Dinamo a Bologna per scongiurare il poker di sconfitte in Lega. Domani, domenica 26 ottobre alle 19, al PalaDozza, va in scena la quarta di campionato tra gli emiliani campioni d’Italia guidati da coach Dusko Ivanovic, secondi in classifica, e il fanalino di coda biancoblu, a quota zero come vittorie in LBA. Il passivo di 4 cadute su 4 incontri, tra torneo tricolore e continentale, si è però interrotto con il successo di mercoledì in Fiba Europe Cup sul Valcea, che ha visto uno straripante Desure Buie scavare il solco tra i sassaresi e i romeni. Risale a ieri invece, venerdì 24 ottobre, il 3° trionfo delle V Nere in Euroleague, ai danni del Panathinaikos (92-75), terza pretendente al titolo “matata” da Bologna dopo Real Madrid e Monaco.

Match maiuscolo di Pajola & co, dominatori con Carsen Edwards, play ex Boston Celtics e Bayern Monaco, il lungo Smailagic, l’esterno Morgan, riconfermatissimo, e l’ala tedesca Jallow. Ma la prestazione è stata corale, iniziata tagliando i rifornimenti greci per l’attacco, e rintuzzando con tiri implacabili dal campo e dai 6.75, e tagli continui in backdoor per le schiacciate dei lunghi. Riscattata allora la pessima figura rimediata lunedì scorso, sempre tra le mura amiche, contro Cremona nel 3° round del torneo. Un 69-86 senza storia accolto tra i fischi e causato sia dalla giornata di grazia dei lombardi sia, forse, dall’aver preso sottogamba l’impegno da parte dei padroni di casa.

Difficile, se non impossibile allora, che i virtussini, pur stanchi, si facciano sorprendere dai sardi presentandosi sul pitturato scollegati dalla carica agonistica. Il Banco invece arriva con il punto interrogativo Mezzanotte e l’ex Virtus Ceron, le cui assenze eventuali andranno ad assottigliare un roster già risicato. Come contro l’Olimpia Milano la differenza di qualità, e di mezzi economici, tra le due formazioni sulla carta è lampante. I bianconeri hanno detto addio a Shengelia, Clyburn, Belinelli, Zizic e Cordinier, rispondendo con il welcome ai citati Edwards, realizzatore instancabile, Smailagic, 5 potente con Momo Diouf a coprire uno slot deficitario lo scorso anno, la promessa azzurra Saliou Niang, dalla fisicità incontenibile, e il play-guardia Luca Vildoza, argentino già allenato da Ivanovic ai tempi del Baskonia.

Ma ogni partita fa storia a sé e, proprio la sfida contro l’Armani, racconta che la Dinamo ha le qualità per tenere testa ad avversari più blasonati, anche se va detto che il computo degli scontri tra Olidata e Banca recita 16 pari. L’unico precedente di Bulleri poi contro il coach serbo, tra l’altro, parla di una vittoria a favore dell’italiano, subentrato a Markovic la scorsa stagione quasi in contemporanea con l’ingresso dell’ex allenatore del Barcellona sulla panchina di Bologna dopo le dimissioni di Luca Bianchi. Per espugnare il PalaDozza servirà una Dinamo a pieno regime, e che migliori le statistiche ottenute finora. Una, sorprendente, è il 4° posto in Lega coi tiri dall’arco (37,3%), e il curioso podio sui falli subiti (23 di media). Rincuora infine che occupi il 9° slot per i rimbalzi difensivi- sopra proprio la Virtus- quando, l’ultima stagione, era ultima.

Dinamo, l’approccio è super ma arrivano solo ko: roster corto e poca lucidità sono un mix “micidiale”
 

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