di distinguere amici, corrieri abituali, o membri della famiglia. Questo permetterebbe di personalizzare le notifiche, aprire automaticamente la porta, o disattivare gli allarmi.
Altri scenari prevedono l’integrazione con l’intelligenza predittiva: se il videocitofono sa che il figlio rientra da scuola alle 16, può preparare una routine domestica (accensione luci, apertura serratura, invio di notifica ai genitori). Si tratta di evoluzioni affascinanti, ma che richiederanno una forte regolamentazione per garantire diritti e libertà individuali.
I migliori videocitofoni smart
In attesa dell’arrivo sul mercato del nuovo Blink Video Doorbell, abbiamo pensato di segnalarvi i migliori modelli di videocitofoni smart disponibili sul mercato. Una lista che provvederemo ad aggiornare sulla base delle varie uscite.
Ring Video Doorbell Plus
Il Ring Video Doorbell Plus è un videocitofono smart alimentato a batteria o cablato, con risoluzione 1080p HD e funzione pre‑roll di 4 secondi che mostra cosa è successo prima dell’attivazione del movimento. Disponibile sia con ricarica removibile sia con alimentazione fissa, offre audio bidirezionale chiaro, notifiche istantanee su app smartphone e compatibilità con Alexa. La connessione Wi‑Fi è stabile anche in ambienti con segnale debole, e la gestione dell’area di rilevamento movimento è personalizzabile. Ideale per uso domestico grazie a un bilanciamento tra prezzo e prestazioni.
Aosu Video Doorbell Pro
Dotato di risoluzione 2 K, campo visivo ultra‑wide da 166° e autonomia fino a 180 giorni, Aosu Doorbell Pro è uno smart doorbell senza abbonamenti. Integra intelligenza artificiale per il rilevamento umano, audio bidirezionale e funziona con Alexa e Google Assistant. La batteria è di lunga durata e riduce i falsi allarmi grazie al sistema intelligente di filtraggio dei movimenti. Include una stazione base HomeBase per connessione stabile e archiviazione locale. Perfetto per chi cerca un modello affidabile e autonomo con prestazioni elevate e nessun costo ricorrente.
Xiaomi Smart Doorbell 3
Xiaomi Smart Doorbell 3 è un videocitofono compatto ed elegante venduto anche da Leroy Merlin ma disponibile su Amazon. Offre video 1080p, audio bidirezionale e un design compatto adatto a ingressi ridotti. Ha funzioni di rilevamento movimento con app intuitiva e notifiche push. Si integra facilmente con smartphone Android e iOS e supporta comandi vocali tramite assistenti smart. Montaggio semplice, buona qualità costruttiva e prezzo contenuto lo rendono una scelta interessante per chi desidera un modello pratico, funzionale e compatibile con ecosistemi domotici.
Ezviz Campanello HP4
Ezviz HP4 è un videocitofono smart compatto con batteria integrata (circa 4600 mAh), rilevamento del movimento, visione notturna e comunicazione bidirezionale. Si abbina a un monitor touch opzionale, ma può anche funzionare come semplice campanello video con notifica su app. Resistente all’acqua e alla polvere (IP?). Offre registrazione video anche su scheda SD e opzione cloud a pagamento. La facilità d’uso è uno dei punti di forza: basta scaricare l’app Ezviz, collegarsi a 2.4 GHz e controllare la porta ovunque ti trovi.
Ring Intercom
Ring Intercom è una soluzione pensata per condomini o edifici con citofoni centralizzati: si integra con il sistema esistente e consente comunicazione da remoto con i visitatori, apertura porte via smartphone e notifiche in tempo reale. Compatibile con Alexa e senza abbonamento obbligatorio, permette di condividere l’accesso fra più utenti. Perfetto in contesti condivisi dove si vuole digitalizzare il vecchio citofono. Lo abbiamo provato ed è caratterizzato da un’installazione semplice (circa 45 minuti) e il sistema è stabile, ideale per chi cerca praticità in un contesto condominiale.
30 luglio 2025
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