di
Alessandra Muglia

L’ex stratega della Casa Bianca all’Economist:«E’ legittimato dalla volontà popolare e da Dio». E non esclude la guerra civile: «non possiamo essere sconfitti, non avete ancora visto niente»

Ha iniziato a buttarla lì come una battuta, poi a ripeterlo con più insistenza, e ora sembra che ci creda davvero. Ma soprattutto ci credono i suoi fedelissimi, quelli del movimento Maga, che nei mesi scorsi hanno cominciato a diffondere cappellini e magliette con la scritta «Trump 2028». A iniziare da Steve Bannon, suo ex consigliere alla Casa Bianca, stratega della prima vittoria nel 2016: «Sicuramente Trump otterrà un terzo mandato» pronostica questo ideologo della destra sovranista americana in un’intervista esclusiva all’Economist dove ha anche rilanciato l’internazionale nazional-populista lodando i suoi alleati in Europa, da Nigel Farage a Marine Le Pen.

«Trump sarà presidente nel 2028 ed è meglio che la gente inizi a prepararsi all’idea» ha ammonito questo conduttore del podcast War Room, sottolineando di aver un piano per superare il vincolo del 22esimo emendamento, quello che stabilisce che «nessuno può essere eletto alla carica di presidente più di due volte». Fu aggiunto alla Costituzione nel 1951 dopo i quattro mandati consecutivi di Roosevelt, morto in carica, per evitare che la presidenza si possa trasformare in un’istituzione vitalizia. Senza sbilanciarsi su cosa abbia in mente, Bannon ha spiegato: «Ci sono varie alternative e al momento appropriato sveleremo il piano». 
Nei mesi scorsi, proprio nella parola «eleggere» del 22esimo emendamento  tanti hanno visto le possibilità di un varco per Trump: il presidente rimarrebbe eletto due volte, ma potrebbe candidarsi a vicepresidente di una figura che gli lascerebbe il posto non appena pronunciato il giuramento. Scenario, però, che non sembra  il preferito dal tycoon: Bannon ha  difeso la legittimità di un terzo mandato sostenuto dalla volontà popolare. Alla reazione della giornalista dell’Economist – «Parole inquietanti, che fanno pensare quasi al desiderio di instaurare una dittatura» – Bannon ha replicato senza esitazione: «Non è affatto vero, Trump non è un dittatore: ha visto i compromessi che ha dovuto fare per il “Big beautiful bill”(la legge di bilancio, ndr)?». 



















































Bannon ha insistito che non si tratterebbe di dittatura se a volerlo fossero i cittadini americani: «L’unico modo con cui il presidente Trump vincerà nel 2028 e rimarrà in carica sarà grazie alla volontà del popolo americano. La volontà del popolo americano è ciò che incarna la Costituzione. Starebbero strappando la Costituzione gli americani se eleggessero di nuovo Trump? Sarebbero contro lo spirito della Costituzione?» è la domanda retorica a chiusura di un sillogismo a dir poco discutibile. 

Difficile che Trump possa ricandidarsi attraverso una modifica costituzionale, visto che i repubblicani non hanno i numeri per ottenerla. Più probabile il ricorso alla Corte Suprema, a maggioranza conservatrice. Bannon fa capire che comunque con le buone o con le cattive, si arriverà al Trump III, anche a costo di una guerra civile: «Non possiamo essere sconfitti e non avete ancora visto niente. Noi, in quanto movimento nazionalista populista Maga, dobbiamo portare avanti alcune battaglie fondamentali, come quella del gerrymandering con cui possiamo riorganizzare i distretti. Dobbiamo mettere la Camera in condizione di essere permanentemente controllata dal movimento Maga». 

Bannon aveva già prospettato in passato un terzo mandato per Trump ma è la prima volta che ne parla in termini così perentori. Del resto lo stesso presidente aveva detto già a marzo, alla Cbs, per la prima volta, che l’idea di ricandidarsi non era uno scherzo e che stava vagliando alcune possibilità.

Il terzo mandato sarebbe legittimato dal basso e dall’alto per Bannon che  parla di Trump come di un «veicolo della divina provvidenza», uno «strumento delle volontà divina, un equivalente di Mosè»,  nel solco degli estremisti religiosi, che vedono nel presidente un profeta scelto da Dio. Trump stesso, dopo essere sopravvissuto all’attentato a Butler, in Pennsylvania, durante la campagna elettorale del 2024, ha detto di essere stato salvato da Dio per poter terminare la sua missione.

25 ottobre 2025